CAPITOLO 33

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POV ALESSIA

Erano quasi tre mesi che non smettevo più di stare male. Tra vomito e giramenti di testa non sapevo quale era peggiore.

Decisi di andare dal dottore perché davvero non ne potevo più; chiamai un taxi e mi ci feci accompagnare.

Una volta arrivata pagai il tassista e mi recai alla scrivania dove si prendevano le prenotazioni.

Come si vede sempre nei film, una ragazza stava dietro la scrivania a farsi gli affari suoi non accorgendosi che gli stavo davanti

"Emh... scusa io dovrei vedere il dottor Wilson... potrebbe dirmi dov'è?"

Quella alzò lo sguardo, sbuffo' e con il dito mi indicò l'ultima stanza del corridoio.

Bussai e dopo aver sentito un "avanti" aprii la porta, entrando nella stanza vidi che era molto grande e luminosa e sul lato destro una grande scrivania dove dietro sedeva il dottore intento a scrivere al computer.

Mi fece segno di sedermi sulla sefia difronte alla sua e iniziò a parlare

"Salve, cosa la porta qui?"

"Sono qui perché è da un po che non mi sento bene, ho continuamente nausee e mal di testa"

"Precisamente, da quanto tempo ha questi sintomi?"

"Più o meno tre mesi..."

Parve pensarci un po e dopo mi disse

"Prego si sieda sul lettino, faremo una visita per vedere effettivamente cosa c'è che non va"

Dopo aver fatto i vari controlli generali, tipici di ogni dottore, mi sistemai e mi sedetti di nuovo su quella sedia.

"Beh, devo dire che non c'è nulla che non va. Ha provato a fare dei test di gravidanza?"

Ripensandoci, no, non li avevo fatti. In effetti non ci avevo proprio pensato.

"In realtà no, lei pensa che io potrei essere..."

"Incinta? Beh penso di si, i sintomi sono quelli, controlliamo per essere sicuri"

Mi fece ristendere su quel lettino e mi fece sollevare la maglia e spargendo sulla mia pancia un gel freddo, per poi farci scorrere su una cosa collegata ad un macchinario.

Dopo un po il dottore si fermò e disse

"Avevo ragione, lei è incinta, precisamente di tre mesi... guardi lei stessa"

Giro' lo schermo del macchinario e riuscii a vedere un piccolo corpicino steso a pancia in su.

Ero emozionata, davvero troppo felice. Mi rimisi a posto e il dottore disse

"Congratulazioni, può venire qui una volta al mese per i controlli. Non si sforzi e cerchi di stare al letto il più possibile. Arriverci, ci vediamo il mese prossimo"

Ci stringemmo la mano ed uscii dall'edificio. Ero così contenta, troppo a dirla tutta.

Chiamai un taxi e mi feci riportare a casa, durante il tragitto decisi che una volta a casa avrei chiamato Gaia per darle la notizia.

E pensai a come avrebbe reagito Justin quando glielo avrei detto...

La mia nuova stupenda avventura  || Tom Felton ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora