Adam's POV
Era passato un mese da quando Noel mi aveva chiesto di dimenticarmi di lui.
Non lo vedevo da allora.
Il tempo sembrava essersi fermato.
Passavo le giornate a studiare o al negozio del signor Sullivan a riordinare gli scaffali.
Con una scusa o con l'altra, facevo in modo di frequentare tutti i posti in cui Noel stava di solito, nella speranza di incontrarlo e fargli cambiare idea.
Mi aveva chiesto di dimenticarlo, ma il primo a non riuscire a dimenticarsi di me era lui.
Aveva smesso di venire a scuola e faceva di tutto per evitarmi.
Abbie mi aveva confessato di sentirlo piangere tutte le notti.
Avevo provato di tutto per riavvicinarmi a lui.
Per circa una settimana l'avevo cercato al deposito, chiamato un miliardo di volte e avevo persino cercato di organizzare qualche incontro con la complicità di sua sorella e di Max.
Sì, ero arrivato a chiedere aiuto a Max Volkovic pur di rivederlo.
Non era servito a niente.
Noel non voleva più sentir parlare di me.
Mi rigirai sotto le coperte per un'infinità di tempo, senza riuscire a prendere sonno.
Ogni volta che chiudevo gli occhi rivivevo qualche momento di noi due insieme.
Mi sembrava di sentire ancora il suo profumo tra le lenzuola e per quanto fossi felice di non averlo dimenticato, era una vera e propria tortura.
Decisi di alzarmi e uscire di casa.
Mi vestii velocemente.
Mi accertai di avere con me le sigarette e le chiavi di casa e nella fretta dimenticai l'ombrello.
Pioveva a dirotto, ma in quel momento non me ne importava, volevo solo camminare e stare sveglio.
Da quando Noel mi aveva chiesto di non cercarlo più, la notte era diventata la mia peggiore nemica.
Quasi inconsciamente, mi diressi verso il deposito in cui io e lui ci eravamo visti l'ultima volta.
Speravo che prima poi sarebbe tornato lì a sparare.
Mi sedetti in un angolo e aspettai invano per ore.
Imparai a memoria il suono della pioggia scorrere sui vetri rotti, lo stridere metallico dei treni che passavano diretti in stazione e delle macchine correre a tutta velocità nella strada deserta.
Di Noel neanche l'ombra.
Per passare il tempo fumai un'infinità di sigarette.
Speravo che il fumo riuscisse a riempire il vuoto che Noel aveva lasciato.
Mi decisi ad andarmene solo quando sentii l'umidità entrarmi fin dentro le ossa.
Pioveva da quella mattina e le pareti mezze ammuffite del deposito emettevano un odore pungente.
Mi sollevai in piedi, mi asciugai velocemente le lacrime, misi le mani in tasca e mi diressi verso l'uscita.
Il rumore della pioggia sul tetto del capannone non mi impedì di sentire dei passi.
Alzai lo sguardo e mi fermai all'istante.
Le gambe quasi mi cedettero.
Noel era lì, esattamente davanti a me.
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Periferia
RomanceDue ragazzi, si conoscono da sempre ma per vari motivi non si sono mai frequentati. Saranno costretti a farlo in circostanze particolari e da quel momento in poi tra i due si creerà una sorta di legame, ostacolato dal carattere difficile di uno e da...