15. Fratello e sorella

424 48 23
                                    

Naamah controllava l'orizzonte

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Naamah controllava l'orizzonte. Lo faceva ogni giorno, da quando iblīs era partito. Aveva viaggiato con loro fino a trovare un luogo adatto per stabilirsi, poi era partito, dicendogli che aveva una cosa importante da fare. Non era uno sciocco, sapeva bene che molte delle congetture pensate tra i suoi genitori e il comandante delle forze degli inferi, lui non le conosceva. Aveva abbastanza fiducia per non fare troppe domande.

Ormai aspettava in piedi su quella roccia alta da diversi minuti, e il sole stava calando. Era ora di tornare, si voltò, guardando la sua gente che dopo una giornata di faticoso lavoro si avvicinava al focolare centrale, dove era stato preparato il pasto comune. Imahel aveva coordinato le donne, che erano state messe a raccogliere cibo e provviste e a preparare il pasto serale.

Aveva poi messo su un gruppo che girava tra i costruttori con acqua, bevande fermentate e carne secca. Il contributo delle donne era stato fondamentale per tutti loro. Altrimenti la costruzione del loro villaggio non sarebbe andata avanti in modo veloce.
Un gruppo di donne invece di occupava di andare a caccia.

<<Eccolo...>>

Imahel era di fronte a lui, l'aveva raggiunto alla roccia alta, un masso enorme che dava su uno strapiombo, con la superficie piatta in salita verso il cielo. Indicava un punto in lontananza nel cielo. Naamah si voltò, il cielo aveva assunto un colore arancione misto al viola del cielo che si scuriva. E proprio lì, dove il cielo sfumava, un puntino scuro si avvicinava. Sorrise compiaciuto, la donna che amava conservava ancora molti dei suoi poteri di Angelo.

<<Non è da solo.>>

Ancora la sua vista era migliore della sua, il ragazzo dovette stringere gli occhi per mettere a fuoco. Aveva ragione, Iblīs trasportava qualcuno. Una ragazza, a giudicare da quanto fosse minuta in confronto a lui.

Molte abitazioni non erano ancora del tutto completate, alcune avevano solo le fondamenta. Avevano lavorato con quello che la terra offriva loro, ricavando i mattoni dal fango e dall'argilla che avevano estratto dal fango del grosso fiume che scorreva lì vicino. Ma le avevano costruite solo pensando solo alla loro gente, se la ragazza avesse avuto bisogno di un luogo in cui stare, qualcuno avrebbe dovuto accettare di ospitarla. E sapeva che come Capo Villaggio, avrebbe dovuto prendere lui l'iniziativa.

Quando Iblīs atterrò, Namaah capì subito chi fosse la ragazza. Era una fortuna che tutta la sua gente fosse immortale. Sapeva benissimo quale era il passato di sua madre, quindi quella ragazza, in qualche modo era sua sorella. Anzi, probabilmente lo era a tutti gli effetti. L'unica differenza era che lui era nato dopo che sua madre aveva accettato di dividere il suo lato da Vampiro, dalla sua parte di Dea.

Sembrava così impaurita e disorientata, il viso e le braccia erano completamente sporche di sangue. Imahel si avvicinò a lui, coprendosi la bocca con una mano. Ormai la considerava così tanto uguale a loro, che aveva dimenticato che in passato lei era un Angelo, anzi, una dei più giovani, e non aveva mai visto e toccato con mano quanto il mondo potesse essere brutale, fin quando non aveva pagato per una colpa che non aveva.

La Stirpe Di Lilith - Il Marchio Di Caino #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora