44.

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Non ho dormito questa notte, ma ho avuto tempo di riflettere e di decidere come comportarmi nei confronti di questo enorme disastro. Una persona matura guarda in faccia la realtà, affronta i problemi a testa alta e cerca una soluzione per risolverli.
Una persona matura, non io.

Mi avventuro oltre l'arco che rappresenta la soglia dell'open space, ignara del mio destino ed intenta a fingere un'attitudine positiva nei confronti del mondo e della vita. Era solo un bacio, io ed Alex possiamo essere amici come prima. Rimarrà un segreto tra di noi e fra qualche mese ce ne dimenticheremo, è solo una questione di tempo.

« Buongiorno.» esordisco con un sorriso, non appena raggiungo il bancone della cucina. Alex è seduto ad uno sgabello, intento a mangiare l'ennesima tazza di cereali, Jasmine sorseggia distrattamente un caffè mentre risponde al mio sorriso.
Mi aspetto che anche qualcun altro si comporti allo stesso modo, che la smetta di guardare il latte e decida di concentrarsi su di me.
Mi aspetto un miracolo a quanto pare, visto che Alex mi ignora, si alza dallo sgabello, prende i suoi cereali e mi supera senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Mentre sento i suoi passi allontanarsi rimango immobile al mio posto, basita, amareggiata ed incredibilmente triste. Eppure non sono sorpresa, me lo aspettavo, immaginavo che non gli fosse passata in meno di otto ore, ma non credevo che avrei sentito questo vuoto allo stomaco.

« Tutto bene?» domanda Jasmine in tono dolce. Porto lo sguardo su di lei, ma annuisco solamente mentre sento gli occhi bruciare. « Gli passerà, dagli  un po' di tempo.» mi rassicura, io sospiro e mi accomodo sullo sgabello ormai lasciato libero. C'è il suo profumo. « Perché non mangi qualcosa, Daisy? Sono sicura che a stomaco pieno vedrai la situazione da un'altra prospettiva.»

« Da qualsiasi parte la guardi fa schifo.» affermo in tono amaro e con voce tremante.

Jasmine prende un bel respiro, prima di posare i gomiti sul bancone e sporgersi nella mia direzione, costringendomi a guardarla in faccia. « È innamorato e irrazionale, non disperare.».

A queste parole sento il sangue affluirmi alle guance ad una velocità disarmante, il respiro accelerare. « Ma che stai dicendo?! Lui non è innamorato.»

« Daisy, è venuto fin qui per cercarti.»

« Solo perché sapeva di essere nel torto, di certo non perchè prova davvero qualcosa per...»

« E il bacio di ieri sera?» mi interrompe sicura di sè. La guardo con gli occhi sgranati, immobile e muta. « Non fare quella faccia, chiunque si trovava dietro le quinte ha notato la scena e sicuramente Daniel non ha perso l'occasione di raccontarmelo.»

« Cosa?» domando spaventata.

« Jordan non ne sa niente, tranquilla.» mi rassicura leggendomi nel pensiero. Sospiro di sollievo, ma ben presto sono costretta a ricompormi. « Daniel ha detto: "La biondina ed Alex hanno fatto scintille", questo significa che...»

« È stato un errore.» la blocco presa dal panico. « Solo un errore, io non volevo, ma è successo e...»

« Non ti devi giustificare, né fingere di pentirtene.»

« Non sto fingendo, Jasmine. Io ho un ragazzo, e non potrò mai provare niente per Alex se non amicizia.» sentenzio convinta. Nonostante ciò, la leggera contorsione del mio stomaco mi fa capire che questa è solo l'ennesima bugia.

« Posso darti un consiglio?» domanda Jasmine sorridendomi ancora in modo dolce. Annuisco spaventata, e ansiosa di sentire cos'ha da dirmi. « So che in questo momento sei terrorizzata all'idea di quello che è successo, perché prima o poi dovrai fare i conti con il tuo ragazzo, ma so anche che quel bacio non è stato "un caso", né qualcosa di cui ti penti. Mentire a te stessa è solo il tuo modo di proteggerti, e lo capisco, credimi.» afferma, prima di sospirare e spostare le dita dal bancone alla catenina che porta al collo. Lentamente e delicatamente la sfila da sotto il maglione, fino a mostrarmi il suo ciondolo: è un anello di fidanzamento. Se è di Daniel perchè lo porta al collo e non al dito? La guardo confusa, mentre lei sorride debolmente ed osserva l'anello. « Si possono amare due persone contemporaneamente, Daisy.» sussurra infine.

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