Sono in ritardo, che novità, adesso dovrò correre ancora e ancora per arrivare in orario a lezione. Che palle! Mi sarei dovuta laureare qualche anno fa, ma per diversi motivi non ci sono ancora riuscita, ho sempre saputo che un giorno sarei diventata psicologa ma non sapevo che avrei dovuto studiare per infiniti anni prima di laurearmi.
Mancano ancora sei fermate, la metro è piena e Milano è sempre così confusionaria di prima mattina, mi gira la testa, è la stessa sensazione ogni giorno. Gli odori, i rumori, la gente che chiacchera, i colori dei vestiti mi danno tutte le mattine questa sensazione di confusione improvvisa che mi passa quando finalmente metto un piede fuori da quella macchina infernale che ha la capacità di spostarti da un punto all'altro della città nel minor tempo possibile.
-Finalmente!- da lontano la mia migliore amica Sabrina si agita per farsi notare. Ci conosciamo dai tempi del liceo, due anime gemelle, stessi amici, stessi interessi, stessa facoltà, una cosa sola non ci accomuna: i gusti sessuali.
-Finalmente cosa? Non potevo mica salire alla fermata precedente! E comunque, buongiorno Giulia!- sorride prendendomi in giro.
-Sono nervosa già di prima mattina, tutto questo caos mi mette di malumore-
-Dovresti comprarti una macchina!- mi suggerisce Sabrina, mentre lasciamo passare un signore di mezza età che stringe un bambino per mano, sarà il nipote penso.
-Arrivo a malapena a fine mese, sto cercando un lavoro- da quando ho perso il mio posto in quel fottuto bar faccio fatica ad arrivare a fine mese.
-Conosco degli amici di mia madre che cercano una babysitter potresti...- arriviamo a destinazione e spingendo un po' qui e un po' lì riusciamo finalmente ad abbandonare quel posto affollato.
-Dicevi?- inciampo mentre salgo sulla scala mobile.
Camminiamo per qualche minuto fino ad arrivare all'entrata dell'Università, Sabrina mi racconta di questo ipotetico posto di lavoro, la madre conosce il marito perché da poco arrivato nella società dove lavora. Vengono da New York e stanno cercando disperatamente una ragazza che si occupi del loro unico figlio.
-E come faccio a candidarmi?- le chiedo interessata.
-Ne parlerò con mia madre questa sera e ti farò sapere! Devo fermarmi al bar a prendere un caffè, accompagnami! Offro io.- mi prende sottobraccio e mentre ci avvicinavamo al bar mi aggiorna sulla sua ultima conquista.
-É bellissimo!-
-Ma dove l'hai conosciuto?- ordina due caffè, uno macchiato per me e un espresso per lei, la gente scalpita, Milano è una città energica, non c'è tempo neanche per fare colazione in tranquillità bisogna sempre correre.
-Me l'ha presentato Simone! Ma lui non sa che ci stiamo frequentando-
Simone è il fratello maggiore di Sabrina, conosco molto bene anche lui, quando erano piccoli sembravano gemelli, hanno solo un anno di differenza e lui non è mai stato il fratello antipatico che urla alla sorella minore. Al contrario, ad ogni pigiama party organizzato con gli amici della mia amica lui era presente, si faceva posto tra di noi e raccontandoci delle barzellette e preparandoci i popcorn rendeva la serata divertente. Dolce e romantico Simone sembrerebbe il ragazzo perfetto, penso che ad un certo punto abbia anche creduto che il nostro rapporto avrebbe preso una piega diversa.
-Giulia! Mi stai ascoltando? -
-Si scusa, quindi? Siete andati a letto insieme?- chiedo curiosa. Non è una ragazza facile ma si lascia trasportare facilmente dalle sue nuove storie d'amore.
STAI LEGGENDO
Una vita senza te. •-• [LesbianLove]
Teen FictionGiulia ha 27 anni, studia psicologia all'università di Milano e cerca un lavoretto che possa farle mettere da parte un po' di soldi per fare il viaggio della sua vita: l'America. Trova lavoro come babysitter a casa di una famiglia americana che si...