Ero esterrefatto da tutto ciò che avevo appena visto, non lo credevo una persona così falsa.
Okay, va bene che Talissa non mi stava tanto a genio, ma fare resuscitare la sorella e poi lasciare lei non era una cosa bella da fare.
Non so manco se mi notò, noi a lavorare e lui bello con Tamika a rilassarsi.
Corsi subito via di lì quando scoppiò l'esplosione senza chiamare Liam, tanto non sarebbe venuto.
Erano tutti feriti, persone morte, altre che urlavano pietà, altre che avevano perse le parti del corpo.
Mi diedero l'ordine di occuparmi solo delle persone che erano svenute, e in questo gruppo comprendeva anche a Talissa.
La vidi che giaceva sul pavimento con gli occhi chiusi, il viso pallido più del solito con il viso comparso di cenere. Mi faceva strano vederla così, nonostante a volte la odiassi tanto.
Quando la trasportai su una delle barriere all'ospedale controllato dai Volsmi.
Non c'era ancora traccia di Liam e non appena entrò Tamika dentro l'ospedale mi sentì molto in imbarazzo.
Poco istanti dopo uscì, e quando rientrai, notai che Talissa era sveglia. Dovevo dirglielo, ma indulgiai un pochino, era giusto rovinare un rapporto solo perché lo aveva tradito? Io che ci entravo?
Non dissi niente, presi la mia roba e mi diressi verso l'uscita. Là vidi Liam appoggiato al muro che mi aspettava.
:- Non gli ho detto niente, tranquillo. -mi aspettavo una reazione gratificante almeno, ma SUA sorella era riuscito a fargli il lavaggio del cervello perché con aria indifferente mi disse:- Senti, ti ringrazio di ciò che hai fatto per me e per Tali, ma non posso rimanere. All'inizio sono riuscito a non essere attratto da lei, ma non ci sono riuscito. Mi dispiace dille addio da parte mia.
Stavo per rispondergli, ma si allontanò veloce e rimasi lì di sasso. Aveva fatto di tutto per averla e ora se ne andava. Se ne andava da LEI.
Sbigottito mi diressi a lavorare ancora, pensando a come dare la notizia a Talissa.
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_Talissa e gli Sharim_
FantasyTalissa ha appena scoperto di essere una Sharim, non sa ancora bene di preciso cosa vuol dire esserlo, e ha paura. Ma non per questo si lascia prendere dal panico e con tutto il suo corraggio inizia a camminare verso la sua metà.