La sveglia trilla insistentemente costringendomi a gettarla a terra per zittirla.
Non so nemmeno perché sia attiva, dato che tecnicamente oggi non dovrei andare a scuola.
È una mia impressione o c'è più spazio in questo letto?
Non sbaglio, difatti il corpo di Levi non c'è più, e un brivido mi percorre la schiena.
Abbiamo per caso dormito assieme?Sento la porta aprirsi piano, e il viso di mia zia fa capolino dalla porta, forse pensava dormissi ancora.
-Eren?- mi chiama.
Non ho le forze per rispondere, quindi lascio che si avvicini.Quando mi vede sobbalza, e si inginocchia, prendendomi il viso fra le mani.
-Tesoro, cosa diavolo è successo? Chi ti ha ridotto così?-
La sua espressione preoccupata mi fece intendere che ancora non sapeva niente. Ringraziai Levi, e decisi di mentire sull' accaduto.
-Nulla, uhm.. Sono solo caduto dalle scale mentre uscivo da scuola.- dico insicuro.
Noto dalla sua espressione torva che non sembra esserci cascata completamente.
Tira un sospiro, a metà fra la delusione e il sollievo.
-Stai bene? Ti serve qualcosa?-
Potrò sembrare un egoista ma adoro quando le persone si preoccupano per me, e di conseguenza, si prendono cura di me.
Annuisco, ammettendo di avere fame.
In realtà dovrei anche andare in bagno, ma è troppo imbarazzante per dirlo a mia zia, perciò ci penso da solo.
Quando la donna scende in cucina per prepararmi la colazione, sguscio fuori dal letto, rischiando di inciampare e reprimendo un urlo di dolore, zoppicando verso l'armadio per tirare fuori una maglietta a caso e raggiungere la porta del bagno.
La apro, accertandomi che non ci sia nessuno all'interno, e mi ci fiondo dentro.
Appena finito di fare pipì, esco dal bagno e mi infilo nuovamente sotto le coperte.
Pochi attimi dopo, qualcuno bussa alla porta, e la apre subito dopo.
Mi aspetto di vedere mia zia, e invece lo sguardo che incontro è ghiacciato.
-L-Levi?- balbetto.
-Eren..- sembra perdersi un attimo, e la sua espressione si addolcisce di poco, ma torna quasi subito dura e fredda.
-Tua zia mi ha mandato per vedere come sei ridotto.-
Si avvicina con le mani a mezz'aria intento a spogliarmi, e in fretta mi cingo il corpo nascondendomi con le braccia.
-N-no.. P-può venire anche lei...- balbetto imbarrazzato.
Scommetto di essere arrossito tantissimo, e a confermarmelo è il ghigno di Levi.
-Non è un caso che abbia mandato me. Mio padre è a lavoro e sono l'unico maschio in questa casa, perciò sta a me spogliarti e vedere in che condizioni sei.- dice duramente.
Mi arrendo e allento la presa sul mio corpo.
Mi lascio sfilare la maglia, e sento lo sguardo di Levi bruciarmi il petto.
Tengo gli occhi chiusi, sono paonazzo in volto, ci scommetto qualsiasi cosa.
-Eren, adesso puoi anche aprire gli occhi.- mi dice accennando una risata.
Apro un occhio incerto, seguito dall'altro.
Sono a petto nudo, mentre Levi è di spalle.
Mi rimetto in fretta la maglietta pescata prima e mi siedo sul letto.-Grazie, Levi..- sussurro dopo un attimo di silenzio.
-Mh?- sembra essere sorpreso. -di cosa, Eren?- pressa sul mio nome, facendomi battere forte il cuore.
-Per ieri..- dico imbarrazzato, spostando lo sguardo da un angolo all'altro della stanza.
-Non preoccuparti. Siamo familiari in fondo.- disse calmo, prima di chiudersi la porta alle spalle e lasciarmi da solo coi miei pensieri.
È arrivata l'ispirazione, rido.
Grazie mille per il supporto ragazze, e per i dolcissimi commenti che avete lasciato ❤
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Do you remember me?→Ereri
Fanfiction→ Dove Eren rincontra la sua cotta adolescenziale. Un giorno, trasferitosi da sua zia, se lo ritrova davanti alla porta di casa. Egli gli rivela di essere il figlio del marito di sua zia. I due capiranno presto che convivere non sarà affatto facile...