Una piccola peste♡

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-3 ANNI DOPO- (Facciamo i salti temporali😂)
LEVI'S POV
Stavo leggendo dei documenti quando vengo infastidito dalle continue urla provenienti dal giardino. Aprii la porta e vidi un piccolo pidocchio dai capelli ramati ,che arrivavano appena sotto le orecchie, e dai due pozzi grigi pieni di gioia correre scalza ,e vestita solo da un abito bianco, nell'immenso prato che mi si presentava davanti. "Kuchel smettila di urlare che sto lavorando! E rientra a metterti le scarpe ed un vestito decente!" Urlai sperando di attirare l'attenzione della piccola, che appena si rese conto della mia presenza mi corse incontro abbracciandomi le gambe "Papino!" Esclamò la bambina strusciando il naso tra le gambe "Certo che è fastidioso parlare con una nana" dissi io per poi prendere la bambina in braccio "Non ti lamentare perché ho preso tutto da te!" Mi sgridò lei mettendo il broncio "Sì certo" risposi io entrando in casa e chiudendo la porta con un piede. Posai la piccolina sul divano e andai a prenderle le calze, le scarpe ed un vestito decente. "Ho notato che parlavi mentre giocavi, con chi stavi chiacchierando?" Domandai io mentre le levavo il vestito bianco e le mettevo quello da me preso. "Con Gabriel, è il mio migliore amico!" Esclamò lei sorridendo "Gabriel? È così che si chiama?" Chiesi io un po' confuso mentre le infilavo una calza in una gamba, lei annuì "Me lo descrivi?" Domandai io infilandole l'altra calza "Allora ha la mia stessa età cioè 4, ha i capelli ramati come i miei e gli occhi grigi come i miei solo che è un po' più alto di me. Ma giusto un pochino" disse lei mentre si metteva la scarpa destra e io invece le mettevo quella sinistra. Non mi preoccupai tanto per questo suo amico 'Gabriel' pensai solamente "Sarà solo un amico immaginario dovuto alla sua scarsa quantità di amici della sua età che è pari a 0". "Deve essere molto simpatico, comunque ora puoi tornare a giocare ma prima devi dirmi quali sono le regole" le dissi io facendola scendere dal divano. "Non devo allontanarmi troppo, non devo parlare con gli sconosciuti ma soprattutto , quella più importante, è non sporcarsi e se lo si fa prima ci si lava e poi si entra in casa!" Disse lei tutta ansiosa di uscire fuori, io le feci segno di andare e lei così fece correndo libera nell'erba come un uccellino. "Speriamo che non si faccia male" dissi io facendomi scappare un sorriso e rientrare in casa a continuare quello che stavo svolgendo prima. È passata un'altra giornata e sono nel letto a concedermi un po' di svago leggendo un libro. Era molto tardi e Kuchel era già a letto a dormire ,almeno così credevo, quando sentì bussare alla porta ed una piccola creaturina in lacrime apparve davanti a me con il proprio cuscino stretto fra le braccia. "Perché piangi?" Domandai io posando il libro sul comodino e indicandole di sedersi accanto a me. Lei scavalcò il letto e si buttò fra le mie braccia. "Ho fatto un brutto sogno d-dove vedevo-" non finiva la frase per i singhiozzi "Non piangere su, continua a raccontarmi il tuo incubo. Sfogarti fa bene" le dissi accarezzandole la schiena "Va bene" rispose allontanandosi e asciugandosi le lacrime che colavano dai suoi enormi occhietti. "All'inizio era tutto bello, eravamo io, tu e la mamma che correvamo felici nel prato quando la mamma si inginocchia davanti a me e pronuncia la parola 'Addio' e poi è scoppiata sporcando di sangue tutto compresi io e te" disse lei ricominciando a piangere "Papà la mamma è morta così?" Aggiunse alzando lo sguardo al cielo "No pidocchio e comunque adesso la mamma è in un posto migliore quindi non devi preoccuparti" dissi io grattandole la testa "Ora però torna a dormire nella tua stanza e non pensarci più" aggiunsi indicandole la via d'uscita e allungando la mano per prendere il libro che però venne fermata da delle manine piccole ma robuste che stringevano la mia pelle "Papino posso dormire con te? Solo per questa notte te lo prometto!" Domandò lei "Non se ne parla" Risposi io levandole le braccia dal mio braccio ma lei si agganciò al mio ventre come un polpo stringendolo sempre più forte "Ti prego papino! Solo per questa volta!" Gridò la bambina che alzò lo sguardo per incrociarlo con il mio. I suoi occhioni grigi erano splendidi ma quando piangeva e le pupille diventavano lucide diventavano uno splendore per gli occhi, il massimo della dolcezza. "E va bene ma non farti venire più queste crisi perché questa è la prima e l'ultima volta, sono stato chiaro?" Dissi allontanadola ,ancora una volta, da me. "Sì papino te lo prometto" rispose lei dandomi un bacio sulla guancia ed infilandosi sotto le coperte. Sbuffai e mi misi anche io sotto le coperte. Kuchel era attaccata a me, dormiva ma stava facendo un altro incubo e lo potevo intuire dall'espressione di paura che aveva in volto e dal continuo agitarsi. Così per calmarla le accarezzai delicatamente la testa, lei tornò serena e riprese sogni tranquilli. Dopo un po' presi sonno anche io.
-IL MATTINO DOPO-
Mi svegliai nel letto tenendo qualcosa stretto fra le mie braccia. Pensavo fosse Kuchel ma quando vidi cos'era sgranai gli occhi e gettai l'oggetto per terra. Era un peluche. Mi spaventai al tal punto da alzarmi velocemente dal letto e correre in ogni stanza a controllare se fosse là. Mi tranquillizzai quando la vidi concentrata a fare qualcosa vicino al bancone "Buongiorno papino, indovina un po'?" Disse lei nascondendo qualcosa dietro la schiena "N-non fare mai più una cosa del genere" dissi io ancora affannato per la corsa "Cosa il thè?" Chiese lei confusa "No non uscire mai più dal letto prima che lo faccia-" Interrompetti la frase per ciò che disse Kuchel "Il thè?" Chiesi io stupefatto "Sì papino! Avevi detto che dalla morte di Petra che non bevevi un buon thè allora mi sono svegliata prima per preparartelo!" Esclamò lei che posò il vassoio con la tazzina sul tavolo "Solo perché ho 4 anni non vuol dire che non deva venire buono, su provalo" aggiunse invitandomi a sedermi, e io così feci. Lei si sedette sulla sedia accanto, dondolava le gambe per l'ansia del verdetto. Io bevetti un po' alla volta per agitarla ancora di più "Allora?" Chiese lei impaziente, mi ricordava troppo Petra quando mi preparò per la prima volta il thè. "Lo fai meglio tu che la quattrocchi" Le risposi io posando la tazzina ,ormai vuota dal liquido che c'era al suo interno, sul vassoio. Kuchel incominciò a saltellare dalla gioia per tutta la casa "Hai visto Gabriel come sono brava? Grazie per l'aiuto!" Disse lei parlando con il vuoto "E così il tuo amichetto Gabriel ti ha aiutato" dissi io alzandomi delicatamente dalla sedia. "Già è stato proprio fantastico! Io non sapevo nemmeno da dove cominciare e lui mi ha detto tutti i passaggi anche che quella è la tua fragranza preferita" disse sorridente, io corrugai un po' la fronte e rimasi confuso ma anche quella volta non ci feci troppo caso "Comunque mettiti qualcosa di decente e devi anche dirmi anche se vuoi venire con me al lavoro o andare dal nonno" Dissi posando il vassoio , che avrei lavato dopo, nel lavello "Assolutamente con te! È da tanto che non vedo la zietta Zoe, lo zietto Armin, lo zietto Eren, lo zietto Jean e la zietta Mikasa" rispose lei che contava le dita mentre pronunciava 'zietto' e 'zietta'. "Come mai non preferisci andare dal nonno?" Chiesi prendendola in braccio e salendo le scale "Io voglio un mooooooooondo di bene al nonnino ma è noioso e poi certe volte inizia a piangere solo guardandomi" rispose lei appoggiando la testa sulla mia spalla. "Va bene, su vai a vestirti adesso lo faccio anche io" dissi posandola per terra per poi mettere la divisa e andare di sotto. "Pidocchio vieni di sotto altrimenti me ne vado da solo!" Urlai aprendo la porta e sbattendola per farle pensare che me fossi andato così avrebbe fatto più velocemente. Scese le scale piangendo e urlando ripetutamente il mio nome. Quando mi vide appoggiato alla maniglia ,mise il broncio e si arrabbiò "Cattivo papà! Mi sono spaventata!" Gridò offesa e iniziando a prendermi a pugni. "Muoviti pidocchio sei già fortunata se non ti ho abbandonata realmente" dissi per poi prenderle il polso e tirarla con me al lavoro. Arrivammo lì e come al solito c'erano Armin ed Hanji che parlavano. Kuchel si liberò dalla mia presa e corse verso di loro "Ziettiiiiiiii!" Urlò saltandogli addosso. "Cucciolina! Mi sei mancata che bello vederti!" Urlò a sua volta la quattrocchi lanciando in aria la bambina. "Certo che sei una nanetta proprio come il tuo papino" esclamò ridendo Armin che venne seguito dalle altre due "Che vorresti dire? E voi non ridete chiaro?" Dissi io, Armin si intimorì mentre le due si misero a ridere ancora più forte. Hanji posò a terra Kuchel che iniziò a correre e ad abbracciare i soldati.
KUCHEL'S POV
Stavo correndo felice quando vidi un ragazzo che aveva paura di salire sul cavallo e gli zietti Jean,Eren e Mikasa che lo aiutavano. "Dai non fare il fifone e sali sul cavallo!" Lo sgridò lo zietto Jean. "Ziettiiiiii!" Urlai saltando addosso alla zietta Mikasa che mi afferrò "Ehi piccola" disse la zietta Mikasa accarezzandomi la testa "Posso salire sul cavallo?" Chiesi io gettandomici sopra senza nemmeno aspettare la risposta "Non dovresti aspettare la risposta?" Disse lo zietto Eren ridendo "Tanto avreste detto di sì" risposi io abbracciando il collo del cavallo forte,forte "Perché hai paura di cavalcare? Sono così dolci! E poi somigliano allo zietto Jean" dissi ridendo, lo zietto Jean mi guardò male "Sta zitta bambina tanto non avresti mai il coraggio di cavalcarlo da sola! Chi ha portato questa marmocchia qui!" Urlò il soldato infuriato. Gli zietti stavano per digli quattro parole ma rimasero a guardare dietro di loro dove c'era papino che lo stava incendiando con lo sguardo il soldato. "È mia figlia, hai ancora qualcosa da dire?" Il soldato si girò e si pietrificò alla sola vista del mio papino. "N-no mi scusi tanto!" Risposi il soldato che scappò via a gambe levate. "Tsk, ehi pidocchio non dare fastidio ai soldati che si stanno allenando altrimenti ti porto dal nonno" disse papino per poi andarsene via "Che scorbutico il mio papà nano" dissi sorridendo e scendendo dal cavallo.
LEVI'S POV
Stavamo tornando a casa mano nella mano quando Kuchel si fermò e corse verso una parte.
KUCHEL'S POV
Stavo correndo verso una bambina che stava per essere picchiata da dei bulli. Mi misi davanti alla bambina evitando l'attacco da parte dei bulli "Ehi tu mocciosa non metterti in mezzo altrimenti te la vedrai con noi!" Disse uno di loro. Confesso che ero parecchio agitata ma mi feci coraggio e non mi spostai "MAI! Andatevene voi!" Urlai dandogli un calcio nello stomaco "Adesso ti faccio vedere!" Urlò un ragazzo di fianco a quello da me colpito che stava per tirare un pugno nella nostra direzione che però venne fermato da papino "Andatevene via, ORA" urlò papino, i bulli scapparono via senza esitare. "Stai bene?" Chiesi io porgendole la mano "S-sì" rispose lei accettando la mia mano "Come ti chiami?" Domandai io sorridendole "Martina, e tu?" rispose lei ricambiando il sorriso "Kuchel e lui è il papino si chiama Levi" risposi io prendendo la manica del giacchetto di papà "Sai è un po' scorbutico ma sa dimostrarti quanto ti vuole bene nei modi più strani del mondo!" Sussurrai all'orecchio di Martina per non farmi sentire. "Quanti anni hai? Io 4" Dissi tirando la pancia in dentro "Anche io" rispose lei "Però sei più bassa di me, che bello qualcuno più basso di me!" Dissi saltandole al collo. "Non vorrei disturbare ma si è fatto tardi, su dimmi dove abiti così ti riaccompagno a casa. Tsk che fastidio" Disse il papà, faceva la parte dell'infastidito ma in realtà io sapevo che era felice di aiutare Martina. "Dall'altra parte del vialetto" disse Martina. Iniziammo ad incamminarci verso la casa di Martina, lei aveva i capelli biondi lunghi tutta la schiena e gli occhi castani come il legno. Non era particolarmente alta. Chiecchierammo un po' e così mi resi conto che era simpaticissima.
LEVI'S POV
Chiacchierando il tempo passò in fretta ed in un batter d'occhio arrivammo a casa di Martina. "Bussa" dissi io "No" rispose Martina "Perché?" Domandai io guardando la bambina girarsi i pollici e tenendo lo sguardo basso. "Perché la mamma e il papà si arrabbiano quando faccio tardi" rispose lei continuando a lo sguardo basso e piangendo "Papino bussa tu" disse Kuchel tirandomi i vestiti "Perché?" Chiesi io sperando di intimorirla ma lei non si faceva spaventare così facilmente. "Dai papino!" Rispose lei incitandomi a bussare alla porta "E va bene" dissi io per poi bussare alla porta. Ad aprire fu una donna dai corti capelli biondi e gli occhi azzurri che piangeva. "Mammina!" Esclamò Martina per poi abbracciare la donna "Bambina mia!" Disse la donna sedendosi sulle ginocchia e stringendo a sé la figlia "La ringrazio signore per aver accompagnato mia figlia a casa. Tesoro vieni a vedere Martina è tornata!" Esclamò la donna "Kuchel noi torniamo a casa, mi scusi signora ma noi dovremmo tornare a casa" disse papà sorridendo "Ciao Martina!" Disse Kuchel sorridendo "Ciao Kuchel!" Rispose Martina ricambiando il sorriso. Stavamo tornando a casa quando Kuchel venne travolta da qualcuno. "Grazie Kuchel ti voglio bene! Possiamo essere amiche?" Chiese Martina abbracciandola forte a sé "Ma certo che siamo amiche!" Rispose Kuchel ricambiando l'abbraccio.
Tornammo finalmente a casa, io ero nel letto quando qualcosa ,o meglio qualcuno, si infilò nelle coperte e mi mise le mani su gli occhi. "Chi è?" Chiese una vocina dietro di me "Un pidocchio che deve tornare a dormire se no le prende" risposi io levando le mani e girandomi verso la bambina "No papino non dovevi rispondere così!" Si arrabbiò Kuchel "Posso dormire qui?" Chiese cambiando completamente espressione e tono di voce "Avevi detto che ieri era il primo e ultimo giorno" risposi io girandomi dall'altra parte "Per favore papino!" Urlò Kuchel "Ti ho detto di no ed ora esci" risposi con tono di voce calmo e quieto "Ho rifatto quell'incubo, lo stesso identico sogno" disse lei coprendo la faccia con la coperta e iniziando a piangere "Resta" risposi per poi addormetarmi.
ANGOLO AUTRICE
Ecco il nuovo capitolo💕 ditemi se secondo voi il linguaggio adottato da Kuchel è troppo "difficile" per una bambina di quell'età. Ve lo chiedo perché mia sorella mi ha fatto cambiare un sacco di frasi che riteneva non adatte al dialogo di una bambina😊
-Mirai

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