• Capitolo 11 •

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Apro gli occhi e il mio letto sembra vuoto, la sua presenza si fa sentire e anche la sua assenza. Mi guardo intorno e lei non c'è. Cerco il telefono sperando in un suo messaggio ma non c'è neanche quello.

Bussano alla porta e mi precipito ad aprire, sarà lei.
-Buongiorno! Ti sei svegliata adesso?-il mio entusiasmo si spegne, non è Rachel.

-Cosa ci fai qui?-
-Sei così felice di vedere la tua migliore amica.- entra in casa e inizia a muoversi nella mia cucina per preparare il caffè -ma cos'è questa faccia?- vorrei parlarne con lei ma so già cosa mi direbbe.

-Devo parlarti di una cosa...- si volta e aspetta che continui -però devi promettere che non mi farai la morale- annuisce poco convinta.
-Parla...-
Le racconto quanto successo con Rachel e ad ogni parola i suoi occhi si sgranano sempre di più.

-Tu sei fuori di testa!- grazie amica, proprio la reazione che volevo -scusa, scusa! Ti sei innamorata?-
-Non lo so ma... io quando sono accanto a lei sento delle vibrazioni così forti, non so spiegartelo-
-Ho capito, hai perso la testa!-
-Probabilmente, ma adesso cosa faccio?-
-E lo chiedi a me? Io i vostri lesbodrammi non li capisco!-
-Ma lei non è lesbica, stupida, voglio solo capire come farò a continuare a lavorare con lei-
-Basta fare finta di niente, continua a lavorare in maniera naturale ma soprattutto evitala solo così riuscirai a superare questa situazione-
I consigli della mia amica non sono sempre utili però questa volta sembra che l'unica soluzione sia questa.

Mi preparo tra una chiacchiera e l'altra e veniamo interrotte dal suono del mio cellulare.

-È Rachel!- urla Sabrina, esco dal bagno velocemente -che dice?-
-Oscar sta male e non è andato a scuola, mi ha chiesto di andare quanto prima a casa sua-
Torno in bagno a prepararmi, vorrei non dover andare a casa sua il suo tono era così freddo in quel messaggio.

-Vedi, magari è scappata via per questo...-
-Sabri, non importa, davvero! Stai tranquilla andrà tutto bene- la mia amica si affaccia e la intravedo dallo specchio.
-Sicura?-
Annuisco, ma non sono credibile.
-Allora esci con Eva questa sera- Dio, Eva mi ero completamente dimenticata di lei -Giulia?-
-Va bene, uscirò con Eva, adesso le mando un messaggio-
-Lo faccio io, sono sicura che non lo faresti- prende il telefono e prima che io possa oppormi a qualsiasi sua decisione ha già inviato il messaggio, sorrido, alla fine una serata in buona compagnia di sicuro non mi farà del male.

"Certo, passo a prenderti a lavoro se vuoi...?!"
Sono quasi arrivata a casa dei Salvatore, non so se sia una buona idea quella di chiedere ad Eva di venire fino a qui, però penso che sia la soluzione migliore altrimenti farei troppo tardi, le rispondo inviandole l'indirizzo e le dico che nel pomeriggio le farò sapere l'orario.

Busso e dopo qualche secondo il cancello si apre, la porta di casa è già aperta, quando arrivo in casa c'è silenzio.

-Buongiorno- dico quasi sottovoce, non risponde nessuno. Vado in cucina ma è vuota, anche il salone lo è, finalmente sento dei passi.

-Ciao Giulia!- quanto entusiasmo nel vedermi.
-Ciao Rachel...- sistema una coperta che era sul divano -Perché il piccolo non è andato a scuola?-
-Ha la febbre!- taglia corto -sono nel mio ufficio-

Se ne va, senza neanche degnarmi di uno sguardo, la osservo mentre fa le scale e trovo sensuale ogni suo movimento, mi rimprovero però, non dovrei pensare a queste cose.
Mi accomodo sul divano e guardo la TV, il telefono di casa squilla.

-Pronto?- rispondo.
-Giulia?- è il signor Salvatore.
-Mi passeresti mia moglie...- faccio le scale velocemente e busso alla porta del suo ufficio, mi ordina di entrare.
Prende il telefono ed io esco, rimango però ad origliare.

"Sta dormendo! Smettila con questa storia, ti ho detto che ho dormito a casa di Giulia... " si ferma e ascolta le parole del marito "vaffanculo, ma con chi vuoi che sia stata? Non conosco nessuno in questa città"

Smetto di ascoltare la loro conversazione non è una cosa che rientra nelle mie corde ma la curiosità ha avuto la meglio. Mi servo da bere mentre ripenso a quello che ho sentito.

-Scusa non ti avevo vista...-
-A cosa pensavi?- mi chiede.
-Vuoi saperlo davvero?-
Annuisce e aspetta la mia risposta.
-Mi chiedevo come mai sei scappata via in quel modo, pensavo fosse risolta la cosa...-
Sorride e mi accarezza il braccio.
-Sono stata molto bene ieri sera con te ed effettivamente abbiamo risolto tutto, mi ha chiamato mio marito per dirmi che Oscar ha avuto la febbre tutta la notte...- mi sento sollevata quando finisce di parlare, sapere che tra di noi non ci siano tensioni mi fa stare meglio.

-Tu sei stata bene ieri?- perché me lo chiede.
-Tanto, si!- il mio stato d'animo cambia in un attimo, mi sento triste e malinconica ho l'impressione che non avrò più l'occasione di passare del tempo con lei com'è successo ieri sera.
-Cosa c'è?- porta la sua mano calda sul mio viso e lo alza leggermente, mi obbliga a guardarla negli occhi. Perdo un battito quando lo faccio, rimango in silenzio e mi godo il suo sguardo, i suoi occhi profondi e il suo respiro così vicino alle mie labbra.
-Giulia?-
-Nulla, non c'è nulla...- mi lascia una carezza e si allontana.

La giornata è stata tranquilla, Oscar ha dormito tutto il giorno e la mia bellissima datrice di lavoro è stata molto impegnata io ne ho approfittato per dormire, ormai è ora di cena e il signor Salvatore non tarderà.

"Ma allora quando vengo a prenderti?"
Cazzo, Eva! Mi sono dimenticata di te. La porta si apre, mando un messaggio ad Eva per dirle che avrei finito a momenti.

"Mezz'ora e sono da te! A dopo" mi risponde lei.
Il signor Salvatore non è di buonumore glielo si legge in faccia e la situazione con Rachel è molto tesa, si salutano a mala pena ed io mi sento molto fuori luogo considerando anche che ho provato a baciare sua moglie.

-Posso andare?- sono quasi mortificata per la situazione.
-Certo Giulia, ci vediamo domani- accenna un sorriso di circostanza l'uomo.
Saluto i coniugi e mi chiudo la porta alle spalle, attraverso il grande giardino e poi il cancello, una volta fuori accendo una sigaretta aspetto Eva.

Mi appoggio al primo muretto utile mentre aspetto, passano una decina di minuti quando la porta di casa Salvatore si apre, sento dei passi veloci e poi il cancello si apre. La donna esce esasperata.

-Rachel!- le corro dietro, è andata dalla parte opposta rispetto a dove ero seduta.
-Cosa ci fai ancora qui?-
-Aspetto un'amica, ma tu... cos'hai?-
-Niente, stai tranquilla-
Le afferro il braccio in modo deciso.
-Dimmi cos'hai per favore...-
Un clacson ci interrompe mi giro e vedo una vecchia Ford Fiesta, no Eva proprio ora no. La macchina si avvicina a noi e io lascio il polso di Rachel, il finestrino del lato passeggero si abbassa.
-Giulia!- esclama la ragazza sorridente, ricambio il sorriso ma l'ultima cosa che vorrei in questo momento è salire in quella macchina.
-Arrivo subito!-
Rachel si allontana ed io la seguo.
-Giulia, vai la tua "amica" ti aspetta- mima le virgolette con le dita.
-Prima voglio sapere cos'hai!-
-Non sono che ti riguardano, vattene- lo dice con cattiveria e mi volta le spalle, inizia a camminare, dove stia andando non lo so, la guardo mentre si allontana e poi salgo in macchina.

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora