E' già passata una settimana da quando ho iniziato a lavorare per la famiglia Salvatore, è un lavoro semplice e Oscar è un bambino facile da gestire. Ho anche imparato a fare i mac and cheese come piacciono a lui.
-Ti sei divertito?- si siede accanto a me è sudatissimo.
-Tantissimo! Andiamo a casa?- ci allontaniamo dal campetto di calcio dove per un'ora si è allenato con altri venti ragazzini impazziti.
-Si, andiamo a casa e ti preparo la merenda!- sorride e indossa la giacca rossa.Il campo da calcetto è vicino casa e non dobbiamo neanche prendere i mezzi, camminiamo in silenzio mentre il cielo è diventato grigio e ci annuncia che da lì a poco una grossa pioggia ci avrebbe bagnato, aumentiamo il passo e Oscar corre divertito, io invece semplicemente non ho intenzione di bagnarmi.
Arriviamo davanti casa e cerco dentro la mia borsa le chiavi di casa apro il cancello e Oscar corre fino alla porta, suona e lo rimprovero.
-Mi scusi, non volevamo disturbarla! Oscar ti avevo detto di non suonare.-Rachel accenna un sorriso ed entriamo in casa.-Andiamo di sopra!-
-Voglio prima fare merenda!-
-No, prima ti cambio e poi prepariamo la merenda- dopo vari tentativi finalmente si decide a seguirmi.
Sono ormai le otto, quando il signor Salvatore è tornato a casa e sua moglie è, come tutte le sere, chiusa nel suo studio. Non deve esserci un gran rapporto tra i due, da quando lavoro qui non li ho mai visti insieme. E probabilmente la tristezza della mia datrice di lavoro dipende proprio da quello.
-Se vuoi puoi andare Giulia...- mi saluta gentilmente il signor Salvatore sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori. Sembra un uomo molto buono e pacato, ma non sono mai stata brava ad inquadrare la gente in poco tempo quindi sicuramente è uno stronzo.
-Grazie, andrei volentieri i miei amici mi aspettano- mi accompagna alla porta e dopo aver salutato Oscar apro la porta.-Mi saluti la signora, a domani!-
~ ~ ~
La mia migliore amica mi aspetta in un posto chic della Milano bene, non ci vediamo da quando ho iniziato a lavorare e finalmente si è decisa a presentarmi la sua ultima conquista. Questa sera voglio sentirmi sexy, è una cosa che capita molto raramente di solito preferisco sempre un look un po' più casual ma questa sera no, volevo fare una bella impressione al nuovo ragazzo di Sabrina. E poi mi hanno pagato la prima settimana di lavoro e finalmente respiro. Prima di uscire mi guardo ancora una volta davanti allo specchio, indosso un jeans scuro, una camicetta nera aderente che mette in risalto il mio seno piccolo e delle scarpe col tacco, un tocco di rossetto rosso e i capelli li ho legati per far risaltare mio viso che troppe volte nascondo.
-Sei in ritardo!- ha urlato la mia amica quando sono entrata nel ristorante.
-Lo so, lo so!- mi faccio spazio tra i tavoli per raggiungere quanto prima quello dove mi aspettano, ci sono quattro persone: Sabrina, Thomas, una ragazza che non conosco e Simone. Saluto tutti velocemente e Sabrina mi presenta prima Thomas e poi Eva, il mio gay radar fa subito il suo lavoro e lancio un'occhiataccia alla mia amica.
-Anch'io ti voglio bene- mi prende in giro lei e mi accomodo.E' veramente uno di quei posti chic che odio frequentare ma non posso di certo lamentarmi è la loro serata.
-Allora Thomas, parlami di te...- lancio e tutti ridono.
-Davvero?- chiede lui terrorizzato.-E' esattamente la stessa frase che ho detto a Sabrina prima che arrivassi- dice Eva, la migliore amica di Thomas.
-Se vuoi stare con la mia amica devo sapere tutto di te così saprò cosa e dove colpire se mai dovessi farla soffrire-
Arrivano i nostri drink e la ragazza, Eva, che è seduta di fronte a me mi fissa, è così concentrata su di me che mi chiedo se sta ascoltando quello che il suo amico sta raccontando.Dopo il terzo cocktail è arrivato il momento di andare in bagno per un restauro veloce.
-Vengo con te...- si alza Sabrina. Bacia il suo nuovo ragazzo e gli occhi di lui si illuminano, è altissimo e ha le spalle larghe e ben proporzionate con il resto del corpo, i suoi denti sono bianchi e perfetti e il suo sorriso risulta magnetico, ha proprio scelto bene.
-Sei felice?- le chiedo mentre la prendo sotto braccio.
-Tantissimo! Ma l'hai visto?- sorride ed io con lei. -C'è una donna che non ti toglie gli occhi di dosso...- controllo il trucco e aggiusto il rossetto.
-Ah, si grazie eh!- poso il rossetto nella borsetta e la guardo.
-Grazie per cosa?-
-Per aver invitato Eva, pensi che non abbia capito che è lesbica?- non so se sono più arrabbiata o divertita.
-Scusa, ma Thomas mi ha parlato della sua migliore amica lesbica e siccome so che non ti frequenti con nessuna da tantissimo ho pensato...e poi è la serata delle presentazione quindi...- ride e mi abbraccia.
-Devi smetterla di pensare sempre al posto mio!- la spintono con dolcezza -però ti voglio bene lo stesso!- ogni occasione è buona per regalarmi un abbraccio -mollami!-
Ha lasciato la presa e finalmente torniamo al nostro tavolo, stavamo camminiamo disinvolte quando la mia amica ha attira di nuovo la mia attenzione.-Comunque prima quando ti dicevo che c'è una donna che non ti leva gli occhi di dosso non mi riferivo ad Eva...- mi giro a guardarla curiosa.
-Come no? E di chi stavi parlando?-
-Sii discreta, come solo tu sai fare...- mi prende in giro, la discrezione non è mai stato il mio forte -appena ci sediamo guarda alla tua destra!-Aumento il passo per arrivare quanto prima alla nostra postazione, la curiosità mi sta divorando. Sabrina si è accomodata ed anch'io, poso la borsa ed in maniera molto naturale mi giro a guardare, che diavolo ci fa lei qui? E da sola per giunta!
STAI LEGGENDO
Una vita senza te. •-• [LesbianLove]
Ficção AdolescenteGiulia ha 27 anni, studia psicologia all'università di Milano e cerca un lavoretto che possa farle mettere da parte un po' di soldi per fare il viaggio della sua vita: l'America. Trova lavoro come babysitter a casa di una famiglia americana che si...