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GAIA



Tornata a casa noto un biglietto di mia madre.
"Dato che so che Carola domani compie gli anni sono sicura che sarete tutti qui quindi io sto dalla zia, oggi stai da tuo padre, domani ritorna qua e sistema tutto. Quando ritorno vorrei rivedere tutto com'era, okay? :)
Ti amo, mamma."
Ebbene si, anche oggi, si cazzeggia domani.
Mi dirigo verso casa di mio padre, non proprio casa sua, abita con un suo amico single. Penso che loro due insieme facciano la bella vita e sapranno come soddisfarsi. Ma cazzo dico, hanno circa quarantacinque anni. Cancello subito quei luridi pensieri riferiti a mio padre ed appena arrivata mio padre mi accoglie con un caloroso abbraccio. Mi sento protetta in quell'abbraccio ma dopo circa un minuto entro in casa. La stanza non è un granché ordinata, ecco da chi ho preso. Mia madre è molto ordinata al contrario di mio padre, un perfetto disordinato e distruttore, come me.
Saluto il compagno 'di cella' di mio padre e mi siedo a tavola. Mi trovo davanti una porzione invitante di lasagna. Ho già l'acquolina in bocca! Si vede che è stata cucinata da mia nonna perché mio padre è in grado Solo di fare un po' di pasta asciutta. Finito di mangiare, dopo aver guardato un po' di TV e fatto un po' di pulizie decido di andare a casa.
"Si ma, sei sola"
"Posso chiedere a Clara di venirmi a prendere, almeno lei ha un veicolo per spostarsi, non come certi padri che non danno l'autonomia alla proria figlia."
"Tanto la Vespa non la compro, potresti aspettare un altro anno per avere l'autonomia assoluta ed essere più protetta con un quattro ruote, ma non avrai nemmeno quello." Come una pugnalata.
"Non me ne fotte un cazzo io sono libera di spostarmi, come, dove e quando voglio e non vedo l'ora che li compio questi fottuti diciotto anni così andrò via da quest'inferno. Non sono tuo figlio Lorenzo, sono la tua unica figlia femmina ed a causa dei vostri capricci mi avete rovinato la vita! Non so mai dove andare, con chi stare, e, per dirla tutta. Non so come e con che cosa ti diverti stando da solo senza una persona da amare, coccolare, viziare, portare a cena. Per un fottuto incidente è successo il finimondo. Non avete assunto le vostre responsabilità ed avete preso la via più semplice, distruggere tutto. E dopo ciò, dico solo a te e alla mamma di essere responsabili delle vostre azioni e fatevi un fottuto esame di coscienza, perché state rovinando una figlia." Detto ciò prendo la mia roba ed esco dalla casa.
L'unica cosa che vorrei adesso è stare con i miei amici, devo sfogarmi un po'. Mi dirigo verso la casa di Clara, mi apre la Zia Elena.
"Bellezza, cerchi Clara?"
"Ciao Ele." La abbraccio calorosamente.
"È di sopra." La ringrazio, Saluto i suoi figli e mi dirigo verso la sua stanza.
La guardo fissa negli occhi e l'abbraccio, lei lo ricambia.
"I tuoi?" "Che miei non sono."
Spiego ogni minimo dettaglio della romanzina che gli feci e lei risponde che era un'atteggiamento molto eccessivo e che sbagliai in molti punti, tipo quello nell'aver citato mio fratello.
"Dai tranquilla, può anche essere che questo discorsino lo inciti e lo stimoli a comprare la macchina o fare pace con tua madre." Sono ancora tra le sue braccia.
"Lo spero tanto, credimi Clà."
Dopo averla aspettata, circa tre ore, per vestirsi e prepararsi ci dirigiamo verso casa mia e mentre io ripasso storia inizia ad addobbare la parete ed è venuta davvero carina. Sono meravigliata dal fatto che Clara ha addobbato così bene. È una frana quasi in tutto ed ha sempre bisogno di qualcuno. Dico così perché è la mia migliore amica ma lo penso veramente.
"Almeno sei riuscita a fare qualcosa!"
"Zitta Babbana."
Ho un soprannome bellissimo.
Principalmente mi chiama così perché insieme a Vanessa sono fissate con Harry Potter, Hogwarts, Magia, Formule ecc..
Quando parlano di ciò sembra come se si isolassero, ma a me viene voglia di ficcarmi una forchetta nel braccio.



Tutto Quello Che Ho. (Story Of Friendship)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora