6.

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É venerdì, e in quanto ultimo giorno della settimana ho deciso che oggi, finalmente, daró una svolta definitiva alla mia vita. Sono determinata più che mai, sono pronta a studiare e a continuare con il mio piano alimentare costituito da insalate e frutta.
Non mi arrendo.

Sorridendo tra me e me, percorro il vialetto di casa fino a raggiungere la porta d'ingresso. Oggi Chad non mi ha potuta accompagnare perché aveva gli allenamenti di football, ma va più che bene dato che in questo modo ho avuto occasione di camminare e di smaltire le poche calorie che ho ingerito oggi.
È tutto perfetto, ogni cosa sta andando secondo i piani.
Per lo meno finché non entro in casa.

« Daisy!» esclama mia mamma venendomi incontro. È fasciata nel suo miglior abito da cocktail rosa, la classica collana di perle intorno al collo sottile, i capelli biondi perfettamente ordinati in una piega mossa, la pelle abbronzata e gli occhi blu fissi sul mio viso. « Ma che fine avevi fatto? Ti stavamo aspettando!» esclama, prima di prendermi a braccetto e condurmi verso il salone principale.

« Mi stavate aspettando?» domando confusa. Senza che lei debba rispondermi però, altre dieci voci chiamano il mio nome intente a salutarmi e a darmi il benvenuto in casa mia.

Oddio, non oggi. Non il Club del Libro, vi prego...

« Daisy, cara, fatti guardare!» esclama la signora Füstenberg abbandonando il divano chiaro e venendomi incontro. Anche lei indossa un abito da cocktail, anche lei è una Barbie sulla quarantina.  « Mio Dio, sei sempre strabiliante, cara.» si complimenta dandomi un bacio per guancia.

Le sorrido cordiale, sentendo l'irritazione per i miei piani rovinati lasciare il posto alla gratitudine e alla felicità. « La ringrazio, signora Füstenberg.».

Sono costretta a sostenere almeno altri nove saluti, sorridendo alle amiche di mia mamma e dimenticandomi per qualche minuto di tutta la mia determinazione. Posso studiare fra mezz'ora, nessun problema.

« Daisy cara.» esordisce la mamma, mettendomi un braccio intorno alle spalle per prendermi in disparte e, cosí facendo, liberandomi dalle sue amiche. « Pensavo che sarebbe carino se oggi tu ti fermassi qui con noi.» annuncia supplichevole, guardandomi negli occhi.

« Mamma, ho molto da studiare e...»

« Hai tutto il weekend per studiare.» mi interrompe risoluta. « Oggi, invece, potremmo guardare i video delle tue gare e... non so, forse la cassetta di Little Miss Ohio. Che ne dici?» insiste continuando a trafiggermi con il suo sguardo gentile e severo allo stesso tempo.

Sarò sincera: non mi costa fatica prendere una decisione. Se mi potessi descrivere con un aggettivo sarebbe "arrendevole", non riesco a dire di no. Non a mia madre, non dopo tutto quello che ha fatto per me. « Sarebbe fantastico.» accetto con un sorriso luminoso.

La mamma esulta brevemente, così come le sue amiche del Club del Libro quando vengono a sapere della mia partecipazione al loro "interessante" pomeriggio.
Cerco di pensare positivo: anche se non sto studiando chimica sto ancora rispettando la mia dieta.

« Un muffin, cara?» domanda la signora Füstenberg, facendo girare lentamente la piccola alzata in metallo sul tavolino di fronte a noi.

Guardo i piccoli dolcetti sentendo l'acquolina in bocca, ma decido di resistere. « No, grazie. Non ho molta fame.»

« Daisy!» mi richiama la mamma dall'altra parte del salone. « Che cosa vai dicendo? Sono i tuoi preferiti!» esclama mentre fa un cenno con la testa in direzione dei muffin.

Faccio passare lo sguardo da lei all'alzata, finché non mi sembra di vedere uno spiraglio di delusione nei suoi occhi. Deve aver cucinato i muffin ai mirtilli solo per me, per convincermi a rimanere qui a passare del tempo con le sue amiche e, soprattutto, con lei.
Non è giusto ripagarla con un rifiuto.
È per questo motivo che lentamente allungo la mano destra ed afferro uno dei muffin esposti davanti a me, ancora più lentamente lo porto alla bocca e gli do un morso.

È paradisiaco.

Eppure so che è sbagliato.

🌼🌼🌼

« Chad?» richiamo la sua attenzione. La mia voce risuona all'interno dell'abitacolo della macchina, mentre lui mi avvolge tra le sue braccia stringendomi a sé all'inverosimile.

« Dimmi.» risponde non accennando a lasciarmi andare. Inspiro ancora una volta il suo profumo, che pervade l'abitacolo dell'auto e mi avvolge facendomi sentire al sicuro, protetta. Il suo calore riscalda anche il mio corpo, i nostri respiri sono calmi e sincronizzati. Siamo all'interno di una bolla, la nostra bolla, e mi si spezza il cuore al pensiero di dover mettere la parola fine a questo momento.

« Devo andare adesso, è sabato sera e non ho neanche cominciato a studiare per recuperare chimica.».

« Ok.» sussurra tranquillo, tuttavia mi stringe ancora. Penso che stia per lasciarmi andare, per liberarmi dal suo abbraccio, ma dopo cinque minuti me ne faccio una ragione: non ha ascoltato una sola parola.

« Dico davvero, Chad.» insisto. « Devo tornare a casa, ho bisogno di studiare.».

Il mio ragazzo sospira evidentemente contrariato, finché finalmente non mi libera dalla sua presa. Mi allontano dal suo petto ed alzo il viso per guardarlo negli occhi. Non è arrabbiato, solo affranto, per questo comincio a sentirmi in colpa. Abbiamo passato il pomeriggio insieme, è vero, ma entrambi sappiamo che le prossime settimane saranno un massacro. Tra la scuola, gli allenamenti di football, quelli delle cheerleader, le partite e le gare, avremo davvero poco tempo da passare insieme.

« Possiamo vederci domani?» domanda, gli occhi scuri pieni di tristezza.

« Lo sai, devo...»

« Studiare.» completa per me. Sentendomi una persona orribile, abbasso lo sguardo sulle mie gambe e mi mordo il labbro inferiore. Come faccio a rimediare? « Ho un'idea.» esordisce dopo attimi di silenzio. Lo guardo di nuovo, questa volta con la fronte corrugata e la confusione dipinta in volto. Lui sta sorridendo. « Entro in casa con te, ti prometto che starò in un angolo della tua camera in silenzio.».

Trattengo un sorriso di fronte a questa proposta tanto seria quanto folle. « Chad, non c'è nemmeno una possibilità che io riesca a concentrarmi sui libri se siamo nella stessa stanza, lo sai.».

La sua espressione si fa ancora più divertita. « Te lo prometto, Daisy. Lo giuro, starò in silenzio e non ti distrarrò.».

Di fronte a tanta insistenza comincio veramente a valutare la sua offerta, finché non concludo che un tentativo non ucciderà nessuno. Riuscirò a studiare, fine della storia.

« Ok.» sospiro arrendevole.

🌼🌼🌼

Con mia e sua grande sorpresa, Chad ha mantenuto la promessa. Dopo avermi rubato solo un paio di lunghi baci, si è accomodato sul mio letto ed è rimasto in silenzio, mentre io ho preso posto alla scrivania ed ho aperto il libro di chimica.
Tuttavia, a metà del primo paragrafo, mi rendo conto del fatto che non è Chad l'ostacolo che mi si para davanti questa sera.
Il cellulare vibra segnalando l'arrivo di un messaggio, lo afferro e comincio a leggere impallidendo pian piano.

Tanisha👊🏾: Festa al lago. Ho visto Dan baciare un'altra. Vieni a prendermi.

Il mio respiro si fa irregolare, un vuoto allo stomaco comincia a crescere e a diffondersi.
Dan e Tanisha stanno insieme da quattro anni, cosa significa che ha baciato un'altra?
Non può essere vero, insomma, è Dan!

Un attimo, e se fosse vero?
Tanisha deve essere a pezzi, da sola ad una stupida festa.

Senza pensarci due volte chiudo il libro e mi alzo dalla sedia, tanto impetuosamente da far sussultare Chad, il quale si era appisolato sul letto.

« Che succede?» domanda preoccupato e confuso.

« Andiamo al lago.» annuncio, prima di imboccare la strada verso le scale che portano all'ingresso.

Chad mi segue all'istante.

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