Sequel di La Stirpe di Lilith - Genesis, vincitore nella categoria debutto ai Wattys 2016.
Ringrazio @skadegladje per la copertina e i banner!
Caino, primogenito di Eva, è davvero figlio di Adham? O in lui si cela un oscuro segreto?
Sarà in grado di...
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15 anni prima...
Quando finalmente ritrovò sua figlia, era una bimbetta di 5 anni. Dopo aver ritrovato il suo villaggio, ormai occupato da Metatron, aveva trascorso i successivi 2 anni a cercarla, e doveva ammetterlo, i Lupi si erano nascosti davvero bene, e il merito era tutto di Ertha. Non sapeva se lo aveva fatto perché lei anni prima aveva legato le loro due stirpi, o perché volesse davvero proteggerli, quel che contava, era che fossero salvi.
Prima di ritrovarli, si era quasi arresa, stava per abbandonare la speranza. Chissà dove fossero, era davvero impossibile ritrovarli. Potevano anche aver ripreso a vivere come un popolo nomade, e lei non li avrebbe mai ritrovati, se non con un colpo di fortuna. Iniziò a pensare di dimenticarsi di sua figlia, in fin dei conti, c'era Kyla a prendersi cura di lei, soprattutto perché avrebbe sposato suo figlio.
Un giorno, fermandosi nei pressi di un villaggio, ascoltò i racconti di alcuni cacciatori, tornati da una battuta di caccia nei pressi di alcune scogliere che si trovavano più a sud, ad un paio di giorni di marcia. Avevano visto i lupi più grossi che si potessero immaginare, alti quasi quanto un cavallo, che avevano abbattuto molti degli animali che i cacciatori avevano seguito per giorni, in attesa del momento giusto per cacciare.
Senza aspettare ulteriormente, si rimise in marcia. voleva attendere l'arrivo della notte, per potersi nutrire senza che nessuno la vedesse, ma quella notizia la eccitò così tanto che se ne dimenticò. In poco meno di due giorni, camminando senza sosta e portando i bambini in spalla, raggiunse la scogliera di cui aveva sentito parlare, senza però riuscire a vedere nessuno. Iniziò a guardarsi intorno, sperando di sentire qualsiasi cosa che potesse farle capire che erano li. Cercò di sentire i profumi nell'aria, per trovare gli odori familiari. Ma non sentiva nulla.
Rimase a fissare il mare al di sotto della scogliera su cui si trovava, guardando le onde che si infrangevano su di essa. La sua vita perdeva senso giorno dopo giorno. Non aveva più nessuno; Uriel stava vivendo la sua nuova vita ignaro di essere stato un Angelo, chissà dove, sua figlia non sapeva nemmeno della sua esistenza, vivendo con delle persone che non erano la sua famiglia. Non avrebbe nemmeno potuto metter fine alla sua vita, essendo immortale non poteva farlo. Non esisteva nulla che potesse ucciderla. Forse poteva buttarsi dalla scogliera e annegare, e quando sarebbe rinvenuta, annegare di nuovo, fin quando la pazzia non avrebbe preso la sua mente. Ma era responsabile della vita di quei due bambini che l'amavano come una madre.
Poi, quando la disperazione sembrava insopportabile, sentì una presenza che la raggiungeva da dietro le sue spalle. Si voltò di scatto, e vide Ertha uscire dal bosco ai piedi della collina. L'emozione fu tale da non riuscire neppure a rimanere in piedi. Si buttò con le ginocchia a terra, quasi in preghiera verso la donna che usciva dagli alberi. Sembrava uscita da un incantesimo, i capelli chiarissimi risplendevano sotto la luce del sole, sembrava che il vento muovesse mille diamanti pieni di luce.
Forse la vedeva così perché le lacrime avevano iniziato ad appannarle la vista, o forse, era davvero avvolta dalla magia. L'aria intorno a lei sembrava scoppiettare, piena di piccole scintille fredde. Avrebbe voluto abbracciarla, ma Ertha la bloccò prima che potesse muoversi.