9. La Prigione

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15 anni prima

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15 anni prima..

Lilith rimase immobile, in piedi al centro di quella strage, nella mente vedeva ancora le immagini a cui lei stessa aveva dato vita. Aveva ucciso tutti. Per prima Kyla, poi si era avventata su Shazel, che ovviamente voleva vendicare la sua compagna. Ma non era servito a nulla. Sebbene il Lupo avesse combattuto con tutte le sue forze, lei era un essere immortale, dotata di una forza disumana, le ferite non la scalfivano e non la indebolivano.

Dopo aver strappato la lancia che il capo dei Lupi le aveva scaraventato nel petto, trapassandola da parte a parte sul lato destro, si era voltata. Shazel aveva avuto il tempo di guardare la sua ferita che si richiudeva, poi l'aveva guardata negli occhi e si era preparato a ricevere il colpo. Sapeva che sarebbe morto, probabilmente, ma non lo avrebbe fatto senza combattere. Lilith gli saltò addosso, scaraventandolo a terra, e il primo pensiero che le venne in mente fu che era il figlio di Azazel, proprio l'Angelo che l'aveva convinta a lasciar libera la sua parte di Dea.

Azazel aveva segnato l'inizio della fine per tutti, ed ora tutti attribuivano la colpa a lei. Affondò i canini anche nel collo di Shazel, mentre lui la colpiva con le pietre, con i pugni, con la lama affilata del suo coltello di selce, fin quando non fu troppo debole per muoversi. Quando si staccò dal suo collo, lo sollevò tirandolo per le treccine, e lo portò all'altezza del suo viso, per guardarlo negli occhi.

-Tu, figlio di Azazel, hai incolpato me delle vostre disgrazie, insieme a Kyla, l'unica persona di cui mi sono mai fidata. Ma tua madre, fu lei a dirmi di lasciare andare la Dea che era in me e se non lo avessi fatto, posso assicurarti che non sarei mai andata a finire negli inferi. Sarei rimasta qui!-

Con forza lo scaraventò via, poi ancora si lanciò addosso a lui, e con un gesto fulmineo, gli strappò il cuore dal petto. Il cielo sembrava essere del suo stesso umore, in pochi attimi le nubi nere si avvicinarono, ricoprendo il cielo e nascondendolo alla vista. Né la Luna, né le stelle illuminavano lo sterminio che stava avvenendo sotto di loro.

Quando morì anche Shazel, l'intero popolo dei Lupi si ribellò, si gettarono tutti addosso a Lilith, pensando di riuscire a sopraffarla, ma non fu così. Ad uno ad uno caddero, il sangue scorreva a fiumi mischiandosi con la terra. Ad ognuno di loro, Lilith strappò via il cuore. Non era più lei. Era un animale. Una bestia. Un mostro. Alla fine era diventata l'arma per cui suo padre l'aveva creata. Perché, quindi, opporsi alla sua natura?

Il silenzio che aleggiava in quel momento sul villaggio aveva un che di giusto. Giusto, perché era certa di non meritare l'odio di quelle persone. L'odore del sangue era ovunque, e nonostante avesse acquisito un grande autocontrollo durante gli anni in cui era stata in viaggio, una tale quantità di sangue era impossibile da ignorare.

Poteva immaginare che aspetto avesse in quel momento, le pupille così dilatate da far sembrare le sue iridi nere, il sangue che le ricopriva metà del volto e i canini scoperti. I capelli erano pieni di sangue che iniziava ad incrostarsi, così come le mani, le braccia e le sue vesti. C'era così tanto sangue a terra, che sotto i piedi sentiva una sorta di fanghiglia.

La Stirpe Di Lilith - Il Marchio Di Caino #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora