• Capitolo 14 •

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Sono ancora frastornata per tutte le informazioni che Kevin mi ha dato.
-Allora?- ho anche dimenticato di rispondere alla sua proposta indecente.
-Perché dovrei venire a stare da voi?-
-Voglio dimostrare a mia moglie che mi fido di lei e che tra di noi è tutto ok, se tu venissi a vivere da noi lei avrebbe un'amica sempre vicino. Sai, tiene molto a te...-
Tiene molto a me? E lui cosa ne sa, cosa le ha detto Rachel, probabilmente dovrei accettare ma come gestirai questa situazione incredibile.
-Non so, io...-
-Ti prego!- mi supplica.
Ci penso un attimo e decido di accettare e ancora non mi spiego perché l'ho fatto.
-Perfetto, andiamo a prendere le tue cose!- torna dentro e prende la macchina, mi sento confusa, non pensavo si facesse tutto in così poco tempo. Apro lo sportello e salgo in macchina, la radio ci tiene compagnia fino a casa mia.
-Fai con comodo, io ti aspetto qui- salgo e mi chiudo la porta alle spalle, mi siedo un attimo sulla prima sedia utile e cerco di fare ordine nella mia testa ma non ci riesco decido allora di chiamare la mia migliore amica.
-Dove cazzo vai a vivere? Ma sei impazzita?- urla dall'altra parte del telefono.
-Sabri, ti prego! Già non ci sto capendo niente di mio- la metto in viva voce e preparo velocemente due borse dopo porto l'essenziale, alla fine potrò sempre tornare a casa mia quando vorrò.
-E manca un pezzo della storia...-
-Spara!- ordina.
-Qualche anno fa hanno avuto una crisi perché lei aveva una relazione con una donna...- il silenzio della mia amica mi fa quasi paura, aspetto con ansia che mi sgridi, che mi dica che sono pazza ed incosciente e invece non dice nulla -pronto? Perché non urli?-
-Perché forse allora hai qualche speranza, magari andando a vivere a casa sua s'innamorerà anche lei di te...-
-Ma sei pazza? Tu non hai visto quell'uomo, è impazzito!- le borse sono quasi pronte -ho quasi finito, mi aspetta giù. Ti aggiorno- la saluto.
-Non sparire Giulia!- mi saluta anche lei.
Mi guardo attorno, mi mancherà la mia mini casa.
Quando esco dal portone scende dall'auto e viene a raccogliere le borse, è veramente un uomo a modo quando non si tratta di rubarle la moglie. Il tragitto fino a casa dei Salvatore è veloce.
-Ma Oscar dov'è?- mi ricordo solo adesso che nessuno è andato a prendere il bambino a scuola.
-È a casa di un compagno di scuola, non mi piace averlo a casa quando litighiamo- chiudo lo sportello e prende le borse.
-Capisco...- apre la porta di casa e Rachel non c'è, sarà ancora in camera.
-Forse dovresti andare di sopra a darle la bella notizia!- sembra davvero felice quando lo dice, imbarazzata e un po' a disagio faccio le scale lentamente e quando arrivo davanti alla porta della sua camera ho voglia di scappare, questa storia finirà malissimo me lo sento. Busso alla porta ma lei non risponde e allora lentamente apro, ha gli occhi chiusi.
-Hey!- quando sente la mia voce li apre, si siede sul letto.
-Cosa ci fai qui? Come sei entrata?- il suo tono è incredulo, mi guarda come se fossi un fantasma.
-Tuo marito...- incrocia le gambe sul letto -dopo qualche minuto da quella sfuriata mi ha chiamata per scusarsi- porta la sua mano sul mio viso e lo accarezza dolcemente, il mio cuore batte forte. I suoi occhi grandi e verdi sorridono.
-Ma non è tutto, c'è anche un'altra cosa che devi sapere...- prendo fiato, non so come reagirà quando le dirò che per un po' abiterò con loro -tuo marito mi ha chiesto di venire a stare qui con voi!- si prende un attimo prima di dire qualsiasi cosa, adesso la riconosco, riflessiva e ponderata, tutta d'un pezzo.

-Come mai ti ha chiesto questa cosa?- si lega i capelli in una coda alta.
-Mi ha detto che deve dimostrarti che tra noi non ci sono problemi...- questa conversazione si sta complicando sempre di più, decido di omettere quello che il marito mi ha raccontato riguardo la sua liaison con una donna, vorrei che fosse lei a parlarmene.
-Scusa se non ho reagito prima...- si ferma a pensare -c'è una cosa che non capisco, come mai ti ha proposto di venire a vivere qui sapendo il tuo orientamento sessuale?-
Sorrido nervosamente prima di rispondere alla sua domanda e facendo un rapido collegamento con quello che mi ha raccontato Kevin capisco il senso della sua domanda.
-Ehm... diciamo che non lo sa!- le spiego che ho mentito quando il marito mi ha chiesto se fossi etero, ride di gusto quando finisco di parlare, mi abbraccia e mi stringe forte a sè.
-Sono felice che tu sia qui!- i suoi occhi sono sinceri e quella frase per la prima volta ha un significato diverso, non riesco a spiegare come ma lo sento, sono cose che si percepiscono e questo è quello che ho sentito quando ha pronunciato quelle parole.
-Forse dovrei andare a farmi una doccia, guarda in che stato sono!- bellissima, sei bellissima come sempre Rachel, lo penso ma non lo dico. Abbandoniamo la camera da letto e scendiamo al piano di sotto, Kevin sta preparando la cena.
-Stasera vi preparo spaghetti con sugo e polpette all'americana- l'uomo è fiero di quello che sta facendo, Rachel prende un sorso d'acqua e io mi guardo attorno non realizzo che tutto questo sta succedendo davvero.

La cena è pronta, Rachel è seduta di fronte a me, mangia con piacere, il marito le stringe la mano e lei sorride, è un sorriso forzato i suoi occhi sono spenti quando lo guarda.
-Siamo veramente felici che tu sia qui, Giulia. Vedrai che sarà una bella esperienza!- beve dal suo calice di vino -non è vero amore?- chiede alla moglie.

-Si Giulia, siamo felicissimi!- mi lancia un sorriso malizioso ed io arrossisco.

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora