Capitolo 19 -Il ballo prima della guerra.

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Nessuno mi aveva detto che ci sarebbe stato un ballo quella sera, ero propensa a non andarci, non avevo nemmeno un accompagnatore!
Ma mi sbagliavo..
Veronica era stata tutto il pomeriggio a parlarmi del ballo e di quanto me ne sarei pentita se non ci fossi andata.
Nell'ultimo periodo Veronica a mia insaputa era andata a comprare dei vestiti per questo "ballo" e anche delle scarpe col tacco (sempre per entrambe).
Quando finalmente ci finimmo di preparare lei era uno schianto, io invece sembravo una bambina di quattro anni.
Lei aveva un vestito a sirena rosso con la scollatura a cuore con la schiena scoperta e ovviamente delle scarpe rosse chiuse piene di brillantini.
Per me invece aveva optato per un vestito rosa corto fin sopra al ginocchio, con la scollatura a "V" e una fascia che mi avvolgeva la vita.
Lei si era truccata parecchio pesante, io invece avevo optato per un trucco più leggero. Non volevo sembrare volgare.
Non appena arrivammo alla palestra, dove si trovava il ballo, lei corse a braccia aperte vicino al suo ragazzo, il quale la fece roteare per poi incominciare a baciarla.
Morale della storia: rimasi da sola per metà serata.
Metà, perché dopo due ore arrivo un ragazzo che faceva parte della squadra di Liam e mi disse che lui mi voleva vedere.
Pensai subito "ecco, ora che sono ricambiata mi deve fare lavorare".
Ma non era come pensavo.
Arrivai al piazzale del campo..E non riuscivo a credere ai miei occhi.
Era Liam vestito con uno smoking elegante con la camicia mezza sbottonata.
Aveva il volto di chi non dormiva da secoli, ma era bellissimo comunque.
Mi si avvicinò e fui sorpresa quando mi abbraccio forte a se lasciandomi un bacio sulla guancia.
:- Liam..
:- Mi hanno detto che non avevi un accompagnatore, ti dispiace..
Okay chiamatemi stronza ma appoggiai le mie mani sulle sue spalle e lo baciai.
Lui, quando mi scansai non fece nulla, mi cinse i fianchi e ricambiò il mio bacio.
Avevo il cuore a tremila. In quel momento era come se esistessimo solo io e lui, senza importarci di ciò che sarebbe accaduto in guerra.
Mi accompagnò nella mia stanza, ma non volevo che se ne andasse.
Lo feci entrare nella stanza, e lo feci allungare sul letto mettendomi sopra di esso riprendendolo a baciarlo.
Notai che stavamo andando oltre al bacio quando mise le mai sotto la gonna mettendo le mani nella mia intimità.
Sospirai appena al suo tocco mordendogli il labbro inferiore, incominiciando a levargli lentamente la camicia di dosso.
Dopo qualche secondo mi sfilò con molta facilità la gonna per poi mettermi sotto di lui.
Dato che lui aveva ancora le mani nella mia intimità accarezzai anche io la sua, per poi muovere la mano su essa.
Ad un tratto levò la mano dalla mia intimità posandola sul cuscino, posizionò le labbra sul mio collo incominiciando ad ansimare appena.
Piano piano iniziò poi a penetrare dentro di me e incominiciammo a muoverci insieme mentre ansimavamo entrambi.
Quando stava per venire uscì da me.
Per un attimo ci guardammo entrambi senza dir nulla.
Poi fu lui a spezzare il silenzio
:- Ti amo.
:- Anche io.- risposi con un fil di voce sulle sue labbra.

_Talissa e gli Sharim_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora