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Due settimane dopo...

Cammino al fianco di Tanisha, cercando di non andare addosso agli studenti che affollano i corridoi, tentando di rimanere concentrata sui miei passi e sulle parole che come un fiume in piena escono dalla bocca della mia migliore amica.
Ho smesso di ascoltarla davvero  qualche minuto fa, quando ha cominciato a parlare della festa che ci sarà domani sera a casa di Mary ed ha mostrato tutta la sua felicità alla consapevolezza del fatto che per la prima volta, dopo molto tempo, potremo festeggiare con i rispettivi ragazzi.

Rispondo con un sorriso al saluto di Catherine, dopodiché proseguo tentando di ricominciare a concentrarmi sulla conversazione. Tutti i miei sforzi, però, vengono letteralmente distrutti da ciò che vedo in lontananza.
Alex avanza a passo sicuro, da solo e completamente ignaro degli sguardi che tutte le ragazze gli lanciano. Ora che ha cominciato ad isolarsi ed ha smesso di essere "Alex Walker, il terrore della Memorial High", è diventato l'oggetto di desiderio della maggior parte delle studentesse, e sinceramente non posso dare torto a nessuna di loro.

Lo guardo da lontano, nervosa ed allo stesso tempo emozionata, mentre il ricordo dei nostri baci mi affolla la mente e la parte razionale cerca di ricacciarlo nei meandri dell'inconscio.
Sono passate due settimane ormai, credevo che sarei stata meglio superati i primi giorni, che prima o poi i baci di Chad ed i suoi gesti premurosi mi avrebbero fatto provare ciò che riuscivano a farmi sentire una volta.
Ho capito di sbagliarmi quando, una settimana fa, ho sognato Alex e mi sono svegliata nel cuore della notte, con le lacrime che mi solcavano le guance ed un peso sul petto.
In quattordici giorni la situazione è solamente peggiorata, eppure non faccio altro che aspettare che questa stupida infatuazione, questo "capriccio", decida di abbandonare il campo.

Alex si fa sempre più vicino, finché non ci è di fianco e riesco a catturare ogni dettaglio del suo viso, dagli occhi castano chiari alla pelle leggermente abbronzata, la linea decisa della mandibola, l'accenno di barba che gli dona un'aspetto trasandato. In un battito di ciglia lui ci supera, senza nemmeno voltare la testa o spostare lo sguardo su di noi, semplicemente passa oltre, ignorandomi come fa da giorni.
Ogni volta fa più male.

« Quindi cosa ne pensi?» chiede Tanisha fermandosi all'improvviso.
Mi blocco a mia volta e la guardo negli occhi confusa, al che lei alza i suoi al cielo. « Il vestito blu senza spalline o quello rosso con lo scollo sulla schiena?» chiede, probabilmente per la seconda volta.

« Rosso.» rispondo senza nemmeno pensarci.

Tanisha annuisce, subito dopo sembra farsi incredibilmente seria. « Daisy, pensi che potremmo parlare di un argomento un po' delicato?»

« Qui?» domando, lanciando una breve occhiata al corridoio affollato.

Quando suona la prima campanella e la metà degli studenti comincia a camminare verso le rispettive aule, Tanisha alza le spalle e sgancia la bomba. « Va tutto bene tra te e Chad?» chiede con un sorriso debole.

« Io... credo di sì.»

« Abbiamo parlato ieri, prima degli allenamenti delle cheerleader.» spiega, incuriosendomi non poco. « Lui mi ha chiesto... be', non ti arrabbiare, ma mi ha chiesto un consiglio su come "metterti a tuo agio".».

Alle sue parole sento il sangue affluirmi al viso ad una velocità spropositata, il respiro accelerare. « Ha parlato di sesso con te?» sussurro sconvolta.

« È solo preoccupato, Daisy, e sicuramente nervoso e frustrato. Insomma, a quanto dice sono mesi che non ti lasci sfiorare e...»

« Non doveva parlarne con te.» sbotto furiosa.

« Non devi vergognartene.» ribatte lei tentando di farmi calmare. « Avresti potuto parlarmene, puoi ancora farlo. È normale che dopo quello che è successo tu sia restia a farti vedere... nuda.» sussurra, mettendomi ancora di più in imbarazzo. « Ma Daisy, sai quanto me che il sesso è importante per una coppia e se continuerete così... be', io non credo che Chad resisterà ancora molto.» mi informa sincera.

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