Adam's POV
Ormai era notte fonda.
Salutai Ernie sotto casa sua, ringraziandolo per essere corso da me, poi entrai nel solito pub sperando di trovare Noel lì ad aspettarmi.
Non appena mi vide, il barista mi osservò in modo strano.
-Ciao- lo salutai guardandomi intorno -Hai visto Noel?- domandai notando non fosse seduto al solito tavolo.
-Se n'è andato si e no un quarto d'ora fa- mi rispose l'uomo -Credo sia uscito per venirti a cercare. Si è bevuto quattro birre mentre ti aspettava. Sembrava preoccupato. Non vedendoti arrivare mi ha chiesto se tu fossi passato di qui e mi sono permesso di dirgli di tuo padre...sai le voci nel quartiere girano veloci...Credo che il tuo amico sia andato a prendere la macchina per raggiungerti in ospedale-
"Noel" pensai scuotendo leggermente la testa. Avrebbe potuto aspettarmi lì, invece non appena aveva saputo di mio padre aveva mollato tutto per correre da me.
Sorrisi impercettibilmente, sentendo il mio cuore riscaldarsi di nuovo dopo lo spavento di poche ore prima.
-A proposito, come sta tuo padre?- mi chiese il barista interrompendo sul nascere il flusso dei miei pensieri.
-Ora è stabile- risposi -Grazie per averlo chiesto John- aggiunsi passandomi stancamente una mano sul viso.
-Ci vediamo- lo salutai chiudendomi la porta del locale alle spalle.
Mi avviai verso casa con l'intento di passare a prendere il telefono e chiamare Noel per chiedergli di tornare indietro, ma una volta svoltato l'angolo decisi fosse meglio passare prima a vedere se la sua macchina fosse parcheggiata sotto casa sua o meno, pertanto imboccai la scorciatoia che lui stesso mi aveva mostrato una notte in cui tornavamo dal pub.
"Qui possiamo tenerci per mano" gli avevo detto io, notando ci fosse buio pesto.
Noel mi aveva fulminato con lo sguardo, non troppo entusiasta di camminare abbracciato a me come una coppietta sdolcinata.
Poi rattristato dalla mia delusione, era stato lui stesso a prendermi per mano e a camminare stretto a me fino a pochi metri di distanza da casa sua.
Camminai lungo il ciglio della strada.
Piovigginava e faceva freddo.
Ad un certo punto avvertii alcuni rumori e d'istinto mi nascosi dietro alcuni cespugli, in attesa di capire di cosa si trattasse.
Me la stavo facendo talmente sotto che trattenni persino il respiro, non appena mi resi conto che qualcuno dal passo piuttosto pesante si stesse dirigendo verso di me.
Non avevo appresso niente che mi potessero rubare, ma c'era buio, ed io non ero mai stato troppo coraggioso.
Avevo percorso quella strada solo con Noel, tra l'altro di notte e tenendo sempre la mia mano stretta nella sua.
Ringraziai mentalmente di essermi nascosto, quando vedendolo più da vicino, mi accorsi che l'uomo arrivato ormai a pochi metri da me fosse Ieronim Volkovic, il padre di Noel.
Quell'uomo metteva paura solo a vederlo.
Era alto due metri e grosso come una montagna.
Aveva una cicatrice in faccia, forse sotto l'occhio destro.
Non ne ero certo, perché non avevo mai avuto il coraggio di guardarlo bene in viso.
Temevo me le suonasse o che mandasse qualcuno dei suoi figli a farmi pentire di avergli dato fastidio.

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Periferia
RomanceDue ragazzi, si conoscono da sempre ma per vari motivi non si sono mai frequentati. Saranno costretti a farlo in circostanze particolari e da quel momento in poi tra i due si creerà una sorta di legame, ostacolato dal carattere difficile di uno e da...