|23|👧

72 12 1
                                    

GAIA

Tocca a Luca.
"Hai mai..sfilato le mutandine ad una ragazza?"
Bevono Giovanni, Francesco e Giuseppe.
"Le bambine valgono?" Domando io, sapendo di aver sfilato la 'mutandine' alla mia adorata Vittoria.
"Se vuoi hahaha." Dopo ciò prendo tra le mani il bicchierino e lo ingoio in un sorso. Ha un pessimo sapore, dovrebbe essere amaro o qualcosa del genere. Ho un forte bruciore alla gola ed un'ondata di calore si propane nel mio corpo. Penso di aver bevuto troppo.
Giriamo la bottiglia e tocca a..Giovanni.
"Mmh..hai mai..visto un ragazzo nudo?" Dice mentre molti di noi beviamo.
Se penso a ciò che era successo ieri. Era così bello con quel bel fisico e quegli occhi azzurri, le fossette, quelle vene che si intravedono dalla sua pelle sono così..wow!
Tornando alla realtà bevo anch'io.
"Gaia, tocca a te!" Esclama Clara.
Sinceramente non so cosa dire..ma metto alla prova i ragazzi. È la mia unica possibilità.
"Hai mai..avuto dei pensieri perversi, o meglio dire 'erotici' verso una persona in questa stanza?" Detto ciò bevono quasi tutti, Giovanni incluso. Io devo per forza bere per ciò che è successo ieri. Maddò basta pensarci. Gaia contieniti!
Dopo molti giri del genere e tutte le bottiglie di alcolici e super vuote decidiamo di dormire tutti insieme. Prendo molti piumini e li posiziono a terra mentre Vanessa porta circa sette cuscini e li butta addosso ai ragazzi. Ebbene si, da lì inizia una tremenda battaglia di cuscini. Alessia mi lancia un cuscino, la stessa cosa fa Alessandro e così via fin quando ci buttiamo sfiniti sui piumini.
Io sono sicura che dormirò nel mio letto ma non voglio la casa in frantumi quindi i ragazzi fanno a gara per chi dormirà nella mia stanza per stare più comodi in un caldo letto.
Tutti e sei fanno delle 'lotte' ed infine Giovanni e Luca vinsero la mia camera.
"Bene bene, visto che voi due dovete stare nella mia stanza ci sono delle regole da rispettare:
Uno. Non dovete mettere a soqquadro la mia stanza, più a soqquadro di com'è HAHAHA.
Due. Non controllare dentro i cassetti.
Tre. Non curiosate sulla mia roba
Quattro. Non cercate di rubarmi dei soldi.
Cinque. Se trovate la mia scorta di cibo o cweingum, non finitela tutta." Luca mi guarda sbigottito. Okay, forse ho fatto troppo la maestrina. A Giovanni nacque un sorrisetto, che non mi piace nemmeno un po'.
Detto ciò si dirigono verso la mia stanza e chiudono la porta a chiave.
Ecco, la porta a chiave.
Mi dirigo verso la mia stanza e cerco di aprire la porta, ma è bloccata.
"Luca, apri questa cazzo di porta!"
Qualcuno gira la chiave e apre la barriera che ho davanti a me e vedo Giovanni infilarsi dei pantaloni. La seconda volta in una settimana che lo vedo quasi nudo. Bene.
Non è che è una lamentela però potrebbe evitare.
Ma cosa dico! È Don Giovanni, lo ha visto almeno mezza scuola.
Scaccio via quei pensieri che parlano di gente spazzatura e rimuovo la chiave dalla serratura.
"Sei. Non chiudetevi a chiave, sennò scendete."
"Ricevuto Skinner!" Dice divertito Luca.
"Oh, non chiamarmi così. Per qualsiasi cosa, chiamatemi." Tutt'ad un tratto Giovanni si gira verso la mia direzione.
"Okay, vuoi venire verso me?" Oddio non l'ha detto veramente! Sulla sua faccia compare un sorrisetto molto perverso e la cosa mi spaventa, ma deve avere il ben servito. Sarà scritto nella nostra lista.
"Oh arrivo tesoro!" Dico ironica con una vocina acuta, mentre Giovanni mi dà ancora più corda e Luca, accorgendosi di ciò che farò inizia a ridere.
"Si baby, avvicinati. Ancor di più."
Sono ad un centimetro dalla sua bocca, i nostri nasi si sfiorano ed i suoi occhi sono ben serrati.
Quando vedo che sta sperando che io lo baci esco la lingua e faccio una pernacchia, sputandogli, anzi, 'lavandogli' la faccia. Fatto ciò mi allontano e Luca è sdraiato dalle risate. Beh si, stronza. Come le maestre.
Lui si strofina la faccia sul mio cuscino.
"No dai, quel cuscino è mio!" Inizio a lamentarmi come una bambina.
"Io ti ammazzo stronza!" Si alza dal mio letto e corre verso me, inizio a correre e scendo sbadatanente le scale, rischiando di rompermi qualche osso. Vado in cucina, faccio un giro tra il bancone, facendo cadere un po' d'acqua dalla bottiglia che ho scosto e che qualche coglione ha lasciato con il tappo non avvitato bene. Dopo vado in sala pranzo, con Giovanni alle calcagna.
Rigiro tra il bancone e, non accorgendomi dell'acqua, sto per scivolare quando due nanu mi tengono. Alzo lo sguardo e vedo Giovanni che ha la presa su di me. Mi sorride, ma non un bel sorriso, ma di quelli di un bastardo.
Tutt'ad un tratto molla la presa, facendo sbattere la mia testa sul pavimento, causaromi un dolore pazzesco.
"Coglione, mi hai fatto male!"
"Dai che ti curo io." Dice caricandomi come un sacco di patate sulla sua schiena dirigendosi verso la mia stanza.
Sbraito come una pazza.
"Mettimi giù, stupido Mettimi giù. Ragazzi, aiutatemi!"



Tutto Quello Che Ho. (Story Of Friendship)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora