• Capitolo 9 •

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Oscar è sotto le coperte e il signor Salvatore sta guardando la TV, sarà molto imbarazzante dirgli che io e sua moglie andremo a bere una birra o forse anche più di una.
La porta è chiusa alle mie spalle mentre mi incammino verso il piano di sotto, sento marito e moglie parlare, forse stanno discutendo, mi sforzo ma non sento cosa dicono, faccio lentamente le scale per non disturbarli e mi fermo anche qualche volta perché non farmi notare.
Non vorrei pensassero che sto origliando, ma non vorrei neanche disturbarli.
-Oscar dorme?- per fortuna si è accorta della mia presenza, arrivo al piano terra quanto prima.
-Si si, sta dormendo...- mi guardo attorno, abbasso anche lo sguardo, sento le mie mani sudare e gli occhi del signor Salvatore puntati su di me.
-Porti mia moglie in giro questa sera Giulia?- un attimo, in che senso in giro, andiamo a bere una birra e poi torniamo a casa, nulla di complicato.
Lei mi guarda maliziosa mentre raccoglie la borsa che era sul divano.
-Sembrerebbe di si...- accenno quasi sottovoce
-Mi raccomando, tienila d'occhio che sono geloso- scherza l'uomo, e mi sento in imbarazzo.
-Andiamo?- mi invita la donna che stasera non si è risparmiata, è così semplice ma anche così sexy. Indossa un jeans blu scuro e dei stivaletti con un leggero tacco, ha una camicia bianca dentro i jeans e una giacca di pelle nera, ha raccolto tutti i capelli in una coda alta che mettono in risalto i suoi splendidi occhi e la sua pelle bianca. La seguo, ma solo dopo aver augurato una buona serata al mio datore di lavoro, e solo dopo aver realizzato che sto andando in giro per locali con la mia datrice di lavoro.

-Tutto bene?- Milano questa sera è piuttosto fredda, le temperature in questa città vanno giù senza preavviso e questa mattina sono uscita senza giacca.
-Si si, benissimo...- apre la macchina.
-Vuoi passare a casa a prendere qualcosa da mettere su?- salgo e chiudo lo sportello.
-Perché dovremmo andare a casa mia? Non avevi detto che volevi andare in giro?- mi guarda sorridente.
-Non hai capito quello che ho detto, però si, è un'ottima idea passiamo a prendere qualche bottiglia di vino e andiamo a casa tua!-
No fermi tutti, casa mia non è una casa, è una tana, ci entro io a malapena, è piccola, intima e soprattutto disordinata, perché non possiamo andare in un pub come le persone normali.
-No, andiamo pure in un locale...- cerco di essere il più convincente possibile.
-Non vuoi portarmi a casa tua?-
-Si, ma è piccola, e ...- mette in moto.
-Non fa niente, sai dove possiamo trovare qualche bottiglia di vino a quest'ora?-
Bene, complimenti Giulia, quando vuoi sai essere così convincente.
-Sotto casa mia c'è un tizio aperto tutta la notte-
Inizia a guidare e non devo neanche indicarle la strada, la conosce e conosce bene anche Milano per una persona che vive in questa città da poco tempo, parcheggia l'auto e camminiamo verso casa, in macchina non ho detto una parola e lei ha fatto lo stesso, faccio sempre più fatica a capire perché ha deciso di passare la serata con me.
-Ciao Mouss- saluto l'uomo indiano che tiene il negozio sotto casa mia.
-Giulia, chi è questa bellissima signora- tu si che te ne intendi mio caro.
-Ehm...- chi è questa bella signora?
-Un'amica, ciao!- sorride lei. Si avvicina agli scaffali -Vino? O vodka?- mi guarda e aspetta la mia risposta -facciamo vodka!- prenda la prima bottiglia utile e la porta alla cassa. Provo a pagarla ma facciamo a gara e ovviamente vince lei.

-La prego di non fare caso al disordine che c'è in giro- dico mentre facciamo le scale e spero che Mary Poppins questo pomeriggio sia passata a casa mia e abbia messo tutto in ordine ma quando apro la porta non è così, il casino che ho lasciato è ancora tutto lì e casa mia sembra anche più piccola.
Sorride quando entra.

-Potrebbe smettere di prendermi in giro?-
-E tu potresti smettere di essere nervosa e soprattutto potresti smettere di darmi del lei-
Cerco di sistemare, e la faccio accomodare.
-È carino qui...-
-Non è casa sua... tua!-
-Sei una studentessa, mi sembra anche normale!- quanta comprensione signora Salvatore.
-Ho solo sprite andrà bene con la vodka o vado a prendere qualche lattina di redbull?- il mio frigorifero è semi vuoto.
-Ah, noi americani beviamo la vodka liscia solo con qualche cubetto di ghiaccio- mi affaccio dal frigorifero e la guardo per assicurarmi che stia scherzando, ma non sta scherzando -non guardi i film?-
-Sono più una tipa da serie TV...- ride e si siede, le preparo allora quel folle bicchiere di vodka liscia e ne preparo uno anche per me.
Le passo il bicchiere e le mie dita sfiorano le sue, la guardo negli occhi e lei ricambia il mio sguardo è la prima volta che mi guarda così intensamente e mi sento quasi mancare.
-Posso fumare?-
-Lei fuma?- non risponde alla mia domanda e mi lancia un'occhiataccia -tu fumi?-
Sorride prima di rispondere.
-Si!-
-Non l'ho mai vista fumare a casa-
-Ci sono tante cose che non mi hai mai visto fare a casa...- 

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora