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Miracolosamente, nonostante le confessioni e le sorprese di ieri, questa notte ho dormito tranquillamente. Ho cenato insieme a mio fratello, intenta ad evitare Alex il più possibile, dopodiché sono tornata a casa, ho parlato con Chad e mi sono addormentata.
Non gli ho detto la verità, non sa che Alex è qui, sono abbastanza sicura che se lo sapesse i suoi ultimi giorni di training verrebbero buttati all'aria e nascerebbe la possibilità di un'altra "quasi rissa" tra Chad ed Alex.
Al solo pensiero la tranquillità che il sonno mi ha restituito sparisce, e il familiare vuoto allo stomaco torna a presentarsi. Sto mentendo di nuovo al mio ragazzo e alla mia migliore amica, e in qualche modo lo sto facendo per proteggere Alex FigliodiSatana Walker. Che problemi ho?!

Sconsolata, decido che è ormai il momento di alzarmi e di prepararmi ad affrontare un'altra giornata. Dopo una doccia calda indosso dei leggins neri ed una semplice t-shirt grigia, dopodiché mi avventuro verso l'open space. Capisco subito che non è stata una buona idea.

Alex è in cucina, seduto sul bancone con lo sguardo rivolto all'ingresso, di conseguenza a me, una tazza di cereali in mano ed i muscoli definiti delle braccia bene in vista. Il fatto che i suoi occhi castano chiaro mi esaminino non è un problema, né lo è il vuoto allo stomaco che ora sento per ragioni diverse o la piccola tachicardia da cui sono improvvisamente affetta. No, il problema è che Alex ha pensato bene di aggirarsi per l'appartamento a petto nudo.

Deglutisco, tentando inutilmente di tornare ad essere padrona di me, dopodiché procedo a passo incerto verso la cucina. Lo ignoreró, è il metodo migliore.

« Buongiorno, Daisy.» mormora Alex, seguendomi con gli occhi e portandosi una cucchiaiata di cereali alla bocca. Intenta a seguire il mio proposito lo affianco ma non gli rispondo, dopodiché apro un pensile della cucina per recuperare una tazza. « "Buongiorno anche a te, Alex. È un piacere vederti."» esordisce lui imitando la mia voce e alzando la sua di un'ottava. All'istante gli lancio un'occhiataccia, per poi distogliere lo sguardo e versarmi una tazza di caffè bollente. « Dai... sei ancora arrabbiata?» domanda apparentemente sconsolato.

Alzo un sopracciglio, ma decido di evitare una risposta. « Dove sono Jasmine e Daniel?»

« Alla Juilliard e allo studio di registrazione.» spiega velocemente prima di tornare all'attacco. « Non ti sono bastate le spiegazioni di ieri?»

« Tu lo sapevi, non è vero?» domando ignorando ancora i suoi tentativi. Quando mi giro per guardarlo in faccia trovo un'espressione confusa ad aspettarmi, e i suoi addominali, ovviamente. Mi schiarisco la voce. « Sapevi che mio fratello e Daniel suonano nella stessa band.» lo accuso.

Alex annuisce, prima di posare la tazza di cereali al suo fianco per poi tornare a guardarmi negli occhi. « Lo sapevo, sì.»

« Quindi hai deciso di comportarti da stalker presentandoti qui a New York. Come diavolo facevi a sapere dov'ero? Mi hai messo un localizzatore addosso o...»

« Marisól.» mi interrompe con semplicità.

Corrugo la fronte confusa. « Marisól? La donna delle pulizie?»

« Proprio lei. Ti ho cercata a casa tua e quando lei mi ha aperto la porta ha detto che eri andata a New York. Non sapendo esattamente dove abitasse tuo fratello ho deciso di partire con la ricerca qui, a casa di Daniel. Mi ha sorpreso parecchio vederti entrare da quella porta.» conclude indicandola.

« Oh...» sussurro sorpresa e sollevata, niente localizzatori.

« Quella sarebbe la tua colazione?» inquisisce indicando la tazza piena di caffè fumante che stringo tra le mani.

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