Mi svegliai con una spalla tutta indolenzita, dato che il mio "kukuma" aveva deciso di usare la mia spalla come cuscino. Lo svegliai con uno scossone.
Il problema principale di quella mattinata fu la colazione. A malapena riuscivo a sfamare me, figuriamoci una seconda persona.
Mi ricordai di aver lasciato la mia borsa sopra la panchina, solo quando Lukamiano non la prese.
:- Sei senza soldi, e ora?
:-Troveremo un modo. Fidati.
:- Certo come no!
:- È solo un giorno che ti conosco e già mi stai antipatico.
Ma chi si credeva di essere?! Non era nessuno per parlarmi così.
Gli levai il mio zaino, e mentre lui continuava a urlarmi di ritornare indietro, entrai dentro un locale.
Cioè io capivo che doveva sorvegliarmi, ma uno meno impertinente e esigente, no?
Comunque, appena entrata ordinai qualcosa da mangiare e bere. Sapevo di non poterlo fare, ma avevo troppa fame.
Il problema mi si pose davanti quando mi diedero il conto.
Mentre stavo cercando di inventarmi una storia strappa lacrime (in modo tale da non pagare), arrivò una signora che pagò al posto mio.
Stavo per ringraziarla quando mi prese per un braccio e mi porto fuori dal locale. Solo fuori notai quanto somigliasse alla donna della sera precedente.
:- Non dovevi entrare nel locale.
:- So badare a me.
:- Sono qui solo per darti questo avvertimento.
Non feci in tempo manco a leggere il foglio che subito scomparve.
Sospirai profondamente, per poi incominciare a leggerlo.
Sul biglietto c'era scritto:
"Se la storia tu
Non sai, tradita tu sarai. Se la storia tu saprai giungere potrai."
Rimasi perplessa non appena lo lessi. In lontananza vidi Lukamiano seduto sul marciapiede, forse gli dispiaceva veramente per come si era comportato prima.
Mentre mi incominciavo a incamminare verso di lui una delle tante certezza, perlomeno, era completa.
La donna di quella mattina era la stessa della sera precedente.
E una parte di me sapeva che era mia madre.
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_Talissa e gli Sharim_
FantasyTalissa ha appena scoperto di essere una Sharim, non sa ancora bene di preciso cosa vuol dire esserlo, e ha paura. Ma non per questo si lascia prendere dal panico e con tutto il suo corraggio inizia a camminare verso la sua metà.