Ventotto

41 5 0
                                        

GRAZIE. GRAZIE INFINITE PER LE 1K VISITE E PER I VOTI, GRAZIE DAVVERO. NON SAPETE QUANTO QUESTO SIGNIFICHI PER ME. GRAZIE ANCORA! 

Ci sentiamo a fine capitolo, buona lettura!


Eppure, a volte la paura del passato è forte più di tutto il resto.

Così forte da bloccare ogni cosa ed imprigionare il cuore nel ghiaccio.

Così forte da non lasciare alcuna via d'uscita per sentirsi liberi fino in fondo.


È uscito di casa da ormai un buon quarto d'ora, Luke. E ancora si domanda che cosa gli sia saltato in testa così all'improvviso, non appena aveva visto quella vecchia foto tra i quaderni di scuola. Una foto che credeva di aver perso da tempo, che pensava di aver buttato via in un momento di disattenzione. Una foto scattata in quel periodo della vita in cui non si sa niente dei problemi, del dolore, della solitudine. Ritrovarsela tra le mani, con tutti i ricordi ad essa connessi, ha sbloccato qualcosa dentro di lui; qualcosa rimasto sepolto per troppo tempo; qualcosa che il biondo sapeva che avrebbe dovuto fare molto prima.

Ed ora eccolo lì, in quel pomeriggio di fine febbraio, con il caldo dell'estate che ancora si fa sentire, a camminare veloce per le strade di quel quartiere in cui non metteva piede da mesi; un quartiere che, durante la sua infanzia, è stato il posto in cui sono nati alcuni dei suoi ricordi più belli; ricordi che Luke custodisce gelosamente nel cuore, come un cimelio che non deve andare perduto per niente al mondo.

Osserva tutto con attenzione, curioso; ogni cosa gli sembra così familiare eppure diversa al tempo stesso: i colori delle insegne un po' più sbiaditi, le persone alle finestre un po' più anziane, i mattoncini delle case un po' più consumati. Cammina per quelle strade che ancora ricorda alla perfezione e che ad ogni angolo riescono a fargli spuntare un sorriso di nostalgia sulle labbra.

Si sistema gli occhiali da sole sul naso prima di fermarsi un attimo ad osservare il cielo azzurro e limpido sopra di sé. Poi sospira. È nervoso per ciò che succederà a breve e non sa se si sente pronto abbastanza per affrontare quella persona che non vede da troppo tempo a causa di forze più grandi di entrambi. Quella persona con cui non ha mai smesso di parlare, nonostante ciò che è accaduto.

Riprende a camminare; la musica nelle orecchie e il cuore che batte un po' più forte del normale, facendolo rabbrividire, scuotendo ogni sua cellula. Respira piano, cercando di non perdere la calma. Spera solo che quel pomeriggio vada tutto bene; che il rimpianto ed il rimorso non prendano campo per nessun motivo; che il passato non cerchi di rovinare tutto ancora una volta. Perché non sa se sarà in grado di resistere di nuovo.

Svolta l'angolo. E subito la casa che cercava si fa vedere, bianca e tranquilla come sempre, con il giardino che, rispetto al passato, è meno sgargiante, meno vivo. Al notare le persiane chiuse, il cuore gli fa un balzo nel petto, seguito da brividi sulla pelle e da una brutta sensazione che non riesce a mandar via neppure quando suona il campanello. Neppure quando il suo migliore amico gli apre la porta con un sorriso che Luke non gli aveva mai visto addosso prima di quel momento.


Quel pomeriggio, Michael non aveva programmi di alcun tipo: avrebbe semplicemente giocato a qualche videogioco fino a sera tardi, dopo aver studiato gli appunti che i suoi compagni di corso all'università gli avevano gentilmente prestato per aiutarlo a rimettersi in pari. Avrebbe fatto le cose di sempre, rispondendo ai messaggi di Ashton che si erano fatti più preoccupati e più esilaranti del solito.

Burn with you || c.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora