• Capitolo 26 •

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Di questa fastidiosissima aria di feste non ne posso più, per fortuna almeno il Natale ce lo siamo levati di torno, questa sera saluteremo il vecchio anno e daremo il benvenuto al nuovo e poi finalmente torneremo alla nostra quotidianità. Sono a casa mia da più di una settimana ormai, da quando i Salvatore sono tornati dalla montagna, hanno festeggiato il natale e io ho declinato tutti gli inviti che ho ricevuto, tutti poi è un parolone, ho ricevuto solo l'invito di Anna, la madre della mia migliore amica, con lei per ora i rapporti non sono dei migliori anche se abbiamo deciso di festeggiare il capodanno insieme, facciamo così da anni e non mi sembra giusto cambiare le nostre abitudini solo perché non approva la mia tresca con Rachel, che poi anche tra me e quest'ultima i rapporti in questi ultimi giorni si sono un po' interrotti. Non so cosa sia successo in montagna con il marito ma è stata proprio lei a congedarmi e ad invitarmi a tornare a casa durante le vacanze e senza chiedere spiegazioni è proprio quello che ho fatto.

Sono quasi pronta quando Simone mi chiama per avvertirmi che è sotto casa, che fortuna che si sia offerto per venirmi a prendere a casa con i tacchi vertiginosi che ho deciso di indossare non so come avrei fatto in metro, mi guardo ancora un attimo allo specchio prima di scendere e devo dire che ho fatto proprio un ottimo lavoro, ho optato per un vestitino rosso aderente appena sopra il ginocchio, un copri spalla nero molto elegante e delle scarpe nere ma eleganti. Almeno una volta all'anno è giusto sfoggiare la mise migliore. Salgo in macchina e dopo i primi saluti Simone mi informa che alla festa ci saranno anche i suoi genitori.

-Si sarà una serata molto chic a quanto pare, il padre di Thomas ha amici in comune con mia madre, a quanto pare robe di lavoro che non ho seguito, sai quelle cose noiose che ti raccontano i genitori?!- no, non lo so perché sono ormai sei mesi che non vedo più i miei e non si sono neanche fatti sentire per le feste. Arriviamo a casa del ragazzo di Sabrina e ci parcheggiamo, è tutto così lussuoso, una signora bionda di mezza età ci accoglie all'ingresso, è la padrona di casa, si presenta e ci saluta calorosamente ci accomodiamo e arriviamo subito in una grande stanza arredata con gusto, diverse persone sono in piedi e parlano tra di loro, salutiamo distrattamente e poi in lontananza vedo Sabrina, mi avvicino a lei e quando mi riconosce mi sorride ci abbracciamo e tutto l'astio degli ultimi giorni sparisce in un attimo. Dietro di me qualcuno mi sollecita, mi giro ed Eva sorride, per dirle tutta anche con lei i rapporti non sono stati dei migliori dopo il mio compleanno ha provato a chiamarmi o a vedermi ma io ho sempre declinato con scuse del tutto discutibili. La saluto e mi presenta la madre, a quanto pare ci sono proprio i genitori di tutti, tranne i miei, come sempre. Il padre di Thomas fa il suo ingresso e ci invita a divertirci, mangiare e bere come se fossimo a casa nostra, io non potrei proprio confondere quella casa con la mia che sia chiaro.

-Mancano ancora due persone e poi finalmente serviremo la cena –

La signora che ci aveva accolto all'entrata annuncia l'arrivo degli ultimi ospiti e quando li vedo entrare per fortuna trovo un mobile dove appoggiarmi. Lui entra con i capelli ben sistemati, come sempre, pantalone nero, camicia bianca e giacca nera, si presenta e saluta tutti quanti sfoggiando il suo sorriso migliore quello che conosco molto bene. Lei ha l'aria scocciata, ma la sua bellezza è inconfondibile e questa sera anche di più, ha i capelli sciolti sulla spalla destra, una gonna, appena sopra il ginocchio, nera e una delle sue solite camicette bianche, saluta tutti e poi arriva da me.

-Ciao Giulia! – mi lascia un bacio in guancia

-Buonasera Rachel – si allontana. Sabrina mi guarda e percepisce qualcosa di strano, le faccio segno e mi segue, usciamo a fumare una sigaretta, il padrone di casa ci indica una veranda vicino alla cucina.

-C'è troppo freddo per stare fuori, lì potrete fumare al caldo – e così facciamo, mentre ci allontaniamo sento lo sguardo di Rachel seguirmi. Una volta arrivate accendo la sigaretta e aggiorno la mia amica sulla situazione.

-Così non vi sentite da dieci giorni e non sai neanche perché?! –

-Già, mi ha detto che ero libera di andare e così sono andata. Sono anche stanca di questa situazione, non so come spiegartelo – mi guarda curiosa e aspetta che io continui a parlare -Non sono stanca di lei, perché mi manca, ma so che tutto questo finirà male e nonostante starle lontana sia per me un enorme sacrificio per ora forse è meglio così – tiro sulla sigaretta e la mia amica mi guarda.

-Quando sei diventata così saggia? –

-Quando tu mi evitavi per non so quale motivo – la prendo in giro.

-Sai benissimo il motivo, penso anch'io che questa storia finirà male, ma sono contenta di sapere che comunque hai i piedi ben saldi a terra – ci abbracciamo e almeno con lei ho risolto. La cena è finalmente servita, il signor Bruno, il padre di Thomas, prima di iniziare a mangiare fa un brindisi all'anno che sta per concludersi e a quello che sta per iniziare, tutti alziamo i calici e brindiamo, per un attimo spero di incontrare lo sguardo di Rachel ma in compenso incontro quello di Eva che non fa che fissarmi da quando sono arrivata.

Iniziamo a mangiare, la cena è da ristorante stellato, l'atmosfera è serena e il sottofondo musicale rende tutto ciò molto elegante. Quando arriva il dolce è già quasi mezzanotte e tutti si preparano a far stappare le bottiglie, facciamo il conto alla rovescia e a mezzanotte spaccato tutti entusiasti si augurano un "buon anno" questa volta, inevitabilmente, i nostri sguardi si incontrano e dopo aver riempito il mio bicchiere mi avvicino a lei.

-Buon anno Rachel –

-Buon anno anche a te – il signor Salvatore si avvicina, afferrando per il fianco sua moglie, sorride amaramente e si allontana con lei.

-Cosa fai qui da sola mentre tutti di la si divertono? – si avvicina a me e si sistema le scarpe.

-Male ai piedi? –

-Vedo che hai preso la mia abitudine di rispondere ad una domanda con un'altra domanda – sorrido e lo fa anche lei, mi sfila la sigaretta dalla mano, poi beve un sorso di champagne.

-Se vuoi puoi fumarla tutta, ne ho altre – provo a rimanere fredda quanto possibile ma mi sto già sciogliendo, vorrei chiederle perché in qualche modo mi ha cacciato di casa e perché non si è più fatta sentire.

-No grazie, poi Kevin si accorgerebbe che ho fumato –

-Quando smetterai di fare tutto quello che piace a lui – lancio senza pensare, lei si volta e prova ad uscire, le afferro il braccio e mi scuso, non sono affari miei, porta la sua mano sulla mia che non ha ancora lasciato il suo braccio, con un movimento rapido poi mi accarezza il viso.

-Mi manchi – va via, finisco la sigaretta ed esco dalla veranda appena fuori davanti a me c'è Eva che sorride maliziosa.

-Eva, mi hai fatto spaventare! – da quanto tempo è qui e perché sorride così.

-E perché mai? Qualcosa da nascondere? – evito di rispondere alla sua domanda e provo ad arrancare qualche scusa sul perché io sia sparita, la ragazza continua a guardarmi sospettosa, raggiungiamo gli altri che invece si stanno scatenando e divertendo.

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora