Sequel di La Stirpe di Lilith - Genesis, vincitore nella categoria debutto ai Wattys 2016.
Ringrazio @skadegladje per la copertina e i banner!
Caino, primogenito di Eva, è davvero figlio di Adham? O in lui si cela un oscuro segreto?
Sarà in grado di...
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Uno, due, tre. Riprese fiato. Il sudore colava giù dalla sua fronte, insieme alla pioggerellina leggera del mattino.
Ancora. Uno, due, tre. Affondo.
Il Demone di fronte a lui era davvero instancabile. Invece, Caino aveva tutti i muscoli indolenziti. Nonostante la bevanda che ogni giorno gli portava Ertha. Forse perché per lui, combattere con la spada, era una cosa del tutto nuova. Fino a quel momento aveva usato solo lance e frecce.
Uno, due, tre. Un pugno improvviso lo costrinse ad arretrare per non farsi colpire.
Faceva sul serio. Tutta la forza del Demone era concentrata nella mano chiusa, pronta a frantumare qualsiasi osso si fosse trovata davanti. Ma lo lisciò di poco, graffiando leggermente la pelle abbronzata di Caino.
Era consapevole del rivolo di sangue che era sceso dalla piccola ferita, ma ignorò completamente la cosa. Era un guerriero, un cacciatore, non gli importava di ferite che non lo avrebbero ucciso.
Fendente. Parata. Iblis aveva calato l'arma dall'alto, Caino però, con riflessi prontissimi, aveva bloccato il colpo. Sorrise soddisfatto, guardando il demone che aveva di fronte.
<<Non fare lo spaccone!>>
Rimase sorpreso quando Il calcio dell'altro lo colpì dritto al petto, scaraventandolo indietro di qualche metro. Iblis era forte, molto più forte di chiunque Caino avesse mai affrontato, e se lui non avesse iniziato a bere quella pozione, non sarebbe riuscito a battersi con lui.
Si rese conto che, sebbene fosse un cacciatore di demoni, anche se non era più certo fosse il giusto termine per descriverlo, Metatron non l'aveva reso forte abbastanza da poter affrontare i demoni superiori. Così come gli Angeli delle cerchie più alte. E magari l'aveva fatto di proposito. Almeno poteva tenerlo sotto controllo, o farlo uccidere, se le cose non fossero andate come lui voleva.
Osservò il solco nella terra umida che aveva lasciato il suo ginocchio, indietreggiando sotto il calcio di Iblis. La sua mano affondò nella parte di terra smossa, giusto il tempo di darsi la spinta per risollevarsi da terra. Si era distratto per un secondo, compiacendosi di esser riuscito a parare un colpo del Demone.
Ma, per ogni colpo che parava o schivava, ne arrivava subito uno che andava a segno. Era il miglior insegnante di armi che si potesse avere. Sotto i suoi insegnamenti erano passate centinaia di generazioni di Demoni, quindi era un onore che lui avesse accettato di istruirlo e allenarlo.
Sotto esplicita richiesta di Lilith, ovviamente. Non avrebbe mai detto di no alla sua Regina. Se glielo avesse chiesto lui, probabilmente non avrebbe accettato, anche se, Iblīs nutriva una certa simpatia per Caino.
Quella, probabilmente, era la miglior cosa che gli era accaduta nelle ultime settimane. Aveva desiderato imparare ad usare spade e pugnali da quando le aveva viste per la prima volta attaccate alla cintola del Demone. Era rimasto rapito dalla lavorazione di quello strano materiale, il modo in cui era finemente decorato e impreziosito.