Capitolo 13

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Noel's POV

-Vuoi uscire da quella cazzo di doccia?- gridai.

-Se finisco da quel grassone di Murphy per colpa tua...-

-Entra!- esclamò Adam.

Aprii la porta, leggermente imbarazzato.

Adam indossava solo i boxer e mi dava le spalle.

-E comunque ti ho detto che potevamo fare la doccia insieme per risparmiare tempo!- disse.

-Ora non hai più fretta?- chiese notando fossi rimasto impalato a fissarlo.

-Vaffanculo- dissi sfilandomi la maglietta.

Adam sorrise facendo scorrere lo sguardo sul mio corpo.

-È bello sapere che sei acido anche di prima mattina- sussurrò divertito, facendomi imbarazzare ancora di più.

Mi baciò velocemente, poi chiuse la porta del bagno lasciandomi da solo.

Sorrisi come un ebete al pensiero di aver dormito abbracciato ad Adam tutta la notte.

Era stato bello essere svegliato dai suoi baci e non dai pugni di Jer sulla porta della mia stanza.

Nel frattempo finii di spogliarmi ed entrai in doccia velocemente.

Sorrisi come uno scemo anche quando sentii l'odore del bagno schiuma di Adam avvolgermi.

Il suo profumo non me lo sarei tolto dalla testa neanche in cinquant'anni.

Afferrai l'accappatoio morbidissimo che Adam aveva preparato per me e lo indossai guardandomi allo specchio.

Ero pronto a vestirmi e a raggiungerlo in cucina, quando la porta del bagno si spalancò.

Mi voltai di scatto trovando Charles Cauffield, forse ancora mezzo sbronzo fissarmi con uno sguardo interrogativo.

"Merda"

-Fai pure, vado a pisciare di sotto- disse chiudendo di nuovo la porta.

"Siamo fottuti!"

Mi vestii velocemente e scesi in cucina dove Adam stava preparando la colazione.

-Non c'è un granché in casa. Ho preparato del caffè e del pane con burro e marmellata...- disse senza girarsi.

-Tuo padre mi ha beccato nel vostro bagno- dissi in preda al panico.

Adam sbiancò all'istante.

-Stai scherzando?-

-Ti sembro uno che scherza su queste cose, cazzo?-

-Cosa ti ha detto?- disse portandosi una mano tra i capelli.

-Di continuare a fare quello che stavo facendo e che sarebbe venuto a pisciare di sotto!- esclamai.

-Siamo fottuti Adam!- aggiunsi.

In quel momento Charles comparve in cucina.

-Hey, ciao figliolo!- salutò.

Mi sorrise avvicinandosi alla cucina e versandosi una tazza di caffè.

Sembrava non essere minimamente scosso dal sapermi a casa sua.

-C-ciao papà- balbettò Adam non sapendo cosa fare.

-A casa dei Volkovic era finita l'acqua calda?- chiese ironicamente.

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