5.

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La lezione di chimica sta risultando più noiosa del dovuto, non riesco a concentrarmi su ciò che il professore sta spiegando: la mia testa è da tutt'altra parte.

58 kg

Come ho fatto a tirare un sospiro di sollievo nel leggere quel numero sulla bilancia? Neanche un maiale obeso peserebbe così tanto!
Mio Dio, come fa Tayler a sollevarmi durante le coreografie? Si sarà lussato un polso a causa mia!

Avverto di nuovo quella strana fitta al petto mentre mi maledico per essere una persona tanto meschina ed egoista. Sì, "egoista" è l'aggettivo giusto. Mangiare del gelato? Dei biscotti? Un panino al burro d'arachidi? Delle patatine?! Ma cosa mi è preso! È stato un comportamento riprovevole, fine della storia.

Tuttavia sto cercando di rimediare: ieri, dopo gli allenamenti, ho mangiato solo un'insalata con un po' di pomodori e qualche cetriolo. La mamma mi ha chiesto come mai non volessi mangiare della pizza insieme a lei e Trevor, ma io ho risposto che desideravo qualcosa di più fresco e salutare.
Avrei dato di tutto per poter mangiare un pezzo di pizza.

Questa mattina a colazione ho semplicemente bevuto un caffè, e se riuscirò ad evitare Chad, probabilmente non ci saranno patatine per la sottoscritta.
Nonostante la buona volontà però, sono a "dieta" da meno di ventiquattro ore e giá odio questa situazione. Ho fame, tantissima, e se in questo momento mi trovassi di fronte ad una fetta di torta o ad un solo biscotto probabilmente li divorerei, mandando così a monte tutti i miei sforzi.
Però devo perdere peso: Pamela mi ha dato un'altra possibilità, non ho intenzione di sprecarla.

Non appena la campanella suona io torno al presente, rendendomi conto del fatto che la maggior parte dei miei compagni si è già alzata pronta ad uscire. Io mi muovo lentamente nel prendere il mio zaino e nell'abbandonare il banco, mi sento un po' "giù".

« Signorina Gleaming?» mi chiama il professore mentre cerco di raggiungere la porta. All'istante mi blocco e mi volto verso di lui con un sorriso luminoso in volto, a cui non risponde. « Ho corretto il suo compito.» annuncia prendendo un foglio da sotto il suo pesante libro e porgendomelo. Titubante mi avvicino alla cattedra e lo afferro.

F.

Sapevo di essere andata male, sapevo di aver risposto a due domande su dieci ed in modo sbagliato, ma vedere quest'enorme, gigantesca, brutta lettera rossa davanti a me fa male. Parecchio.

Il mio sorriso svanisce, nella mia gola ricompare un groppo piuttosto ingombrante, mentre il mio stomaco comincia ad attorcigliarsi su se stesso facendomi venire la nausea.

F.

« Non so cosa sia successo.» esordisce il professore, togliendosi gli occhiali da vista e strofinandosi le palpebre con il pollice e l'indice della mano destra. « Ma lei è una brava ragazza, e sono sicuro che potrà fare di meglio.» conclude guardandomi in viso.

A sentire parole tanto rassicuranti, il mio cuore si riempie di sollievo, lo stomaco si rilassa insieme ai polmoni. « Potrò recuperarlo?» chiedo speranzosa.

Il professore annuisce. « Tra una settimana. Mi raccomando, si prepari.».

Sorrido più che mai. « Grazie, professore. Non la deluderò.» gli assicuro, prima di infilare il foglio ripiegato su se stesso nello zaino ed uscire dall'aula.

Decido di non preoccuparmi troppo, posso recuperare questo brutto voto così come posso perdere peso. Tra una settimana si decideranno molte cose...

« Daisy!» mi chiama Catherine, incamminandosi verso di me dall'altra parte del corridoio. Il suo caschetto è ancora perfettamente in ordine, le lentiggini al loro posto e gli occhi castani puntati sulla sottoscritta. In mano tiene quella che deve essere una copia del giornalino della scuola, di cui, come ho già detto, è la direttrice.

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