61.

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Guardo lo schermo nero del cellulare, la mia mano che trema leggermente nel sorreggerlo mentre il mio stomaco si è spostato almeno venti metri sotto terra,  spinto dal peso della delusione, della malinconia e dell'impossibilità di cambiare le cose.
Alzo gli occhi al cielo per scacciare le lacrime, mentre mordendomi il labbro inferiore cerco di razionalizzare: non è la fine del mondo.

Dopo essermi concessa almeno cinque minuti, sospiro e decido di spostarmi dal giardino e di tornare in casa. Benedico l'aria condizionata, nel frattempo il mio percorso prosegue in direzione della dependance; tuttavia i miei passi si fermano molti metri prima, accanto ad uno dei salotti. Arresto la mia corsa sotto l'arco d'ingresso, intenta ad esaminare la scena di fronte a me: Alex e Trevor stanno parlando vivacemente in merito a qualcosa riguardante l'azienda, sembra che il mio patrigno penda dalle labbra del mio ragazzo, mentre quest'ultimo è talmente preso dalla conversazione da non accorgersi della mia presenza.
Trattengo un sorriso nel vederlo tanto sereno e concentrato, ma il mio sorriso svanisce al ricordo di quella telefonata.

Prima di rendermene conto, avanzo a passo sicuro all'interno della stanza ed entrambi concentrano lo sguardo su di me. Mi dirigo verso Alex, il quale sussurra il mio nome sorpreso mentre io gli circondo il busto con le braccia e poso la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi ed inspirando il suo profumo.

Non è la fine del mondo, Daisy.

All'istante lo sento stingermi a sè, mentre Trevor, in imbarazzo, mormora di avere un meeting a Los Angeles e si defila.

« Daisy, cosa succede?» domanda Alex sorpreso e preoccupato.

Cerco di mandare giù il groppo in gola che ha cominciato a formarsi, dopodiché gli do una spiegazione. « Cara mi ha tolta dalla squadra di cheerleading della UCLA.» piagnucolo. All'istante Alex si irrigidisce, la sua presa si allenta leggermente per lo stupore. « Sostiene che continuare con gli allenamenti significherebbe mettere su più massa muscolare, e anche se sono piuttosto alta per essere una cheerleader, ben presto il mio punto vita potrebbe sparire come quello delle mie compagne e non va bene se voglio diventare miss California.» racconto tutto d'un fiato.

Alex rimane in silenzio per quelle che mi sembrano ore, mentre io mi godo la protezione delle sue braccia. Tuttavia, bruscamente e senza preavviso, lui mi allontana da sè per guardarmi in faccia. Impallidisco nel vedere quanto sembri arrabbiato e nervoso. Non avrei dovuto dirglielo...

« Mi sembrano dei discorsi simili a quelli di Pamela.» afferma a denti stretti, dando voce ai suoi pensieri.

Sgrano gli occhi e scuoto la testa. « Cara non mi ha chiesto di dimagrire.»

« Implicitamente sostiene che il tuo corpo non vada bene così com'è, è la stessa cosa.»

« No...» sussurro, ma di fronte al suo sguardo di disapprovazione mi azzittisco ed il mio stomaco sprofonda di altri dieci metri, tanto che per poco non faccio cadere il cellulare che stringo ancora in mano.

« Dovresti mandarla a 'fanculo.» sostiene poi, come se lui fosse il primo pronto a farlo.

« Senza di lei non potrei mai vincere il concorso.»

« Tu non vuoi vincere il concorso.» ribatte all'istante, centrando in pieno il problema. « Sono tua madre e Cara che vogliono quel diadema, non tu.»

« Ma...»

« Devi dirglielo, Daisy.»

« Non posso.» sussurro scuotendo la testa. Alex alza un sopracciglio, al che mi affretto a spiegare. « Mia mamma mi ha chiesto solo questo, e mi sembra doveroso renderla felice. Hai idea di quanto abbia fatto per me, specialmente alla fine dell'anno scorso?»

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