Trentasette

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Per questo, alla fine, si trova sempre la forza di reagire e rimettersi in piedi.

Perché ci si rende conto che la vita è ancora lì, tutta da vivere.

Una vita di cui non si vuole perdere neppure un secondo.


Non sa da quanto tempo si trovi in quella stanza, Letizia. Ci è rientrata dopo essere tornata dall'ospedale, e si è subito messa a cercare nell'armadio una felpa di Calum per tenersi al caldo in quel freddo pomeriggio di fine agosto.

Si guarda attorno, in quella camera in cui non ha spostato niente. Si sente persa, spaesata, senza punti stabili su cui poter poggiare i piedi senza aver paura di cadere. Ed osservare tutto il caos che ha intorno le sembra strano, surreale, così tremendamente lontano da sé che quasi le pare un sogno, sfocato, poco nitido.

Si guarda attorno, come a voler trovare a tutti i costi una spiegazione per ciò che è accaduto, come a voler snodare in qualche modo il groviglio di pensieri che ha nella testa e che sembrano non avere alcun filo logico, alcun punto fermo, alcuna certezza. Si guarda attorno, ma in realtà non vede niente: in ogni cosa su cui posa lo sguardo, riesce soltanto a vedere Calum steso sul letto d'ospedale, con gli occhi chiusi, il respiro irregolare, il corpo scosso da brividi, bollente per la febbre.

È quella l'ultima immagine che ha del moro. La sola che è riuscita ad intravedere prima che gli infermieri chiedessero la porta della stanza per occuparsi di lui.

Si sistema distrattamente una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio, cercando di mettere a fuoco almeno la libreria che ha davanti a sé, senza rendersi conto di avere gli occhi pieni di lacrime fino a che una non le scende lungo il collo per poi sparire tra i vestiti, facendola rabbrividire e rendendo all'improvviso reale l'intera situazione.

Perché fino ad allora aveva creduto che si trattasse tutto di un brutto sogno, di un incubo da cui presto si sarebbe svegliata tra le braccia di Calum, che le avrebbe sorriso e baciato piano la fronte per darle il buongiorno, per poi stringerla forte a sé per non farla andare via, per non perderla.

Fino a quel momento, si era sentita racchiusa in una bolla, che l'aveva allontanata da ogni cosa, che le aveva fatto perdere il contatto con la realtà. Una bolla che si era formata quando aveva visto i medici entrare in camera di Calum per portarlo via; che si era rafforzata quando Joy le aveva detto di andare con lei all'ospedale e quando, una volta arrivate, Luke e Madison le erano andati incontro; che si era ispessita quando, tra le braccia della sua migliore amica, era crollata, lasciandosi andare, sfogando tutta l'ansia e la preoccupazione. Una bolla che aveva ovattato ogni suo pensiero, ogni sua sensazione, rendendola apatica, silenziosa come una bambola in balia del corso della vita, senza più alcuna forza nascosta da usare per non farsi tirare giù dalle proprie emozioni. Una bolla che le aveva impedito di capire la situazione, lasciandola nella confusione più completa.

Una confusione che non si è ancora dissolta, in cui soltanto tre parole spiccano su tutto il resto.

Sindrome da astinenza.

È così che i dottori hanno descritto ciò che è successo a Calum quel giorno, dando corpo a quel peso che solo il diretto interessato e pochi altri conoscevano. Un peso che, però, è piombato all'improvviso sui signori Hood, dal quale Joy è riuscita a difendersi in qualche modo, nonostante l'angoscia, riuscendo a rimettere in sesto anche David, nei cui occhi Letizia aveva visto una disperazione talmente forte da lasciarla senza parole.

Una disperazione che, nonostante l'ansia e la paura, lei non prova, neppure ripensando a come ha trovato il moro qualche ora prima. Perché sa che Calum ce la farà, che riuscirà ad uscire completamente dalla trappola che ha creato con le sue stesse mani senza saperlo; sa che non la lascerà sola, che sarà al suo fianco per realizzare i loro sogni e per darsi forza in quel futuro che hanno scelto di costruire insieme, l'una nella vita dell'altro. Sa che non deve perdere la speranza. Non adesso che, finalmente, qualcuno sembra aver ascoltato le sue preghiere.

Burn with you || c.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora