Quando ho aperto gli occhi ho avuto la sensazione di aver dormito per infinite ore, forse perché quando mi sono addormentata, ieri sera, erano appena le undici, oggi ho la giornata libera, non ho lezione. Mi dedicherò prima alle pulizie di casa e poi allo studio, un'oretta scarsa e il mio monolocale sarà come nuovo, questi sono i vantaggi di avere un buco come casa. Guardo il frigo semi vuoto e rifletto a cosa preparare per colazione, nulla di eccezionale una semplice fettina di pane con un po' di Nutella e un buon bicchiere di succo di frutta, non si è mai abbastanza grandi per questo tipo di cose.
L'idea di studiare mi ha abbandonata abbastanza in fretta, ho fatto una doccia al volo e indossato una semplice salopette con un maglioncino blu a collo alto e le mie Nike preferite, sono uscita a fare una passeggiata. L'inverno è ormai alle porte e l'aria inizia ad essere sempre più fresca, mi sono fermata in edicola alla ricerca di un giornale di gossip interessante ma nulla ha attirato la mia attenzione. I soliti gossip da quattro soldi, mai nessun giornale italiano che parli di Laura Prepon e Taylor Schilling. Senza neanche accorgermene sono arrivata alla villetta che si trova vicino casa mia, nonostante il freddo il sole è alto e così ho deciso di sedermi in una di quelle panchine vuote e godermi la mia città.
telefono infondo alla borsa emette un suono e, quando lo trovo è ormai troppo tardi hanno riattaccato.
-Buongiorno, hai provato a chiamarmi?-
-Dove sei?- mi chiede la mia migliore amica.
-Vicino casa mia, ho fatto una passeggiata- mi spiega che ha delle notizie per me e mi dà appuntamento in Piazza Duomo.
-Ci vediamo lì tra mezz'ora così facciamo un giro e ti racconto tutto!- m'incammino subito verso la metro.L'ora di punta è ormai passata e nel vagone dove mi sono accomodata regna la pace, mi siedo e ne approfitto per dare un'occhiata a quello che succede su Instagram, in poco tempo la metro arriva al Duomo, scendo e mi accomodo nella prima panchina vuota. Ho sempre pensato che questa fosse realmente una delle più belle piazze del mondo.
* Drin drin *-Dove sei?- sento ancora il rumore della metro in sottofondo.
-Sono sulla panchina che c'è quando esci dall'uscita principale della metro- non mi risponde neanche che è già accanto a me.
-Eccomi!- urla.
-Perché devi sempre fare queste entrate così plateali?- le chiedo sorridendo, si siede accanto a me ed accendo una sigaretta. Ne prende una anche lei.-Dimmi tutto...- ho molta fretta di sapere se Anna è riuscita a farmi avere un colloquio.
-Quanta fretta, dovremmo prima andare in giro, non credi?- non ho assolutamente intenzione di andare a fare shopping, non ho soldi e poi voglio sapere per quel dannato lavoro.
-Scordatelo!-
-Allora io te lo dico, ma ad una condizione- la ascolto -poi stai con me tutto il tempo necessario per fare shopping, senza lamentarti e senza dirmi che devi scappare- accetto senza neanche pensarci.-Bene...- tira sulla sigaretta - hai un appuntamento...- si ferma e tira di nuovo.
-Quando?-
-Oggi pomeriggio!- no, mi ha fregata.
-La promessa non vale!- cerco di liberarmi immediatamente da quel mezzo pomeriggio di shopping che le ho promesso.
-Scordatelo! L'appuntamento è alle cinque, avremo tutto il tempo per pranzare, andare nei miei negozi preferiti e poi ti lascerò libera- mi ordina alzandosi.
-Devo passare a casa a cambiarmi!- rimango seduta.
-Così vai più che bene- alla fine ho ceduto, ho fatto una promessa e le promesse vanno rispettate.La seguo svogliatamente e iniziamo il nostro, o meglio il suo, giro sfrenato di shopping. Dopo appena un'ora siamo piene di buste e non è ancora soddisfatta, ma finalmente decide che è ora di fare una pausa.
-Ci fermiamo solo perché ho fame anch'io- si siede nel primo bar che troviamo.
-Grazie per la considerazione- sorrido sarcastica.
-Prego! Io prenderò dei toast- dice al ragazzino appena maggiorenne che si occupa delle ordinazioni, ordino la stessa cosa.
- Parlami un po' di questa famiglia...- sono curiosa e voglio saperne di più per arrivare preparata.
-Stai tranquilla, non ti prenderanno-
-Perché dici così?- crollo improvviso del morale e fine dell'entusiasmo.
-La moglie è in una specie di stato depressivo da quando si sono trasferiti, ha già incontrato diverse ragazze ma non va mai bene nessuno!- sono arrivati i nostri toast, servizio espresso.
-Oh, che peccato!- dico delusa, mi sento già fuori dai giochi.
-É un peccato si, perché pagano una fortuna. Sono ricchi sfondati-
-Pagano una fortuna, tipo?- chiedo mordendo nel mio toast.
-Tipo...2000€- quasi non mi strozzo.
-Ma cosa dici? Ma dovrei trasferirmi da loro?- non posso credere che una famiglia sia disposta a pagare così tanto solo per tenere il figlio qualche ora al giorno.
-No no! Si tratta solo di stare con il figlio il pomeriggio e poi essere disponibile quando i due hanno delle cene di lavoro, tutto qui- continuiamo a mangiare in silenzio mentre io riesco già a sentire l'odore di New York, i rumori di Times Square e immagino già le luci, con tutti quei soldi sarei riuscita a tirare avanti e a mettere i soldi da parte per il mio sogno: andare a New York!Quando finiamo di mangiare Sabrina si alza e va a pagare il conto, conosce benissimo le mie condizioni e visto che le sue sono molto più agiate delle mie cerca di aiutarmi in qualche modo.
-Te li restituirò tutti- abbasso lo sguardo, quasi mortificata
-Si quando inizierai a lavorare per i Salvatore- mi prende in giro e questa cosa un po' mi ferisce nell'orgoglio.Continuiamo il nostro pomeriggio di shopping ma alle quattro e mezza Sabrina mi ha, finalmente, liberato. Ho fatto le scale di corsa per arrivare il prima possibile sotto terra per prendere il primo treno che mi avrebbe portato non troppo lontano dal centro. Quando sono arrivata sotto casa dei Salvatore mancano ancora quindici minuti all'appuntamento, ho voglia di fumare ma sono combattuta, poi la puzza non andrebbe più andata via. Do' uno sguardo veloce dentro la borsa e trovo sia il profumo che un pacchetto quasi finito di vigorsol, tutto ciò di cui ho bisogno per non sembrare una fumatrice incallita.
La sigaretta è quasi finita quando dietro di me una voce mi fa sussultare.-Tu devi essere Giulia...?!- iniziamo bene, mi giro a guardare la persona che si trova dietro di me.
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Una vita senza te. •-• [LesbianLove]
Ficção AdolescenteGiulia ha 27 anni, studia psicologia all'università di Milano e cerca un lavoretto che possa farle mettere da parte un po' di soldi per fare il viaggio della sua vita: l'America. Trova lavoro come babysitter a casa di una famiglia americana che si...