22: Ricordi. (2)

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16 anni. (Età attuale di Levi, mentre Farlan dovrebbe averne 18)

"Dai Levi, non fare il cattivone!" Piagnucolò il biondo, mentre spingeva in fuori il labbro inferiore, assumendo un'espressione da cucciolotto bastonato.

"No, no, e ancora una volta, NO." Ripetei per la milionesima volta.

"Dai, ti prego. Ti divertirai!" Insistette, facendomi innervosire.

"Se potessi verrei, lo sai. Sei il mio migliore amico ed è mio dovere appoggiarti e starti accanto in ogni momento, ma davvero, non posso. Te l'ho detto o no che deve venire quel moccioso del nipote di Lori?" Sbuffai.

Farlan annuì, abbattuto, e si alzò dalla sedia provocando un rumore fastidioso per l'udito.

"Ci vediamo, Levi." Disse, dandomi le spalle e avviandosi verso l'uscita del bar.

Qualche settimana prima.

"LeViii?" La voce di Farlan giunse viscida alle mie orecchie.

"Ma cos.. Farlan? Ma che stai facendo? Non dirmi che.. ti sei ubriacato di nuovo?" Scossi la testa, deluso dal suo atteggiamento.

"Levi.." assunse un'espressione seria, mentre lo aiutavo a sedersi ad un tavolino del grande locale. "Voglio dimenticare qualsiasi cosa sia successa in questi ultimi sei mesi, e l'unica via che trovo è darmi all'alcol, ma io lo so, fratello, che domani quando mi sveglierò non avrò dimenticato un cazzo e continueranno a cadere lacrime dai miei occhi.
È possibile stare così male per una persona, Levi?
È che lei mi ha rubato il cuore, e credimi, riprenderselo non sarà facile.
Almeno non dopo che ci avrà giocato, lo avrà manipolato a suo piacere, e lo avrà ridotto in mille pezzi frantumandolo a terra.
Lo so, Levi, è così che funziona.

È tutto un ciclo, tutto quanto.
Si ripete, ancora una volta."

Fine flashback.

Sono ancora appiccicato ad Eren quando lo sento muoversi. Probabilmente è a causa della posizione scomoda, difatti inizio anche io a sentire dei dolori alle ossa, perciò mi alzo dal mio letto e mi stiracchio un po'.
Le guance di Eren sono arrossate e diamine, tutto questo è sbagliato.

Probabilmente lui è anche etero, e in qualche modo mi sto approfittando ingiustamente di lui.
Dio, dovrei chiederglielo?
No, no, Levi, stai zitto.

-L-Levi?-

Mi riporta alla realtà Eren, balbettando il mio nome, e sposto lo sguardo da un punto impreciso della stanza, incastonandolo nel suo.

-Dimmi, Eren.- la voce mi esce più sensuale che mai, anche senza volerlo.

-I-io... Io ci sarò, per qualsiasi cosa.-
Riconosco quella frase, e di colpo iniziano a pizzicarmi gli occhi.
Perciò, spengo la luce e nel buio della stanza faccio cadere mille lacrime salate, che vanno a morire contro il lenzuolo.

Mi stendo accanto ad Eren.

Fuori, il tempo non sembra essere migliorato.

Si sente solamente il rumore delle gocce di pioggia infrangersi contro il freddo vetro delle finestre. Nessun altro rumore, se non i nostri respiri che si incontrano, fondendosi.

Mi giro su un lato, e noto che Eren mi sta guardando.

Incerto, mi avvicino, lasciando che i nostri nasi si sfiorino.
Il cuore inizia a martellarmi nel petto.

Faccio combaciare le mie labbra alle sue.
Un bacio casto, che dura poco, ma quando mi ritiro, gli occhi del moro sono lucidi e giuro che se non fosse per la scarsa -quasi inesistente- luminosità, lo coglierei in flagrante ad arrossire.

Lascio un altro, breve, bacio sulle sue labbra e mi distendo, mettendomi comodo, rilassando i muscoli, cadendo in uno stato di torpore, cullato dal ritmo del mio cuore, dai nostri respiri che si scontrano e dallo scrosciare della pioggia.

AAAAVEEE MAAARIIIIIIIIAAAAAA

Ce l'hanno fatta, quei due.

Ma questo è solo l'inizio MUAHAHAH.

Non sapevo effettivamente se farli baciare oppure no, ma ho colto l'occasione e sbadabemm! ho reso felici molte di voi.

So che lo aspettavate e.e

Comunque ho in mente altre nuove nuovissime e fantasticose (?) *gesticola con le mani* idee da portare nella storia enniente, grazie per seguire questo capo di lavoro -cit. e noi ci vediamo in un prossimo prossimissimo capitoloo ciaooooooo

Do you remember me?→EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora