20: Perdita

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Contiene scene di violenza o comunque non adatte ai deboli di stomaco. L'intera parte sarà in maiuscolo, quindi se non vorrete leggere potete comunque saltare (SO CHE LEGGERETE TUTTE MA VBB)

Sono per la strada insieme a Levi, percorrendo il tragitto che ci dovrebbe tecnicamente portare a scuola.

-A-aspettami!- urlo quando la sua andatura aumenta.
-Siamo in ritardo, idiota.- ripete mentre prosegue imperturbabile.

Sbuffo onoramente, prima di iniziare a correre nel tentativo di raggiungerlo.

Si ferma quando sono al suo fianco, e mi accorgo di essere arrivato a scuola. Entrando, mi indica il corridoio sulla destra, prima di svoltare dalla parte opposta. -Io vado di qua.- disse mentre continua a camminare.

Più mi avvicino alla mia classe più le voci e il brusio per i corridoi aumenta.

Svoltato un altro angolo, noto come decine di ragazzi si erano fermati davanti ad un'aula.

Quando mi avvicino per vedere meglio ciò che stava accadendo lì dentro, rimango allibito nel concepire che avevano tutti la stessa identica espressione: a metà fra lo sconcertato e il disgustato.
Fra la folla scorgo il mio compagno nonché neo-amico Armin, e mi faccio strada fra la massa di studenti che trafficano nel corridoio. Lo raggiungo davanti alla classe, ma quando le passo davanti, mi blocco.
C'è una scia di sangue che proviene dall'interno della classe. Armin mi nota, e mi afferra per un braccio.
-E-eren..- sussurra, con lo sguardo basso.

Sono confuso.

Che sta succedendo?

Lo prendo da parte e mi allontano dalla massa di alunni che aumenta sempre di più.
-Armin che succede?- gli chiedo preoccupato, mentre lo appoggio al muro per le spalle.
Ha lo sguardo basso.
Gli alzo il mento con due dita e quando il mio sguardo incontra il suo indietreggio.

Mi guardo attorno, spaventato.

Ha gli occhi di uno che ha visto la vita passargli davanti come un flash, uno sguardo di puro terrore.

Mi avvicino lentamente e mi immergo fra la folla, fino ad appoggiarmi allo stipite della porta. Mi affaccio e guardo al suo interno.
Ciò che vedo rimarrà impresso nelle mie pupille per tutta la notte e pure quella dopo.
Un corpo, o per meglio dire, un cadavere, è appeso tramite una spessa corda attaccata al neon sul soffitto.

Lancio un urlo dal terrore. Il sangue gocciola e rovina sui banchi sottostanti.

La testa che copre la fune stretta intorno al collo, la pelle violacea, gli occhi vitrei rivolti verso l'alto, le labbra bianche. Sembra un pezzo di ghiaccio: non penzola nemmeno.

È rigido, con le braccia attaccate ai fianchi, come avesse avuto paura nell'istante in cui rovesciò il banco sotto di lui con, probabilmente, un calcio ben assestato.

I capelli che gli cadono sul viso sonondi un colore biondo cenere, e gli occhi.. beh, non saprei dire che colore sono: sono spenti, rossi, vuoti.
-

Qualcuno mi afferra per un braccio, strattonandomi e attaccandomi al muro. È Levi, che ora si guardava alle spalle, con una mano premuta sul mio petto.
Poco dopo, una voce maschile sovrasta i mormorii degli alunni.

-ecco ora immaginatevi la McGranitt insieme a Silente e Piton, che irrompono nel corridoio come ne La camera dei segreti.-

-Ma che succede qui? Cos'è questo baccano? Tornate nelle vostre classi. Che succed...- si blocca, proprio come me, sull'uscio della porta, e strabuzza gli occhi.

Do you remember me?→EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora