27. Viaggi

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Si allenava da giorni senza un attimo di pausa

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Si allenava da giorni senza un attimo di pausa. La mattina con Iblīs e il pomeriggio con Ertha. Il combattimento era una cosa a cui si era abituato, ma le arti magiche, erano un territorio totalmente sconosciuto. Non era nato con i poteri, o meglio, c'erano ma non nel modo in cui ci sarebbero dovuti essere per qualsiasi Nephlim.
Un bambino Nephlim sente il potere scorrere nelle vene fin dalla nascita. Anche se non lo sa canalizzare, lo riconosce.

Lui invece poteva attribuire ai suoi scarsi poteri, qualche intuizione, un presentimento. Ma niente di più. Non lo aveva mai sentito scorrere dentro di se. E quella era la prima vera sfida. Era sfinito, se non fosse stato per la bevanda che ogni giorno assumeva, sarebbe crollato.
Ogni mattina si svegliava prima delle luci dell'alba e iniziava ad allenarsi con le armi, poi quando tutti erano pronti per mettersi in marcia, si fermavano e camminavano, consumando il pasto da viaggio. Poche strisce di carne secca e qualche frutto.

Prima del tramonto trovavano un posto in cui accamparsi, mangiavano e lui prendeva la bevanda misteriosa. Subito dopo iniziava il suo addestramento con Ertha. Da qualche giorno aveva iniziato a prendere la bevanda due volte al giorno, la mattina e la sera. E doveva ammettere che si sentiva molto meglio. Meno stanco, ma questo non lo aiutava con i suoi poteri.

《Devi concentrarti di più.》

《Non è così semplice Ertha. Io sono un guerriero, non uno stregone! So battermi, ma non ho mai dovuto attingere ai miei poteri. Senza contare che ti dimentichi del Sigillo di Metatron, chissà che non sia proprio a causa di quello che non ci riesco!》

Ertha si alzò scuotendo la testa. Si pulì i pantaloni da viaggio dalla polvere e fece per allontanarsi.

《Dove stai andando?》

《A riposare. Non vedo perché dovrei perdere il mio tempo con te se tu non vuoi impegnarti.》

Caino sentì la rabbia montare dentro di se, si alzò in piedi quasi saltando sul posto. E lo sentì. Si bloccò all'istante, in ascolto del suo corpo, se così si poteva definire. Era una strana sensazione, gli pareva di avere fuoco liquido nelle vene, scorrere insieme al sangue. Non gli bruciava e non gli faceva male, ma sentiva un calore piacevole irradiarsi per tutto il corpo.

Ertha si era voltata nello stesso istante, percependo il cambiamento in Caino.

《E così è la rabbia a muoverti.》

Lui si guardò le mani, come se potesse vederle per la prima volta. Non avrebbe mai pensato che sentire i suoi poteri potesse farlo sentire così forte, così invincibile. Sollevò il volto e la guardò sorridendo.

《Ora possiamo tornare ai nostri esercizi?》

Ertha tornò a sedersi di fronte a lui, invitandolo con un gesto della mano ad imitarlo.

《Non voglio che sia la rabbia a muovere i tuoi poteri. Non ti fa bene, e non fa bene nemmeno a chi ti sta intorno. Voglio che sia tu a controllarli, a decidere quando possono uscire e quando no. Quindi quello che farai adesso, è rimandarli indietro.》

La Stirpe Di Lilith - Il Marchio Di Caino #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora