30.

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« Christian Weston...» sospira Mary con aria sognante.

Tutti i ragazzi e le ragazze seduti al nostro tavolo la guardando confusi, probabilmente credono che si sia bevuta il cervello, mentre Tanisha è troppo impegnata a cercare di non ridere, per spiegare ai giocatori di football ed alle fidanzate presenti che cosa sta succedendo. È per questo che intervengo io. « Christian Weston è il nuovo allenatore delle cheerleader.» spiego a bassa voce.

Non è abbastanza bassa da riuscire a non attirare l'attenzione di Mary, la quale è in preda ad un delirio in piena regola. « Christian Weston è molto più di un semplice allenatore, ha partecipato alle olimpiadi del '92 e del '96 e...»

« Ed è un gran figo.» completa Tanisha, finalmente tornata seria.

« Vi faccio vedere una foto.» annuncia Mary, dopodiché pesca il suo cellulare dalla borsa e comincia a digitare qualcosa. Le ragazze presenti al tavolo ci mettono poco a capire il motivo di tanto entusiasmo, i loro fidanzati ci mettono poco ad ingelosirsi, mentre io... io sono felice che ci sia un nuovo allenatore. Christian sembra gentile, nonostante ciò già dai primi allenamenti ha fatto capire a tutti chi detta le regole. Non ci ha fatto troppi complimenti, ma neanche troppe critiche. Christian Weston è un vero preparatore atletico, non ha bisogno di sminuire un'intera squadra per far capire di essere superiore; mi ha fatto comprendere che ciò che tutti provavamo per Pamela era paura, non rispetto.

Sospiro, prima di riconcentrarmi sul mio pranzo. Non ho fatto un grande sforzo oggi, devo ammetterlo, però non ho per niente fame. Osservo la gelatina rossa, l'hot-dog morsicato qua e là, il pane ancora del tutto intatto; l'unica cosa che ho finito è l'acqua e se devo essere sincera vorrei non averne bevuto neanche un goccio, perché mi sento pesante, perché oggi non è una buona giornata. Quando mi sono svegliata e sono andata a farmi la doccia, sono salita sulla bilancia che è ancora nascosta nel mio bagno. È stato più un istinto naturale che una mossa calcolata, eppure il risultato mi ha lasciato l'amaro in bocca.

50 kg.

Ho preso già quattro chili, ci ho messo poco. E se ne prendessi altri quattro? E poi ancora quattro? Se perdessi il controllo e, prima di rendermene conto, nel guardarmi allo specchio rivedessi Daisy la cicciona? Dovrei ricominciare tutto da capo? Digiunare di nuovo? Camminare per chilometri? Raccontare bugie?

« Ehi.» Chad, seduto accanto a me, richiama la mia attenzione mettendomi un braccio intorno alle spalle e lasciandomi un bacio sui capelli. Volto il viso per poterlo guardare negli occhi, non mi ci vuole molto per capire che è preoccupato. « Non stai mangiando niente oggi.» mormora, per non farsi sentire dagli altri.

Vorrei tanto sorridergli, vorrei tanto rassicurarlo, ma l'unica cosa che riesco a fare è alzare le spalle e cercare di non scoppiare a piangere nel bel mezzo della mensa. La bilancia segnava 50 kg. Perché non sono felice di aver messo su peso? « Posso... posso mangiare più tardi?» chiedo supplichevole. « Non ho molta fame oggi, scusa.»

« Daisy, devi mangiare qualcosa ora.» replica cominciando ad innervosirsi.

« Per favore.» insisto guardandolo negli occhi.

Alla fine devo riuscire nel mio intento, poiché Chad sospira affranto, mi lascia un altro bacio sui capelli e mormora un "ok" poco convinto. Dopo alcuni minuti però, porta l'argomento su altri binari. « Vieni a casa mia dopo le lezioni?» chiede speranzoso. « I miei non ci sono oggi.».

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