Tredici

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Solo che le azioni che si compiono non sempre sono giuste.

E le conseguenze spesso si rivelano così disastrose che non si riesce ad uscirne da soli.

Perché a volte le proprie debolezze e i propri demoni peggiorano tutto all'improvviso.


Quel pomeriggio l'ospedale è lievemente più tranquillo del solito. O forse Letizia si ritrova a pensare così perchè ha talmente tante altre cose nella testa che del resto le importa un po' meno. Ha da tenere le fila di troppe novità arrivate all'improvviso; novità che, giorno dopo giorno, stanno lentamente cambiando le cose. Come se fosse bastato il loro arrivo per sbloccare l'ingranaggio rotto dentro al suo cuore, per aprire tutte quelle porte che lei da sola non era mai riuscita neppure a vedere.

«Leti?» la richiama ad un tratto Michael, catturando la sua attenzione e sorridendole appena. Da quando è arrivata quel pomeriggio, l'ha sempre vista distratta, silenziosa; lo sguardo fisso su un punto non ben definito. Non sa se sia un bene oppure no; ma gli occhi dell'amica hanno dentro una luce che lui non ha mai notato prima di quel giorno; una luce che la sta rendendo più forte, benché la ragazza per adesso non riesca a vederlo.

Forse perché non è ancora il momento; si ritrova a pensare il ragazzo, che intanto non riesce a smettere di sorridere, felice di vedere la mora alle prese con qualcosa diverso dal dolore che ha sempre occupato il suo sguardo.

«Sì?» risponde lei; gli occhi scuri ed intensi che vanno a scontrarsi con quelli verdi del ragazzo, i brividi che le corrono sulla pelle, il cuore che le batte nel petto per un motivo che non riesce a capire.

«Cos'hai?» chiede l'altro; il sorriso che non se ne va dalle labbra; la curiosità ed il buon umore che non riesce a celare; la speranza lieve ed insicura che si sta facendo spazio nel suo cuore. Perché Michael ha a cuore la felicità di Letizia; ormai sono amici e lui vuole soltanto che quella ragazza davvero speciale stia bene, sul serio.

Lei non risponde subito; volta lentamente la testa, lo sguardo che va a posarsi sul paesaggio visibile dalla finestra della stanza, gli occhi che si perdono ad osservare ogni più piccolo particolare e che mascherano ancora tante, troppe cose. Soprattutto, nascondo il dubbio e la preoccupazione per ciò che le sta succedendo e che la sta facendo impazzire lentamente. Perché, decidendo di fidarsi di Calum, ha seguito il suo istinto; ma adesso la ragione le sta facendo venire in mente così tante domande e così tante preoccupazioni che Letizia non sa più da che parte cominciare per capirne qualcosa. Perché le cose stanno già iniziando a cambiare, e lei è troppo preoccupata ed insicura di scoprire dove tutte quelle novità la porteranno.

«Ho paura, Mike.» ammette; la voce bassa, flebile, quasi inudibile, mentre il cuore continua a correrle veloce nel petto. Perché non sa se parlare con Michael possa aiutarla a far chiarezza; non sa se sfogarsi con il ragazzo possa aiutarla a capire, a togliersi quel peso dal cuore che non riesce più a portare da sola.

A quella risposta, il maggiore si ritrova a sgranare gli occhi. Perché lo sguardo distrutto della mora ed il tono che ha usato non lo fanno stare per niente tranquillo. Lo mettono in guardia, quasi in ansia. Perché non l'ha mai vista così insicura ed indifesa prima di quel pomeriggio. Ed è mentre lei torna vicino al letto per sedersi sulla solita sedia, che le certezze del ragazzo un po' vacillano. Perché gli occhi scuri davanti ai suoi hanno davvero paura. Eppure... È come se ci fosse qualcosa dietro al timore, dietro all'insicurezza che quello sguardo mostra. C'è qualcosa che premer per uscire nonostante la paura. E allora Michael si ritrova a sorridere di nuovo, impercettibilmente; perché sa che Letizia è forte e che ha solo bisogno di abituarsi. Perché lui lo sa, che per le cose ci vuole sempre tempo; sta solo a lei capirlo ed impararlo, passo dopo passo.

Burn with you || c.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora