• Capitolo 21 •

4.1K 156 6
                                    



Mi giro verso di lei e ne approfitto per guardarla dormire, è perfetta. Le sue spalle nude mi riportano immediatamente alla nottata frenetica di ieri. Non avrei mai immaginato un giorno di poter passare una notte intera a fare l'amore con lei, e anche se spesso avevo fantasticato a questa eventualità la realtà ha superato di gran lunga l'immaginazione. E' donna in ogni gesto, in ogni parola e ancora di più quando fa l'amore. Non ho potuto fare a meno di pensare che tutta l'esperienza che ha usato per farmi sua, fosse frutto di un grandissimo allenamento con un'altra donna e un po' questa cosa mi ha infastidito. Ma alla fine abbiamo tutti un passato.

-Buongiorno!- i suoi occhi verdi mi fissano.

-Buongiorno- le lascio un bacio in fronte.

-Buon compleanno- sorride e mi tira a sé -A cosa stavi pensando?-

-Alla serata perfetta di ieri sera...- bussano alla porta, mi porto volontaria per andare ad aprire, divento rossa al pensiero di dovermi alzare completamente nuda e mostrarmi a lei alla luce del sole. Cerco disperatamente qualcosa da indossare ma tutti gli abiti che avevamo addosso sono sparsi per la camera.

-Cosa c'è? Ci hai ripensato?- mi prende in giro.

-No, io...- mi siedo sul letto e mi avvolgo al lenzuolo, sento dietro di me il suo corpo abbandonare il letto è in piedi, nuda, davanti a me.

-Non devi vergognarti, sei meravigliosa- mi accarezza il viso. Esce dal bagno con un accappatoio bianco addosso e va ad aprire.

-Signora Salvatore buongiorno, ecco la colazione che aveva ordinato ieri!- sento la voce di un uomo e un carrello avanzare, chiude la porta e mi raggiunge, io nel frattempo ne ho approfittato per indossare una delle mie maglie larghe.

Mi indica di seguirla e mi fa accomodare nel salone, la giornata fuori è meravigliosa il sole splende alto e nel cielo non c'è neanche una nuvola. Appoggia tutti i piatti sul tavolo e si siede accanto a me. Pancake, croissant, bacon, wafer, frutta, succhi d'arancia, latte, ...

-Ti sei superata, si vede proprio che sei americana, noi ci accontentiamo di un semplice cornetto!- la prendo in giro.

-Hai detto bene, io sono americana...- facciamo cin cin con i bicchieri pieni di succo d'arancia -alla tua piccola, buon compleanno- si avvicina e mi stampa un bacio in bocca e quello che inizialmente doveva essere un semplice bacio banale si trasforma improvvisamente in un'altra sessione di sesso sfrenato.

-Complimenti Rachel, adesso la colazione si è freddata!- la provoco mentre lei continua a lasciarmi baci su tutto il corpo.

-Avresti preferito la colazione a tutto ciò?- si siede sul mio bacino, i suoi seni nudi davanti a me, temo di essere diventata rossa, è così sicura di sé che riesce a mettermi in imbarazzo con un niente.

Ci alziamo, di nuovo, dal letto e questa volta però facciamo colazione sul serio. Ho famissima e la ringrazio per aver ordinato così tanta roba.

-Quanto ci fermiamo?-

-Purtroppo oggi pomeriggio torniamo già a casa, sai... mio marito!- Cazzo, suo marito, devo dire che l'avevo completamente dimenticato, così come Oscar, suo figlio. Adesso che mi ci fa pensare la minaccia del signor Salvatore mi torna subito in mente e probabilmente mi incupisco all'improvviso considerando la sua domanda -Tutto bene?-

Non so se essere sincera con lei oppure no, forse è il momento giusto per raccontarle quello che suo marito mi aveva raccontato sul passato.

-Devo dirti un paio di cose, però non vorrei rovinare questo momento...-

-Allora godiamoci questa giornata tutta nostra, ne parleremo stasera in macchina- mi stringe la mano e sorride.

Mi ha parlato del programma che aveva in mente: shopping sfrenato, pranzo in un ristorante di lusso e poi passeggiata romantica sul lago di Lugano, ma ho rinunciato a tutto questo e le ho chiesto di rimanere in camera fino a prima di partire, quando torneremo a casa questo rimarrà solo un bellissimo ricordo e voglio godermi questo momento fino all'ultimo.

Esco dal bagno avvolta in un accappatoio, è al telefono, è agitata e fa avanti e indietro per la stanza. Riattacca e lancia il telefono sul letto.

-Tutto bene?- inizio a vestirmi mentre lei chiude i borsoni, mi avvicino a lei -Ehi...- si gira a malapena.

-Si tutto bene...- ecco la seconda personalità di Rachel, quella scontrosa e chiusa, quella che non mi piace per niente.

-Bene, se vuoi parlarne io sono qui!- lancio infastidita e finisco di vestirmi.

Sta facendo il check out mentre io l'aspetto fuori dall'hotel fumando una sigaretta, ne approfitto per mandare un messaggio a Sabrina e la avverto che stasera riusciremo a prendere un bicchiere insieme, sento già che avrò bisogno di una grandissima sbronza. Dò uno sguardo anche al mio profilo Facebook, ho tantissimi messaggi di auguri, mi strappano un sorriso, non sono una persona a cui piace stare al centro dell'attenzione però devo dire che mi fa molto piacere sentire tutto questo affetto.

L'uomo di mezza età che ci aveva accolto ieri sistema le borse nel bagagliaio dell'auto, Rachel lo ringrazia e lo saluta e poi prende posto al lato guida, da dopo la chiamata l'atmosfera è improvvisamente cambiata e ci siamo appena rivolte la parola. Mette in moto e ci muoviamo, accendo lo stereo, questo silenzio mi mette a disagio.

-Hai intenzione di arrivare a casa senza neanche dire una parola?- è passata già mezz'ora da quando siamo partite e siamo state in silenzio per tutto il tempo.

-No, scusa, hai ragione... sto rovinando tutto!- mi fa piacere che almeno se ne stia rendendo conto.

-Posso sapere cos'è successo?-

-Solite discussioni con mio marito...- mi chiede di accenderle una sigaretta e io lo faccio.

-A proposito di tuo marito, ci sono due cose che dovrei dirti- mi guarda velocemente e poi riporta lo sguardo sulla strada, le racconto tutto quello che so sulla sua prima relazione con una donna e sulle minacce che mi ha fatto prima di partire - Potresti dire qualcosa per favore, Rachel?-

Esce al primo autogrill e scende dall'auto inizia a camminare avanti e indietro e io faccio una grandissima fatica a capire cosa diavolo le passi per la testa. Mi avvicino e le afferro il braccio.

-Basta! Vuoi parlarmi?- si butta tra le mie braccia ed inizia a piangere la stringo forte a me e cerco di tranquillizzarla.

*Continua...*

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora