Capitolo 4 -Veniamo attaccati per la prima volta.

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Camminavamo in un quartiere abbandonato, pieno di polvere, e Lukamiano non faceva altro che parlare.
Era una settimana che continuava a parlare senza sosta. Ogni volta mi veniva da ridere, perché non si stancava mai, era come una radio che non finisce mai di parlare.
:- Talissa, secondo te io sono buono?
:- Perché questa domanda?
:- Tu rispondi.
:- Penso di si, ma ti conosco da poco e non saprei essattamente come giudicarti.
:- Va bene.. è, cioè solo una domanda innocente. Cioè.. nulla di importante..- e poi ricominciò a parlare dei fatti suoi, dalla sua prozia a suo fratello Dariano morto in guerra.
Ad un tratto, non lo vidi più che camminava affianco a me, ma lo ritrovai seduto a terra, con le mani in mezzo ai capelli che implorava pietà.
Che diavolo si era fumato? Che problemi aveva ora?
Mi avvicinai a lui per prenderlo, quando mi sentì presa per un polso.
Iniziai a urlare, ma un tizio mi mise una mano sulla bocca per non farmi urlare aiuto.
Ad un tratto, colui che a me pareva il capo aprì la bocca e parlò.
:- Sei seria? Tuo padre fa tanto e tu vai in giro con lui?- era una persona molto scettica, io nemmeno lo conoscevo e subito attaccava??
Non riuscì a pronunciare una parola ero troppo terrorizzata per parlare.
:- Ehi ragazzi divertiamoci un po'!
In mente mia pensai "Oddio ora mi stuprano", ma no.
Ce l'avevano con Lukamiano. Mentre lo picchiavano a sangue, io non potei fare nulla, perché il tizio mi teneva ancora stretta e l'uomo con il mio zaino era scomparso.
:- Ragazzina decidi o stai con noi, o.. -non fece in tempo a parlare che gli squillò il telefono e iniziò a parlare sottovoce con un tizio.
Poi guardò prima il kukuma, poi me, con un sguardo talmente cattivo, da mettere i brividi.
:- Andiamo via.
:- Portiamo anche lei capo?
:- No, il superiore non vuole.
:-Ma..
:- Ma ha detto così il superiore e non si discute.
Mi lasciarono andare, e mentre loro scomparirono corsi da Lukamiano. Era ridotto peggio di quel che speravo.
:- Sei arrivata finalmente..
Aveva una voce così indebolita che non potevo lasciarlo così a morire.
Allora lo presi in braccio e mi diressi al primo ospedale.   

_Talissa e gli Sharim_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora