19. Lama di Sangue

330 40 40
                                    

Aveva sentito il segnale lanciato dal sangue di Iblīs come se fosse un grido disperato nella notte

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aveva sentito il segnale lanciato dal sangue di Iblīs come se fosse un grido disperato nella notte. Sapeva che l'accordo con Satahniel la legava all'Inferno, e a lui, e non aveva intenzione di infrangerlo. Non voleva però abbandonare Iblīs, che per lei e suo figlio aveva fatto tanto.

Aveva lasciato una lettera sul letto per suo marito, così che fosse informato senza dover dire niente a nessun altro. Dormiva profondamente e non si accorse di nulla quando lei uscì dalla porta della loro stanza.

Si era recata nella sala delle armi, dove era riposta l'unica arma in grado di uccidere un Angelo. Era stata forgiata grazie al suo sangue, dalle fiamme perenni dell'Inferno. Incantate dai suoi poteri di Dea. Una sola arma era stata forgiata fino a quel momento, perchè la lavorazione del suo sangue richiedeva molto tempo.

Gli Stregoni erano riusciti a trasformarlo in un cristallo più duro di qualsiasi materiale mai visto. La lama era fina, sottile come un foglio, e rimandava bagliori scarlatti che sulla parete sembravano sangue di nuovo allo stato liquido.

Una meraviglia delle fucine Infernali.

Percorse tutto il tratto che la portava fuori dalle mure cittadine coperta da un mantello nera, che le oscurava il volto. Nessuno doveva vederla. Una volta superate le possenti mura, lasciò cadere il mantello, spalancò le ali nere e prese il volo. Spinse portando al limite i suoi muscoli, atrofizzati per l'immobilità. Erano anni che non volava. Non le serviva all'interno del palazzo.

Raggiunse il portale in poche manciate di minuti, era come se lo ricordava, un vortice di colori lucenti. Lo attraversò in volo, sfrecciando attraverso la moltitudine di riflessi. Si ritrovò circondata dai ghiacci. Gli Angeli, che avevano ormai accerchiato Iblis, costretto a terra da molteplici ferite, sollevarono la testa, non riuscendo a capire subito cosa fosse uscito dal portale.

Non importava, non avrebbero avuto modo di riferire niente. Iblis sorrise, vedendo la sua Regina, la Dea, accorsa soltanto per salvarlo. Quegli stupidi non immaginavano nemmeno cosa li aspettava. Rimase a guardare la Lama di Sangue mentre Lilith la faceva roteare nell'aria e si preparava all'attacco. Non l'aveva mai vista, e non immaginava cosa fosse, ma se lei l'aveva portata, doveva essere sicura della sua utilità.

Lilith era un'arma vivente, bellissima e fluida nei movimenti. Rimase ferma al suo posto, in attesa che gli otto Angeli la attaccassero. Uno di loro giaceva a terra con la lancia di cristallo nero conficcata nel petto. L'unico che Iblis era riuscito ad affrontare, prima che fosse attaccato da tutti gli altri. Lilith sorrise sprezzante ai suoi avversari.

<<Tutti contro uno, vi sentite forti vero? Perché non ve la prendete con me?>>

Tutti ammiravano le sue ali nere, lucenti come il cristallo. Rimasero a fronteggiarsi in silenzio per alcuni istanti, poi Lilith perse la pazienza ed attaccò per prima. Si avventò su uno di loro, non importava chi fosse il primo, tanto li avrebbe fatti fuori tutti. L'Angelo indietreggiò appena, poi si portò in posizione di difesa, sicuro che avrebbe respinto il suo attacco.

La Stirpe Di Lilith - Il Marchio Di Caino #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora