• Capitolo 16 •

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È il potere che questa donna inizia ad avere su di me che più mi pesa, il suo sguardo magnetico, il suono della sua voce, la profondità con la quale ogni volta che pronuncia qualsiasi parola mi manda in estasi. Mi spaventa il suo caos e tutto ciò che comporta la sua presenza, è troppo imponente per me, è troppo tutto, ma ad occhio e croce so già che ci cadrò con tutte le scarpe. L'ho imparato con gli anni e con l'esperienza, se da una parte hai una donna mentalmente stabile che ti ispira tutta la sicurezza del mondo e dall'altra ne hai una che invece è un casino, tu sarai sempre attratta da quella incasinata.

Era quello che era successo qualche anno prima quando avevo conosciuto la mia ex, in quel periodo stavo frequentando Carlotta, era la classica ragazza perfetta, mai una parola fuori posto, piena di attenzioni, dolce, una vita stabile, passavamo delle grandi serate insieme, cinema, cenette romantiche e weekend fuori Milano ma poi incontrai lei: Giorgia. I suoi occhi urlavano e il suo caos mi rapì, fu una di quelle relazioni che partono ad una velocità assurda, nel giro di una settimana liquidai Carlotta e vivevo in simbiosi con quella che oggi è la mia ex. Quattro anni d'inferno, ti odio e ti amo, faceva tutto quello che una ragazza non dovrebbe fare, mi tradiva, mi dava appuntamento e poi per giorni spariva, tornava con le scuse più banali e io soggiogata da lei le perdonavo sempre. Cosa mi legava a lei? Il suo mondo. Era tutto quello che io non ero mai stata, sono sempre stata la figlia perfetta, una ragazza tranquilla, ho sempre seguito gli schemi e con lei tutta la mia realtà andava a puttane, gli equilibri saltavano, passavamo giornate chiuse in casa a fumare e a fare l'amore, l'università e gli esami potevano aspettare. Mi sono promessa, quando finalmente sono uscita da questo tunnel di autodistruzione, che mai più sarei entrata in una relazione come quella. Gli occhi di Rachel sono esattamente come i suoi, urlano.

Sono seduta sul letto e fisso l'armadio aperto mentre penso ad Eva, tra meno di un'ora, la giovane ragazza che ho conosciuto qualche settimana fa, passerà a prendermi ed io non sono ancora pronta.

Opto per un look semplice che è quello che più mi rappresenta, jeans blu scuro, una camicetta rossa a maniche lunghe e degli stivaletti neri. Mi guardo allo specchio e forse dovrei osare di più, ma alla fine sto andando ad incontrare una ragazza con cui taglierò tutti i rapporti, penso possa bastare. La porta si spalanca all'improvviso ed Oscar entra facendomi perdere due anni di vita, sale sul mio letto ed inizia a saltare, lo guardo infastidita. Non sono sua sorella e per quanto io ami i bambini non mi fa impazzire l'idea di avere un marmocchio che entra in camera mia quando meglio crede ed inizia a fare come gli pare e piace.

Lo prendo dal braccio delicatamente e lo appoggio a terra.
-Oscar, cosa stai facendo nella camera di Giulia?- lo rimprovera Rachel, si appoggia alla porta e mi guarda dal basso verso l'alto -Esci?-
Annuisco e non le do, volontariamente, altre informazioni. Si allontana con il figlio chiudendo la porta alle sue spalle.

-Allora, buona serata!- li saluto mentre sono seduti e si apprestano ad iniziare la cena, dò uno sguardo veloce alla tavola imbandita, c'è tantissimo cibo, sorrido pensando agli americani e alla loro megalomania -la sua lasagna sembra buonissima signor Salvatore- sembra si stia ambientando abbastanza in fretta alla cucina italiana.
-Te ne lascerò una porzione, ci tengo ad avere la tua opinione!- scruto velocemente la donna che non distoglie lo sguardo dalla sua cena.
Fuori il freddo si fa sentire, tra meno di tre settimane è Natale e le case sono già addobbate a dovere, tranne quella dei Salvatore, quella di natalizio non ha ancora nulla.

I fari della macchina di Eva illuminano il viale e lei abbassa appena il finestrino per invitarmi a salire. La macchina è invasa dal suo profumo, fastidioso, sorrido istintivamente ripensando al buon profumo di Rachel.

-Buonasera!- dice delicatamente e io torno nella macchina che per qualche secondo avevo lasciato abbandonandomi ai miei pensieri. E' molto bella stasera, i suoi capelli castano chiaro sono ben pettinati e indossa un maglioncino bianco, sotto un giubbotto di pelle, che lascia intravedere una piccola scollatura.

Quando entriamo nel locale capisco che le condizioni di vita di Eva sono decisamente migliori delle mie, il ristorante è pieno ma noi abbiamo un tavolo prenotato, in ogni tavolo c'è un candelabro dal valore del mio affitto, credo. Le luci che lampeggiano creano la giusta atmosfera natalizia, mi sento a disagio con il mio jeans e la mia camicia.

-Buonasera signorina Eva!- la saluta il cameriere vestito come un pinguino, ci invita a seguirlo e quando arriviamo al tavolo ci sposta la sedia e ci fa accomodare, vorrei nascondermi sotto il tavolo per l'imbarazzo. Non mi aspettavo una serata del genere, non al secondo appuntamento, non è il quadro ideale per mollare una donna.

-Mia madre è di origine francese, è una cucina che mi piace molto...- sfoglia il menu e io la seguo facendo finta di capire quello che c'è scritto in quelle poche pagine. Quando il pinguino torna a servirci il vino e a prendere l'ordine mi limito ad ordinare quello che ha ordinato lei. Questa è la serata più imbarazzante della mia vita ed io non so come farò ad uscirne viva.

Spegne l'auto, si gira verso di me e si mette comoda. Io ho ancora il gusto orrendo delle innumerevoli escargots che abbiamo mangiato, cerco di scacciare quanto prima quel pensiero e cerco di trovare le parole giuste.

-Hai passato una bella serata?- la sua mano esile afferra la mia, il suo tocco è freddo.

-Si, anche se la cucina francese non fa per me- sorride e si avvicina per lasciarmi un bacio in guancia -Senti Eva, io...- mi porta l'indice sulle labbra e mi zittisce.

-Lo so, non sei pronta e la cena di stasera ti ha spiazzata, ma avevo solo voglia di cucina francese, non metterti fretta, non spaventarti, faremo tutto con la giusta cautela!- vorrei dirle che il ristorante francese non ha nulla a che vedere con la mia scelta, sento che questa donna potrebbe salvarmi dal casino di Rachel ed egoisticamente decido di darle quella possibilità che qualche ora fa le avrei negato senza pensarci.

Una vita senza te. •-• [LesbianLove]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora