Tutto Quello Che Ho. (Story Of Friendship)

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GAIA

Arrivati nella mia stanza sbatte la porta e mi butta sul letto.
"Devi smetterla di infastidirmi." Dice con tono roco.
Sapendo che non vuole stuprarmi mi metto a gambe incrociate e comincio un bel discorsetto.
"Caro, noi non siamo come le altre ragazze. Se tu consideri che noi, tue amiche, persone tua comitiva siamo come quelle troiette che conosci? Forse noi siamo le uniche che ti daranno filo da torcere e beh, non smetteremo. Noi siamo fatte così perché noi siamo ragazze che apriamo il cuore, e non le gambe." Mi fissa per un po' e dopo ciò sbotta una tremenda risata.
"Tu che apri il cuore? HAHAHAHA se non ti sei mai innamorata. E poi beh, si apri le gambe."
"Noi siamo fortunatamente vergini, all'età di diciassette anni."
"Vogliamo trasgredire le tradizioni?" Mi spinge sul letto e si mette a cavalcioni su di me. Io porbo a togliermi dalla mia presa ma lui stava per buttarsi sopra di me. Mi aspettavo il peggio e speravo che non mi toccasse e fortunatamente non fa niente, si sdraia sul mio lato opposto appoggiando il suo viso sulla mia spalla.
"Sei troppo stronza per essere una Vergine, non posso toccarti anche se vorrei."
"Non sono la persona da scopare."
"Ma da preliminare si!" Ritorna quel sorrisetto.
"Tu sei una persona da buttare da un Ponte, ma non lo faccio, al meno che non venga pagata."
"Mi uccideresti per soldi?" Mette il broncio. Che carino col broncio! Le sue fossette si fanno ancora più grandi e vorrei proprio morderle.
"Ti ucciderei per vendere le parti del tuo corpo, in particolare le tue fossette."
"Quindi ti piaciono?" quella cazzo di espressione.
"Gaiaaa scendii!" La voce di Vanessa.
Cara mia, mi hai salvato il culo.
Mi sposto da lui e scendo sotto.
Arrivata al piano di sotto Carola fa cenno di dover avvicinarmi.
"Ragazze, mi ha scritto uno!"
"Carino?" Inizia Siria.
"È già stato fidanzato?" Domanda Vanessa.
"E scrive abbreviato?" La solita Clara.
"Si chiama Antonio, mi ha appena fatto gli auguri. Non è male come ragazzo."
Lo ha già stalkerato su tutti i social e beh, ce ne sono di migliori. Però è ancora la nostra prima impressione. Noi dobbiamo sempre sapere con chi una di noi si sente o frequenta e non dobbiamo mai tradirci o sparlarci. Ci siamo sempre dette le cose in faccia, sia belle e brutte.
"Cara Gaiuccia, che ci facevi con Giovanni?" Domanda Alessia.
"Giovanni? Il nostro Giovanni? DonGiovanni?" Carola e Clara vanno su tutte le furie.
"Si, Giovanni. Erano nella sua Camera insieme."
"Non dovresti nemmeno parlargli dopo che ti ha 'tradita' da amica." Dice con sicurezza Siria, la nostra pacifista.
"Ha iniziato a fare il coglione, io a fare la stronza e l'ho sputacchiato in faccia." Alla parola 'sputacchiato' tutte iniziarono a ridere.
"Bella mossa!"
"Lui ha iniziato a rincorrermi ed io sono scivolata ma lui mi ha presa in tempo, ma dopo un po' mi ha buttata a terra facendomi sbattere la schiena e dopo averlo maledetto una miriade di volte abbiamo parlato, lui mi ha insultato dicendomi che 'apro le gambe' ma poi gli ho detto che sono vergine come tutte noi quindi ha detto che 'sono troppo stronza per essere vergine' bla bla ed altre frasi da rimorchio che con noi faranno fiasco."
"Io lo uccido. Come si permette a dire cazzate sul tuo conto, ti ha già sputtanata, lo vuoi esserlo per la seconda volta!?"
"Ho il fucile ben carico e lucidato."
Notando che sono tutte le furie e sapendo che non è una serata da sprecare le faccio calmare.
"Non è la serata adatta per fare le killer, ne parleremo domani. Questa serata è nostra e dobbiamo divertirci da mattiii!!" Esclamo io distraendoli dalla discussione con Giovanni.
"Ha ragione, che festa siaa!" Come non detto Clara crollò dopo circa mezz'ora. Dorme beatamente sul piumino occuoandone metà. Adesso stiamo giocando a Monopoli tutti insieme a mangiando qualcosa rimasto prima. Sono le quattro e crolliamo tutti. Sto morendo dal sonno e vado diritta verso la mia stanza. Non accendo nemmeno la luce, mi tolgo le scarpe e mi butto sopra il letto. So che c'è qualcosa di strano ma me ne occuperò domattina.