8: Primo giorno

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Sono passate due settimane ed oggi è il temuto primo giorno di scuola. Stamattina mi sono svegliato alle cinque e quaranta, e da allora non sono più riuscito ad addormentarmi.
Potrei chiamarla ansia.
Non so davvero cosa mi aspetta dentro quelle quattro mura. Spero solo di incontrare brave persone, magari farmi qualche amico.

Ho mangiato tutto ciò che ho trovato, comprese le mie unghie. Alle sei e quarantacinque ha fatto il suo ingresso in cucina Levi, e senza nemmeno salutarmi (cattivo) si è versato del latte in una tazza e lo ha semplicemente bevuto.

-Ma buongiorno eh.- l'ho salutato con tono sarcastico, guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.
Ho scrollato le spalle e ho iniziato a preparare lo zaino. Non sapendo che orari avrei avuto, ho semplicemente infilato in borsa un quaderno e l'astuccio.

Usciamo insieme da casa, non conoscendo la strada devo farmi guidare da Levi che è di una lentezza disarmante.
Non ho azzardato parola, perché con il 90% delle probabilità mi avrebbe ucciso.

-Ma quanto mancaa? Sto morendo di caldo!- mi lamento dopo appena cinque minuti di camminata. Sono una persona pigra, io.

Mi ignora, come sempre. Per tutto il mio soggiorno a casa sua mi ha ignorato, e non posso lamentarmi, dato che con una persona così antipatica non voglio avere niente a che fare.
Come faceva a piacermi questo nanetto?

Finalmente, dopo una estenuante camminata sotto al sole cocente del mattino, arriviamo davanti all'edificio.

Il moro si fa strada fra gli alunni. Noto che alcuni mi lanciano occhiate, ma non ci faccio caso. So di essere bello.
Quando entriamo, mi indica un corridoio, prima di imboccarne un altro sulla destra.
Che faccio se mi perdo?
Giro i tacchi e comincio a camminare, passando davanti a varie aule. In fondo al corridoio, si è ammassata una folla di studenti, fra i quali mi unisco.
Essendo abbastanza alto, posso scorgere un professore circondato da studenti chiassosi, che tenta di farli stare zitti, però senza successo.
Una voce femminile sovrasta tutte quelle degli studenti, che si placano tutto d'un tratto. Vedo una donna, accanto al professore, che si tira su gli occhiali calati sul naso, mentre dà una pacca all'uomo che le sta accanto.
Avendo ottenuto il silenzio, il biondo comincia a parlare.

-Benvenuti nuovi studenti. Come alcuni di voi sapranno già, il programma di quest'anno comprende vari progetti a cui, spero vivamente, parteciperete tutti, nessuno escluso! Per ora rimane una sorpresa comunque.- viene interrotto da una gomitata della mora, e subito cambia argomento, schiarendosi la gola.

-Scusate, che sbadato! Io sono il vicepreside Erwin Smith, e lei è la preside Hanji Zoe. Ci tiene a far sapere che ha una carica più importante della mia.- dopo queste parole si levano alcune risate dalla folla.
-Su, adesso! Tutti nelle proprie aule!- esordisce mentre consegna a ciascun alunno un foglietto sul quale sono scritti tutti i corsi.

Do you remember me?→EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora