Noel’s POV
-Guarda! È perfetta!- esclamò Layla, tirando fuori dal forno la torta che avevamo preparato come dessert -Mi viene voglia di mangiarla ora! Ma devo resistere o non ce ne sarà per stasera!- disse allegra, riponendola sul piano della cucina.
Le sorrisi, mentre continuavo ad insaponare i piatti e risciacquarli.
-Vuoi che ti dia il cambio?- mi chiese.
-Tranquilla, ho quasi finito- le risposi, indicando il lavandino ormai quasi vuoto.
-Okay! Allora io vado! Così ti riposi un po’ la testa dalle mie chiacchiere!- rise.
Sorrisi, perché sì, Layla non stava un attimo zitta, ma il suo parlare continuamente mi metteva di buon umore e mi ricordava il continuo blaterare di Jer e Seanny.
-N-non vuoi restare…non so…per una birra?- le proposi, cercando il suo sguardo.
-Dici davvero?- mi chiese, mostrandosi sorpresa.
Annuii, accennando un sorriso timido.
Io non avevo amici.
Il mio unico amico al di fuori della mia famiglia era Rick, ma ormai ne faceva parte anche lui.
-Certo! Volentieri!- esclamò col suo solito entusiasmo.
-Hai dei pop corn? Perché se non li hai, mentre tu finisci di lavare i piatti li vado a comprare! Prendo quelli che si mettono in microonde! Sai, sono gli unici che non brucio! Quelli da mettere in padella non li so fare! Paul mi prende sempre in giro!-
-Dovrei averne- le sorrisi -Controlla nel ripiano in alto a destra-
Layla si avvicinò al mobile e iniziò a rovistare, fino a quando non li trovò.
-Eccoli!- disse afferrando la scatola dei pop corn -E sono quelli da microonde!-
Le sorrisi.
-Tu e Adam state insieme da molto?- mi chiese, mentre sistemava la bustina all’interno del forno.
Scossi la testa.
-Se vuoi contare da quanto abbiamo iniziato a frequentarci…stiamo insieme da fine febbraio…inizio marzo. In realtà non c’è un giorno preciso in cui ci siamo messi insieme…io e Adam ci conosciamo da quando eravamo piccoli…solo che prima dello scorso inverno era raro parlassimo…-
-E poi cosa è successo? Come vi siete avvicinati?- domandò, facendomi sorridere.
-Scusa se sono così impicciona, ma adoro le storie d’amore! E tu e Adam siete così belli insieme!- aggiunse.
Sorrisi, asciugandomi le mani per poi avvicinarmi al frigo e prendere due birre.
Nel frattempo Layla versò i popcorn in una ciotola.
-Mi sono innamorato di Adam durante il suo primo anno alle superiori. Ho sempre pensato fosse perfetto…ma non potevo dirglielo perché essere gay nel nostro quartiere…- mi interruppi, sospirando -Non è affatto semplice- ebbi la forza di continuare.
-Sia io che Adam abbiamo finto per anni di essere etero…ma nonostante ciò si vedeva lontano un miglio che avessi un debole per Adam. O per lo meno…questo è quello che dicono i miei amici- sorrisi.
-Pensa che andavo a tutte le sue partite di basket, pur senza capirne nulla! E che gli ho fatto un sacco di regali di nascosto…-
-Oh Dio, che romantico!- esclamò lei -E poi? Come avete incominciato a frequentarvi?- chiese.
Abbassai lo sguardo, arrossendo terribilmente.
-S-se non vuoi…puoi anche non raccontarmelo!- si affrettò a dire Layla.
-Adam mi ha beccato…”a letto” con un tipo- dissi -E avevo il terrore che lo dicesse in giro e che la mia vita diventasse un inferno…-
-Oh! Che brutta situazione!-
-Ma Adam invece di approfittare di quell’informazione…mi ha giurato che non lo avrebbe detto a nessuno…-
-Ero terrorizzato…- ripresi a raccontare -Chiunque nel mio quartiere mi avrebbe sputtanato volentieri…e se solo Adam avesse voluto avrebbe potuto rovinarmi la vita- sussurrai -Quando gli ho chiesto perché dovessi fidarmi di lui…Adam mi ha confessato di essere…come me…ed io in quel momento ho avuto davvero tanta paura…-
-Come? Non eri felice?- mi chiese.
-Sì, perché potevo avere una chance con lui…ma avevo comunque paura, perché tra me e Adam non c’era nulla…neppure amicizia…e se lui avesse voluto, avrebbe potuto parlare comunque…e mettermi nei casini…e io non volevo assolutamente si sapesse di me…perché neppure la mia famiglia e i miei amici sapevano…-
-Deve essere stato terribile- commentò Layla.
-Ad ogni modo Adam ha tenuto la bocca chiusa. Lo tenevo d’occhio, ma lui, oltre ad essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, non faceva nulla di sospetto…-
-In che senso?-
-Me lo trovavo sempre in mezzo ai piedi- risi.
-Davvero? Lo faceva a posta?-
-Non credo, ma non gliel’ho mai chiesto-
-E poi cosa è successo?-
-Come ti ho detto, dopo quell’episodio io e lui abbiamo iniziato ad incontrarci ovunque! Sembrava ci stessimo inseguendo!- ricordai divertito.
-Ma non sai se era fatto di proposito-
-Esatto- risi -Ma ogni volta in cui ci vedevamo ci stuzzicavamo a vicenda…e per lo meno io…beh…io avrei voluto tanto baciarlo-
-E l’ha baciato?- mi chiese.
-Mi ha baciato lui- sorrisi -Dentro un locale gay in cui ci siamo beccati per caso- ricordai sorridendo -È successo dopo una scenata di gelosia tra l’altro...Quando l’ho visto ballare con un altro ragazzo…per vendetta ho accettato di ballare con un tizio…e Adam è uscito fuori di testa…ci ha separato…mi ha baciato…e poi siamo finiti a casa sua…- arrossii.
-Wow!- esclamò lei, sorridendo maliziosa.
-Scopavamo ogni volta in cui c’era l’occasione…siamo perfino…rimasti bloccati una notte a scuola perché…eravamo “troppo impegnati” per accorgerci del tempo che scorreva!- dissi imbarazzato.
-Una passione travolgente!- rise, facendo ridere anche me.
-Sì! Ma stavamo iniziando a piacerci troppo ed io ero così spaventato da quei sentimenti…che ho deciso di chiudere…e per qualche tempo abbiamo smesso di vederci…solo che senza Adam non sapevo stare…-
-Abbiamo fatto pace dopo un mese intero…in cui mi è mancato da morire-
-Alla fine mi sono presentato a casa sua…e gli ho confessato i miei sentimenti…sui gradini di casa sua-
-Ma la vostra storia è bellissima!- esclamò.
-Sì- sorrisi.
-E poi? Dai racconta che mi sto appassionando!-
-Abbiamo continuato a vederci di nascosto…fino a quando mio padre non ci ha scoperto…e ha deciso che fosse meglio avere un figlio morto piuttosto che gay…- sussurrai, sentendo gli occhi pizzicarmi.
-Mi ha pestato a sangue e lasciato riverso per terra in mezzo al fango, sotto la pioggia. Se non fosse per Adam ora non sarei più qui. È stato lui a cercarmi, trovarmi e chiamare i soccorsi-
-È terribile. Mi dispiace tanto, tesoro-
Mi venne da sorridere quando Layla mi chiamò in quel modo.
Non ci ero abituato.
Solo Adam mi chiamava con nomignoli dolci.
-Ora…sto meglio- dissi, tenendo lo sguardo basso sulle mie mani -Ho passato un mese in ospedale e gli altri nascosto a casa di Adam…lui si è preso cura di me…e mi ha portato via da lì. Mi ha salvato-
-Lo amo da impazzire e non so immaginare la mia vita senza di lui. Adam è tutto per me- sussurrai.
-Sei stato molto fortunato ad incontrarlo e lui a trovare te. Siete meravigliosi insieme-
Sorrisi.
-Tu e Paul? Come vi siete incontrati?- chiesi.
-Quattro anni fa in aeroporto! Abitiamo da sempre nello stesso isolato, ma ci siamo conosciuti altrove! Non è bizzarro?- rise , mettendomi allegria.
-Eravamo entrambi a Londra. Io non vedevo l’ora di tornare a casa e dimenticarmi quei due mesi infernali! Sai, sono andata lì per lavorare, ma mi sono trovata malissimo! Mi avevano offerto un posto da receptionist in un hotel…se così vogliamo chiamare quella topaia…e non appena sono arrivata, mi hanno messo a fare la cameriera!-
-Che merda!- risi.
-Ci puoi scommettere!-
-E lui che ci faceva a Londra?-
-Era in vacanza! Un suo amico lavora lì-
-E come avete iniziato a parlare?-
-Ero in aeroporto, pronta a tornare a casa, e di punto in bianco hanno cancellato il mio volo!-
-Che sfortuna!- commentai.
-Sì! E come se non bastasse, mi sono resa conto di non avere più il cellulare…me lo avevano rubato! Così sono scoppiata a piangere in maniera disperata. Volevo solo tornare a casa!- disse in maniera teatrale.
-Paul era lì e si è avvicinato a me. Mi ha chiesto cosa fosse successo e mi ha prestato il telefono per chiamare i miei genitori. Per ringraziarlo gli ho offerto un caffè e chiacchierando abbiamo scoperto di avere tante cose in comune, tipo abitare nello stesso quartiere!-
-Mi ha tenuto compagnia, sopportando i miei pianti isterici e il mio essere logorroica…e quando siamo tornati in città mi ha accompagnato a casa. Abbiamo iniziato a vederci ovunque…perché il quartiere è piccolo…fino a quando Paul non mi ha chiesto di uscire! Siamo andati al cinema un sabato…ma abbiamo passato tutto il tempo a baciarci!- esclamò facendomi sorridere.
-Lo amo da impazzire! Dopo quattro anni non è cambiato nulla. Paul ha un cuore d’oro…è fantastico- disse -E sono felice che lui e Adam stiano diventando buoni amici-
-Anche io- risposi, osservando Layla prendere una manciata di popcorn.
-Lavori?- le chiesi imitandola.
-Sì. In un negozio di fiori…anche se in realtà studio al conservatorio-
-Scherzi? Io suono la chitarra!- esclamai.
-Davvero? Ma è fantastico! Io il basso! Se ti va mercoledì ti porto alle prove del mio gruppo! Potresti suonare qualcosa con noi!-
-Mi piacerebbe un sacco…ma ho appena ripreso a suonare…sai…dopo quello che…mi ha fatto mio padre…ho dovuto tenere il braccio fermo per un po’…e poi non suonavo da anni…ho ripreso qui perché mi annoio a casa da solo…- sussurrai.
-Beh, vuol dire che verrai ad ascoltarci suonare e che proverai qualche pezzo quando te la sentirai!-
-Ci sto- le sorrisi.
-E se ti annoi tanto, puoi passare in negozio da me! Si trova a duecento metri da qui, all’incrocio, più precisamente a destra rispetto la lavanderia a gettoni. Ci lavoro solo il martedì, il giovedì e il sabato. La proprietaria è anziana ma simpatica e ha un gatto arancione grassissimo e pelosone! Lo adoro!-
-Mi piacciono un sacco i gatti!-
-Davvero?-
Annuii.
-Mi piacciono gli animali in generale-
-Fantastico! Io ho un pesce rosso! Non fa le fusa e non è particolarmente di compagnia…ma è carinissimo!-
Pensai che Layla fosse davvero strana, ma mi piaceva la sua compagnia.
-Comunque una di queste mattine passo…-
-Certo, tesoro. Quando vuoi-
-Comunque ora devo proprio andare. Devo passare alle poste a pagare la bolletta prima che scada!- esclamò -Ci vediamo dopo Noel!- sorrise, stampandomi un bacio sulla guancia, dopodiché poggiò la bottiglia vuota sul tavolino.
Sorrisi, perché non ero abituato manco ai baci.
-Aspetta, ti accompagno alla porta- dissi.
-Che buon padrone di casa!- disse lei.
-Ciao!- mi salutò di nuovo, prima di uscire fuori.
-Ciao!- le sorrisi.
-Oh! Guarda chi c’è qui!- esclamò trovandosi davanti Adam con le chiavi in mano.
-Hey!- rise lui -Che ci fai qui?-
-Io e Noel stavamo facendo amicizia-
Adam sorrise, cercando il mio sguardo.
Ricambiai, mostrandogli quanto mi avesse fatto bene stare in compagnia per un pomeriggio.
-Ci vediamo dopo- ci salutò Layla.
-A dopo!- esclamò Adam, per poi entrare in casa.
-Ciao tesoro- sussurrò, stampandomi un bacio dolcissimo sulle labbra, portandomi le mani ai lati del viso.
-Ciao amore mio- risposi, allacciandogli le braccia attorno alla vita.
-Sono sudato- si scusò.
-E dove è il problema- risi.
-Non è un problema. È un invito a fare la doccia con me- sorrise malizioso.
-Mmm, okay- sussurrai, mordendogli il labbro.
Adam chiuse la porta con un piede, poi mi sollevò, facendomi ridere ancora.
-Perché c’è odore di dolci?- mi chiese divertito, dirigendosi verso il bagno.
-È una sorpresa- gli risposi, sorridendo.
Mi venne da sorridere quando Adam, al posto di dirigersi verso il bagno, si sedette sul divano, tenendomi sulle sue gambe.
-Se hai fatto una torta, devi tenermi occupato fino a ora di cena se vuoi che i nostri ospiti la trovino intera- disse, ridendo.
-Ci penso io- sussurrai, baciandolo dolcemente, prima di tornare a guardarlo negli occhi.
-Non sai quanto mi ha reso felice vederti durante la pausa pranzo- confessò -Sapevo che ormai fosse questione di giorni…ma è stato comunque bellissimo…perché…io ricordo come stavi Noel…e non sai quanto mi rende felice vederti sorridere di nuovo-
Abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi diventarmi lucidi, le prime lacrime scorrermi sulle guance e le labbra piegarsi in un sorriso.
Nascosi la testa nell’incavo del suo collo, lasciandomi abbracciare fortissimo.
Adam era il mio porto sicuro. La mia roccia. Il mio tutto.
-Hey, tesoro!- esclamò lui dispiaciuto, riempiendomi di baci nel tentativo di consolarmi -Non voglio più vederti piangere, okay?-
Annuii, non riuscendo a smettere di sorridergli.
-Ma non sono triste!- sussurrai, cercando il suo sguardo, asciugandomi al contempo le lacrime -Non sono mai stato così felice in vita mia! Qui mi sento al sicuro e non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi portato via da quel posto e avermi salvato la vita- dissi -Ti amo da morire Adam e senza di te mi sentirei perso-
-Anche io amo da morire, lo sai. Sei la cosa più importante Noel- rispose, facendomi sentire ancora più felice.
-Ti sei trovato bene con Layla?- mi chiese.
-Sì! È fantastica! Anche se non smette un secondo di parlare!- risi -È peggio di Jer e Seanny messi insieme! Ma mi mette allegria…e ho tanto bisogno di un’amica- aggiunsi.
Adam sorrise, prima di accarezzarmi il volto e sporgersi verso di me per baciarmi.
Schiusi le labbra, assaporando le sue, calde e morbide, per poi accogliere la sua lingua e approfondire quel contatto, inclinando leggermente la testa.
Portai le mani alla sua maglietta, sfilandogliela piano, soffermandomi subito dopo a baciargli il collo ed il petto.
Con gesti lenti ci levammo i vestiti, per poi tornare a sfiorarci e assaporarci le labbra a vicenda.
Adam mi lasciò una serie di baci sulla linea del mento, per poi accarezzarmi dolcemente un fianco.
-Guardati. Sei perfetto- sussurrò, con la voce arrocchita dall’eccitazione, facendomi arrossire.
Allacciai le braccia attorno al suo collo, invitandolo a baciarmi ancora.
Lo accontentai, muovendo piano il bacino.
Adam mi morse il labbro, tirandolo appena, facendomi sorridere.
-Sei bello da morire- disse, portando la sua mano destra dietro la mia nuca e la sinistra tra di noi, per andare ad accarezzare le nostre erezioni.
Sospirai di piacere contro le sue labbra, sentendo le guance prendermi fuoco.
-Adam- sussurrai -Ti prego- lo supplicai desiderando smettesse di toccarmi e andasse oltre.
-Non c’è fretta- mi rispose divertito, per poi chinarsi in avanti e prendere a baciarmi il petto nei punti più sensibili.
Mi contorsi per piacere, volendone di più, ma cercando allo stesso tempo di sottrarmi al suo tocco.
Gemetti, graffiandogli una spalla, chiedendogli tacitamente di non farmi aspettare oltre.
-Cazzo, Adam!-
Il rosso sorrise, guardandomi dal basso, poi mi cinse i fianchi con un braccio, portando una mano alla mia fessura, prendendo a massaggiarla piano, baciandomi ovunque.
-Adam daiiii!- lo supplicai, fino a che non venni accontentato.
Chiusi gli occhi, sospirando di piacere.
-Perché mi devi far dannare ogni volta!- mi lamentai, andando incontro ad i suoi movimenti, incastrandogli le mani tra i capelli.
-Perché sei adorabile con le guance rosse e gli occhi lucidi per l’eccitazione- mi rispose, poi non ci fu più spazio per le parole.
La stanza si riempì esclusivamente dei nostri gemiti e dei nostri sospiri, fino a quando, esausti, non ci stendemmo sul divano l’uno stretto all’altro.
-Adam- sussurrai con il fiato ancora corto, muovendomi appena per vederlo in viso -Dovremmo alzarci e mettere un po’ di ordine- dissi.
-Altri dieci minuti- mugugnò il mio ragazzo, stringendomi di nuovo a sé.
Sorrisi, accarezzandogli capelli, senza muovermi ulteriormente.
-Vieni qui- sussurrò, spostandosi appena, in modo sa farmi stare comodo.
-Stai bene così?- chiese.
Annuii, chiudendo gli occhi.
Mi accoccolai contro il suo petto, godendomi i suoi baci e le sue carezze.
Inutile dire che ci addormentammo abbracciati, dimenticandoci della cena con Paul e Layla e di tutto il resto.
Fummo svegliati dal citofono e tra una risata e l’altra ci fiondammo in doccia, sperando di riuscire ad essere pronti prima che i nostri amici arrivassero al nostro pianerottolo.
Aprii la porta in accappatoio, raggiunto da Adam ancora grondante d’acqua.
Paul scoppiò a ridere capendo cosa fosse successo e noi tre non potemmo fare altro che imitarlo.
Ci scusammo e Layla si offrì di finire di preparare la cena, mentre il biondo di apparecchiare.
Io e Adam ne approfittammo per scambiarci qualche altro bacio, prima di raggiungere i nostri amici e passare una meravigliosa serata in loro compagnia.
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Periferia
RomanceDue ragazzi, si conoscono da sempre ma per vari motivi non si sono mai frequentati. Saranno costretti a farlo in circostanze particolari e da quel momento in poi tra i due si creerà una sorta di legame, ostacolato dal carattere difficile di uno e da...