Quelle stesse stelle che, nella nostra vita, si ritrovano nelle persone che amiamo.
Quelle persone che, ogni giorno, rendono la nostra vita bella da morire.
Quelle persone che si rivelano essere il miracolo che aspettavamo per amare e vivere davvero.
23 aprile 2017
Quella mattina, Ashton si sveglia con addosso il sorriso. Non riesce a farne a meno: è un giorno importante, quello che sta per affrontare, per se stesso e per le persone a cui vuole bene. Un giorno che – ne è sicuro – nessuno di loro potrebbe dimenticare, neppure volendo. Un giorno per cui ha sperato tanto, negli ultimi tre anni, ma che mai avrebbe creduto che sarebbe arrivato sul serio, così, quasi dal nulla, pronto a dare un nuovo inizio, a dare qualcosa in cui poter credere davvero, senza più alcuna paura di cadere e farsi male.
Perché, in quegli ultimi mesi, sia lui che chi ama hanno imparato a proprie spese che non è possibile andare contro la vita stessa o cercare di controllarla; che più si prova ad allontanare il dolore, più questo aumenterà i danni che riuscirà a fare; che tenersi tutto dentro non fa altro che peggiorare la situazione, allargando le ferite e il senso di vuoto. Sa che, adesso, lui e i suoi amici hanno imparato la lezione. Per questo motivo non vede l'ora di incontrarli: hanno un appuntamento importante a cui nessuno di loro vuole tardare.
Si alza dal letto e va in bagno. Si fa la doccia con calma, lasciando che l'acqua lo svegli del tutto, rilassandogli i muscoli e dando un minimo di ordine nel turbine di pensieri che gli sta invadendo la mente. Un turbine composto anche dai ricordi degli ultimi nove mesi, che compaiono uno dopo l'altro, ampliandogli il sorriso sulle labbra e riempiendogli il cuore di quella gioia che gli ha sempre fatto compagnia, fin da quando Calum si è svegliato.
Ricordi che gli fanno rivivere tutto: ogni sorriso, ogni lacrima, ogni preghiera detta in silenzio, ogni promessa fatta e mantenuta fino alla fine, ogni bacio dato e ogni abbraccio ricevuto; ogni momento in cui si è ritrovato a ringraziare il cielo per avergli fatto incontrare quelle persone che, col tempo, si sono rivelate le più importanti di tutte.
Dopo che il moro aveva deciso di entrare al centro di recupero, Ashton, come gli altri, si era sentito spaesato: era come se la libertà dal passato, dai pesi, dalla paura, l'avesse privato di tutto ciò sui cui aveva costruito la propria vita negli ultimi tre anni, durante i quali aveva imparato a convivere con ogni cosa gli procurasse dolore, senza cadere sotto i colpi, senza permettere alle insicurezze di prendere il sopravvento.
Poi però, piano piano, si era abituato a quella nuova quotidiana, piena di luce, piena di un qualcosa che non provava da tempo: una sensazione indescrivibile, dolce, che si irradiava dentro di lui ad ogni passo, accarezzandogli l'anima, riscaldandogli il cuore, facendogli capire che poteva andare avanti senza più doversi preoccupare.
Per questo aveva ripreso gli studi con più voglia di fare e con la mente più tranquilla – spronato anche dai suoi genitori a continuare ciò per cui si era impegnato con ogni grammo di sé –, continuando ad alternarne le lezioni in facoltà e il tirocinio all'ospedale. Si era sentito bene, sul serio, nel fare ciò che più lo appassionava, ciò per cui non aveva mai smesso di mettersi in gioco pur di farlo diventare realtà: studiare per diventare medico, per realizzare il suo sogno, riusciva in parte a dare alla sua vita quell'ordine che, negli ultimi tre anni, era mancato.
Però non era stato solo lo studio ad aiutarlo ad rimettersi in sesto.
Ciò che più di tutto gli aveva dato modo di riprendersi completamente, che più gli aveva fatto capire che non c'era più niente per cui doversi angosciare, erano state le ore trascorse in compagnia dei suoi amici. Ore passate a ridere, a scherzare, godendosi completamente quei piccoli attimi di felicità che non viveva da tempo. Era stato grazie a quelle persone fatte tutte a modo loro, se si era reso davvero conto di quanto l'amicizia potesse essere una medicina potente, forte come l'amore, capace di allontanare definitivamente il buio e il dolore, di annientare il senso di vuoto e di vergogna, di sanare anche la più piccola ferita e cancellare ogni cicatrice rimasta.
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Burn with you || c.h
FanfictionA volte, la discesa verso l'inferno comincia senza rendersene conto, fino a che non è troppo tardi. Troppo tardi per tornare indietro, per cambiare le cose, per salvare qualcosa di ciò ch'è rimasto. O almeno, la nostra è iniziata così. Si cerca una...