Erano le nove quando mi addormentai di sasso.
Non so perché ma dopo il primo giorno, un intero giorno, a combattere ero sfinita.
Avevo paura di chiudere gli occhi. Non sapevo che sogno avrei fatto.
Il sogno questa volta era "bello" non era il solito brutto sogno.
C'era un vasto prato di rose e una donna bellissima con lunghi capelli marroni intrecciati da lunghi fili d'oro.
Non riuscivo a parlare ne a guardare bene la donna, il sole mi acceccava.
Fu la donna a parlare ed avvicinarsi a me. Parlo solo lei.
:- Sei già qui? Pensavo arrivassi molto più tardi! Beh che ti devo dire.. sono molto orgogliosa di te sorellina! Stai rendendo l'onore che io non ho dato ai nostri genitori.
Non ci sono parole per descrivere ciò che il mio cuore prova per te.
Comunque. Famij è un ragazzo marocchino di sedici anni, come te quindi, devi salvarlo dai Kukuma che sono mangiatore di Sharim.
Fai venire con te un Volsmi, almeno, ti saprà difendere. Non fare il mio errore. Non fidarti di nessuno della razza dei Kukuma.
Nostra madre, dopo che mi hanno mangiata viva, mi ha rinchiuso in questo prato pieno di rose, e porto consigli e aiuti a chi ne a più bisogno.. e tu ne hai bisogno davvero. La profezia per te dice *se vai da sola, pace non avrai. Se in compagnia andrai pace andrai. Vite non si perderanno se tu non sarai da sola.* Ci siamo capite io e te?
Non portarti Liam come Volsmi. Sarà rimasto traumatizzato dall'ultima volta.
E non avere paura, la nostra famiglia è con te.
Mi svegliai tutta sudata e spaventata per ciò che avevo appena udito.
Ora stavo avendo realmente paura di ciò che erano capaci a fare i Kukuma.
Ma di una cosa ne ero certa: Lukamiano nonostante mi stava per fare del male, non avrebbe permesso che mi facessero del male o per lo meno speravo.
Liam si accorse che mi ero svegliata, e mi prese in braccio e iniziò a cantarmi una ninna nanna sottovoce per non far svegliare gli altri.
E come sempre, nelle sue braccia, ricaddi in un sonno profondo.
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_Talissa e gli Sharim_
FantasyTalissa ha appena scoperto di essere una Sharim, non sa ancora bene di preciso cosa vuol dire esserlo, e ha paura. Ma non per questo si lascia prendere dal panico e con tutto il suo corraggio inizia a camminare verso la sua metà.