"Un finale di serata inaspettato, spero di rivederti presto" mi ha inviato la dolcissima ragazza con cui sono andata a cena ieri sera. Sono quasi arrivata davanti casa di Rachel, non vedo l'ora di vedere come sta.
Busso alla porta e il cancello si apre, entro.
-Buongiorno! - non risponde nessuno, quella casa sembra vuota.
-Giulia, ciao- mi saluta il signor Salvatore, cosa ci fa lui a casa a quest'ora -Ho dimenticato a chiamarti per dirti che oggi sei libera...-
Libera e perché? Perché non è a lavoro e dov'è Rachel?
-Non sei felice? Giorno libero retribuito ovviamente!- accenno un sorriso per non sembrare scortese.
-La signora non è in casa?-
Il suo volto diventa cupo quando sente quelle parole.
-Non sta tanto bene, sta riposando- la situazione non è migliorata da ieri a quanto pare.
-Potrei vederla? Dovrei dirle una cosa?-
-Non mi sembra un'ottima idea...- dice senza pensare.
-Potrebbe almeno chiederglielo?- mi scruta per un attimo e poi decide.
-Arrivo...- fa le scale velocemente e mi sento agitata, nervosa, ho bisogno di vederla. La casa è in disordine, ci sono piatti e bicchieri ovunque, non sembra neanche quella casa elegante e curata che conosco.
-Eccomi!- mi raggiunge -puoi salire- tiro un sospiro di sollievo, finalmente. Quando apro la porta non vedo nulla, la camera è completamente al buio, accendo il telefono per fare luce e lei è sdraiata sul letto, vedo le sue spalle.
-Rachel!- accanto a lei ci sono dei fazzoletti. Non risponde e mi siedo, continua a darmi le spalle. -Hey!- Poggio la mia mano sul suo braccio, non reagisce. Faccio il giro e mi sdraio di fronte a lei, tengo lo schermo del cellulare acceso per guardarla, ha gli occhi gonfi e rossi.
-Non mi saluti neanche?- le sposto la ciocca di capelli che le è caduta sul viso.
-Ciao!- sorrido.
-Tutto qui? Ti ho chiamato e scritto non so quante volte, cos'è successo? Perché stai così?- continua a non rispondere alle mie domande -ho capito, forse è meglio che ti lasci sola- mi siedo sul letto quando la sua mano prende la mia.
-Abbracciami...- sussurra, sembra una bambina, è così fragile. Non avrei mai detto che una donna tutta d'un pezzo come lei in fondo potesse nascondere una fragilità come questa. Mi sdraio di nuovo e la tiro a me, lei si gira e mi da le spalle porto il mio braccio attorno al suo corpo e la stringo, siamo una sola cosa. Il mio cuore batte fortissimo, mi prende la mano e la intreccia con la sua per un attimo penso a cosa potrebbe pensare suo marito se entrasse in quella stanza, ma scaccio via il pensiero e mi godo il momento.
-Cosa c'è che non va, Rachel?-
-Non voglio parlarne, voglio stare tra le tue braccia e basta!-
-Puoi starci tutta la vita- le bacio la testa e lei per un attimo si rilassa, ma la porta si apre e io d'istinto mi allontano cadendo quasi dal letto.-Cosa cazzo sta succedendo qui dentro?- urla il
marito su tutte le furie.
-N..nulla..nulla- Rachel rimane immobile nella stessa posizione in cui stava prima, mentre io sono in piedi e sto incassando lo sguardo nervoso del signor Salvatore.
-Esci da casa mia!- improvvisamente l'uomo composto, educato e dolce non esiste più.
-Non stavamo facendo nulla di male, stavamo solo parlando...- mi giustifico ancora, alla fine eravamo solo due donne abbracciate perché questa scenata non sapeva mica che mi sono innamorata di sua moglie... o forse lo sapeva. Cerco lo sguardo di Rachel, ma continua ad essere girata dalla parte del marito.-Hai altro da aggiungere?- urla ancora nervoso l'uomo.
-No, solo non capisco la sua reazione-
-Non me ne frega nulla di quello che capisci e quello che non capisci, esci da casa mia e non farti più vedere-
Guardo Rachel sperando di trovare in lei un po' di conforto ma anche questa volta rimane impassibile alle parole del marito, mi avvio verso la porta della stanza e prima di uscire la guardo un'ultima volta, lei ricambia lo sguardo ma poi abbassa gli occhi. Faccio le scale velocemente quasi non le vedo i miei occhi sono pieni di lacrime, non vedo l'ora di uscire da quella casa. Apro la porta e la sbatto con violenza alle mie spalle, corro verso il cancello e una volta fuori mi appoggio al cancello e finalmente posso piangere, posso far uscire tutta l'umiliazione che ho provato, posso piangere per averla persa.A malapena sento il telefono suonare nella borsa, lo cerco tra un singhiozzo e l'altro, è il signor Salvatore, rispondo.
-Giulia... sei ancora nei paraggi?- mi chiede tutto d'un fiato.
Faccio fatica a rispondere, adesso quell'uomo mi fa ribrezzo.
-Si!- balbetto.
-Potresti tornare indietro, dovrei parlarti-
-Sono fuori dal cancello, esca lei- accetta, asciugo le lacrime e accendo una sigaretta mi aiuterà a mantenere i nervi saldi. Il cancello si apre e lui esce si avvicina a me.
-Innanzitutto scusami, scusa per quello che ho detto, per il tono che ho usato, per aver alzato voce, insomma... scusami!- è sincero, mortificato, è tornato l'uomo composto ed educato che avevo sempre visto finora. Tiro sulla sigaretta senza dire una parola.
-Accetti le mie scuse?-
-Si...- i miei mi hanno insegnato a perdonare, siamo esseri umani.
-Sarò chiaro con te, non voglio fare giri di parole, forse quello che sto per dirti potrebbe shockarti però è importante che tu sappia tutto quanto se vogliamo continuare a lavorare insieme, d'accordo? - mi sto preoccupando.
-Certo parli pure- lo invito a sputare il rospo quanto prima.-Allora, non so da dove iniziare... quello che hai visto prima non sono io, c'è solo una cosa che mi fa andare fuori di testa ed è la gelosia- si ferma a pensare -qualche anno fa Rachel ha avuto una relazione con una donna...- quando pronuncia questa frase la sorpresa è tanta, non me ne aveva parlato, non aveva fatto nessuno accenno a questa storia.
-Stavo per perderla, ma poi per fortuna è tornata da me- continua l'uomo anche se adesso la mia attenzione si è spostata da tutt'altra parte -insomma, l'altra sera quando lei è rimasta a dormire a casa tua io ho avuto paura che la storia si stesse ripetendo, però so che non è il caso perché tu sei etero, giusto?- quella domanda a bruciapelo mentre io sto ancora immaginando Rachel con una donna mi spiazza e non mi resta che mentire.
-Si certo, io sono etero!-
-Ecco, ma abbiamo litigato tantissimo in questi giorni e lei non sta vivendo bene questo trasferimento, tu sei la sua unica amica, ti prego rimani a lavorare qui da noi, anzi avrei un'altra cosa da proporti...-
-Dica?- la mia testa sta per esplodere.
-Vorresti venire a vivere qui da noi per un po'?
È tutto uno scherzo, che diavolo sta succedendo oggi.
![](https://img.wattpad.com/cover/96836177-288-k758600.jpg)
STAI LEGGENDO
Una vita senza te. •-• [LesbianLove]
Teen FictionGiulia ha 27 anni, studia psicologia all'università di Milano e cerca un lavoretto che possa farle mettere da parte un po' di soldi per fare il viaggio della sua vita: l'America. Trova lavoro come babysitter a casa di una famiglia americana che si...