34: Epilogo

4.2K 241 169
                                    

Quando mi sveglio, un forte dolore mi arriva al cervello, e subito la mia mente mi riporta alla notte prima. Le mie guance si infiammano mentre ricordo con precisione il sapore delle labbra di Levi, e il calore delle sue mani a contatto con il mio corpo.
Mi copro il volto con le mani per nascondere all'aria il mio imbarazzo, e spostando il braccio urto qualcosa di duro.
Infatti, sul letto accanto a me, Levi sta beatamente dormendo.
Il viso sembra rilassato, dalla bocca semi-aperta escono dei piccoli sospiri, e la fronte è coperta da alcuni ciuffi ribelli.
Interrompo ogni mia azione per osservarlo, sebbene conosca alla perfezione i tratti del suo volto.
Senza fare rumore per non svegliarlo, scendo dal letto e mi dirigo lentamente al bagno.

Uscendo dalla stanza, che finora è stata nella quasi completa penombra, la luce del sole che penetra dalla finestra del corridoio mi acceca.

"Fa proprio caldo, oggi." penso, mentre entro in bagno. 
Fisso il mio riflesso nello specchio e noto un particolare di cui non ero a conoscenza: un succhiotto. Sicuramente me l'avrà fatto in un momento in cui la mia mente era sconnessa, per questo non me lo ricordo.

Mi lavo il viso, pensando a qualche modo per nascondere quel marchio. Siamo in estate, quindi la scusa della sciarpa non funziona, perdipiù odio le maglie a collo alto.
Scrollo le spalle, realizzando che forse la scelta migliore è fare finta di niente.
Prima o poi dovremmo uscire allo scoperto, e questo succhiotto sarà l'incipit che ci spingerà a dire tutto ai nostri parenti.

Uscendo dal bagno, quasi inciampo su qualcosa di morbido. Guardo a terra: Romeo si sta strusciando contro le mie gambe. Lo prendo in braccio e gli do un bacino sul naso, e lui ricambia leccandomi la guancia.
Sorrido, e in quel momento una testa scura fa capolino dalle scale.
Riconosco il volto di mia zia, che esclama: -Eren!- e percorre il corridoio per abbracciarmi.
La saluto di rimando.
-Ciao zia, come hai dormito?- parlo, incuriosito, mentre passo una mano sul pelo del gatto.
Mi sorride raggiante.
-Molto bene, grazie.- dopodiché cambia espressione, diventando più seria. -Potresti per favore svegliare Levi? Suo padre ed io avremmo una cosa da dirvi.- conclude, girando i tacchi e scendendo lentamente le scale.
La guardo sparire al piano di sotto mentre il battito accelera.

Poso il gatto sul pavimento e, senza indugio, corro in camera di Levi al fine di svegliarlo, e lo trovo già in piedi, nudo, di fronte all'armadio, probabilmente in cerca di qualcosa da mettersi.
Mi appoggio allo stipite della porta e lo osservo: lui non si è ancora accorto della mia presenza.

Il suo corpo è illuminato solo dalla flebile luce del sole, nascosto dalle tende quasi completamente chiuse.
Lo vedo mentre si infila una canotta nera e un pantalone della tuta, anch'esso nero.

Quando ebbe finito di infilarsi i calzini, parla.
-Hai finito di fissarmi?- dice divertito, mentre alza lo sguardo su di me.

-A-ah, ehm, e-ecco..- balbetto. Ero assolutamente convinto che non si fosse accorto che lo stessi fissando da più di cinque minuti. Questo ragazzo sa sempre come stupirmi.

Si avvicina a me e, alzandosi sulle punte, deposita un piccolo bacio all'angolo delle mie labbra, superandomi e scendendo le scale.

Dopo un primo momento in cui rimango imbambolato, decido finalmente di seguirlo al piano inferiore.

Quando metto piede in salotto, noto che sono tutti lì che mi aspettano.
Levi non ha l'aria confusa, probabilmente è già al corrente di ciò che vogliono annunciarci. Infatti, i loro sguardi sono tutti puntati su di me.
Noto che, in un angolo della stanza, vi è un trasportino per animali e la mia mente inizia a vagare. Subito la paura si impossessa di me: non voglio separarmi dal mio gatto.
Ma, in poco tempo, le mie paure si dimostrano essere infondate.
Difatti, mia zia e il compagno si avvicinano a me abbracciandomi. Sono ancora confuso, cosa sta succedendo?

-Beh, Eren..- comincia John. -Siamo a conoscenza della vostra relazione.- dice, mentre guarda un punto sul mio collo, proprio quello dove si trova il succhiotto.
Immediatamente arrosisco, e la mia reazione causa una piccola risata da parte di Levi, che, soddisfatto, osserva il suo capolavoro.

-Quindi, tua zia ed io, abbiamo pensato che sarebbe meglio se vi lasciassimo i vostri spazi, senza intralciarvi.- continua, tirando fuori dalla tasca un mazzo di chiavi.
Il mio sguardo è incredulo, mentre si posa sul volto di mia zia, che mi guarda con un sorriso torvo ed un'espressione a metà fra la felicità e il pensiero "ma chi me l'ha fatto fare?".
Allora cerco gli occhi rassicuranti di Levi. Lui è lì in piedi che mi guarda senza far trasparire alcuna emozione, o forse sono io che non riesco ad afferrarle.

Rimango immobile, finché non sento gli occhi pizzicarmi, e una lacrima leggera percorrere velocemente la mia guancia.
Sospiro, con il cuore pieno di gioia.
Corro ad abbracciare i due adulti, mentre altre lacrime solcano il mio viso.

Sto veramente per andare a vivere con Levi? Solo noi? E intraprendere una vita insieme?
Non mi sento ancora pronto, dentro di me. È una responsabilità troppo grande, ma non posso rifiutare. Non ora, quando mi stanno offrendo l'occasione più importante della mia vita che farà di me un uomo.

Sento che sciolgono l'abbraccio ma io ho bisogno di altre braccia che mi stringono. Salto letteralmente addosso a Levi, rischiando di fare cadere tutti e due e scoppio in un pianto senza imbarazzo. Non importa nascondere le lacrime, non importa la commozione degli altri, adesso contano solo le mie emozioni e il calore di Levi, che mi stringe forte.

E lì, in quegli attimi di silenzio, capisco una cosa fondamentale:

È l'inizio di una nuova vita.


Fine




🌺🌺🌺🌺🌺

Salve a tutti!

Ebbene la storia è finita qua. È un finale un po' buttato lì, lo devo ammettere, ma l'ho pensato tanto in questo modo e spero di essere riuscita a far trasparire le emozioni che ho provato io stessa mentre scrivevo la fine di questa storia.

La iniziai all'incirca due annetti fa, ed è stata la prima storia che ho avuto l'onore di condividere con il pubblico.
Sono molto contenta del mio progresso, dal primo capitolo fino all'epilogo, nel mio modo di scrivere ed esprimermi, nel modo di descrivere le emozioni e le azioni dei personaggi.

So che c'è ancora tanto percorso da fare per migliorare.
Non sono presuntuosa, sono abbastanza convinta che nel mio stile di scrittura ci sia molto da cambiare o da ultimare.
Però sono felice del vostro supporto e i vostri commenti. Siete veramente uniche e mi avete fatto sentire apprezzata in tutti questi anni. Questa storia ha vissuto tanto della mia vita.
Ha visto il mio amore ed il mio odio, la mia sofferenza, il mio distacco, ha vissuto il mio abbandono. Ma poi sono tornata, perché nonostante tutto questa è la mia storia ed io ne sono affezionata.

Volevo ringraziare davvero con il cuore tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita, fin dal primo giorno in cui ho iniziato questa storia. Anche tutte le persone che ormai non ci sono più. Coloro che mi hanno amato, coloro che mi hanno odiato e coloro che mi hanno ferito.

Grazie a tutti.

Do you remember me?→EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora