Capitolo 2

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Adam's POV

Buttai lo zaino per terra e mi sedetti sul solito muretto.

Io ed Ernie di solito ci vedevamo lì per fumare prima di entrare a scuola.

Tirai fuori il pacchetto dalla tasca, deciso ad accendermene una mentre aspettavo l'arrivo del mio migliore amico.

Non ero sicuro sarebbe passato, dato che non avevo risposto a nessuna delle sue telefonate.

Ernie non se la prendeva molto facilmente.

Un po' gli invidiavo il fatto che avesse tutta quella pazienza.

Poi mi ricordavo del carattere di sua madre...e anche da dove scaturisse la sua calma perenne...e smettevo di voler essere al suo posto.

Ero lì, con la schiena poggiata alla ringhiera, quando sentii delle grida provenire da dietro l'angolo.

Senza pensare un minuto di più presi il mio zaino e dopo essermi guardato intorno, mi affrettai ad andare a sbirciare cosa stesse succedendo.

-Ladruncolo del cazzo!- esclamò una voce ormai troppo familiare.

"Noel!"

Mi affacciai mosso dalla curiosità che mi divorava ogni volta.

Volkovic indossava il suo classico giubbotto in jeans e con un sorrisetto malefico sul volto si avvicinava ad un ragazzino minuto, bassino e dai capelli scuri.

-Non sono stato io!- si difese

-Oltre che ladro, sei pure bugiardo!- disse infuriato, tirandogli un pugno in pieno viso.

-Ti ho beccato con le mani nel sacco, razza d' idiota!- esclamò dandogliene un secondo.

-Vai Noel, fagli vedere cosa succede a chi si mette contro i Volkovic!- lo incitò suo cugino Max.

-Hai sbagliato zaino in cui frugare questa volta!- ringhiò Noel dando l'ennesimo cazzotto al ragazzino.

Una serie di risate faceva da sottofondo alla scena.

-Ti conviene restituirmi tutto quello che hai preso. Se lo fai ora, ti lascerò in pace!- disse dandogli uno spintone che lo fece cozzare contro il muro.

-V-va bene! S-scusa! Ti restituirò t-tutto!-

-Muoviti!- ordinò Noel mettendosi a braccia conserte.

-Non c'è più nulla da vedere! Andatevene in classe!- si rivolse poi ai suoi tirapiedi.

In un men che non si dica, il gruppetto che si era creato, sparì.

Mi tirai leggermente indietro, sperando che nessuno decidesse di girare e beccarmi lì.

La campanella suonò, ma la consapevolezza di arrivare in ritardo a lezione, non mi impedì di rimanere a ficcare il naso.

Noel rimase lì in silenzio a fissare il ragazzino che si svuotava le tasche e lo zaino da ogni tipo di cianfrusaglia possibile.

Coltellini, un tirapugni, sigarette, un accendino in argento ed un diario.

"Un diario?"

-Se scopro che hai letto una sola riga di quello che c'è scritto qui dentro, questo lo uso su di te? Hai capito?- lo minacciò mostrandogli la lama di uno dei coltelli che il ragazzino gli aveva sottratto.

-T-te lo giuro!-

-Buon per te!-

-Ora sparisci, e spera di non incontrarmi fino a quando non mi sarò dimenticato di te e della tua brutta faccia. Stavolta ti è andata bene. Alla prossima, ti faccio fuori-

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