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GIOVANNI

Entro a casa e trovo tutti, come sempre.
Salgo per lavarmi le mani e poso lo zaino in camera mia, tolgo le lentine ed indosso gli occhiali.
"Devi andare a prendere le tue sorelle alle tre." L'unico tono che mi faccia spaventare nella mia vita, quello di mio padre.
"Sono in vespa non possiamo salirci in tre, poi non è legale che io porti dei minorenni dietro." Come se non lo facessi con le ragazze.
"Come se non lo facessi con le ragazze che ti porti a letto." Coossaaaa?
"No papà io non mi porto a letto nessuna, se devo farlo mi faccio ospitare, io non porto impurità a casa mia." Dico per giustificarmi.
"Tu sei già una persona impura. Il ritratto dell'impurità." Stringo i pugni per la rabbia, sta per uscirmi del fumo dalle orecchie.
"Oggi gli insulti erano a metà prezzo e ne hai approfittato?"
"Per te un insulto non fa mai male."
"Per te un cazzotto non fa mai male, dato che tuo padre te ne dava molti ti manca la dose giornaliera?" Penso proprio di aver sbagliato, lui non vuole che si metta in mezzo suo padre. Ma prende dei respiri profondi.
"Vieni con me allora?" Domanda.
"Per farmi maltrattare? No, grazie." Affermo.

Lo odio così tanto..Perché deve istigarmi?
Vabbè ci son già abituato ai suoi insulti che non ci faccio nemmeno più caso.
"Possiamo mangiare?" Dico ad alta voce per attirare l'attenzione almeno di mia madre, che non si è nemmeno degnata di salutarmi.
"Certo tesoro." Mi siedo a tavola e prendo il cellulare, navigando un po' sui social ed ignorando i messaggi di Samantha.
Davanti a me si presenta un piatto di pasta al sugo fumante, gratto un po' di formaggio sopra ed inizio a mangiare, con il cellulare in mano. Mio padre tutt'ad un tratto fa saltare in aria la forchetta, con fare arrabbiato.
"Posa quel cazzo di cellulare. Che comportamenti credi che siano, ineducato!" Afferro tra le mani il cellulare e lo lancio con poca delicatezza vicino a lui.
"Tanto con chi messaggi? Con qualche troia che non te la darà? Ma guardati, a diciassette anni ancora vergine e single." Continua con disprezzo mio padre. Lancio un'occhiata a mia madre, che sta per agire.
"Dai Claudio, smettila!" Implora mia madre.
"Andate a fanculo, non si può nemmeno mangiare in pace e tranquillità?" Domando, non perdendo il mio tono alto.
"Tesoro dai calmati!" Implora mia madre.
"Lo vorrei tanto ma non riesco. Non so come comportarmi con lui!" Detto questo afferro un po' di pane e salgo su, sicuro di Dover mangiare qualcosa di più pesante stasera.

Dopo aver visto delle serie Tv a tratti inizio a studiare. Inizio col svolgere qualche esercizio di latino ed inglese e studiare qualche pagina di filosofia, quando squilla il cellulare. Non l'ho cagato niente ahahah.
'Dove cazzo sei, usciamo?'
Perché Luca deve sempre distrarmi dalle mie buone intenzioni sullo studio?
'Sinceramente stavo studiando.' Risposi.
'Va bene, a domani. Mi raccomando, domani dalle twins.'
'Non mancherò di certo HAHAHAHA. Anzi, domani son da Samantha, sposta a mercoledì.' Appuntamenti per scopate? Ahaha
'Cazzo sei fuso? Sposta tee!'
'Ma a proposito, com'è?' Vorrei dire la verità, tanto lei verrà presa per troia, no?
'Mi ha portato a casa sua ed è arrivata sua madre mentre stava 'o pizz..l'ho sputtanata a più non posso e spero che domani mi chiami.'
'Pietà hahaha.' Non rispondo più, son già le dieci di sera e non ho nemmeno voglia di uscire.
Vado in bagno, lavo i denti ed indosso il pigiama, mi dirigo verso il letto, inserisco il caricabatterie al cellulare lasciandolo spento ed ignorando ogni messaggio, crollando.





Tutto Quello Che Ho. (Story Of Friendship)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora