CAPITOLO 4

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In verità non sapevamo bene dove stessimo andando, seguivamo le macchine che secondo noi confluivano nella direzione giusta. Impiegammo poco tempo a capire che la nostra casa era situata poco distante dal centro di Ancona: questa città non è molto grande, ma ha un non so che di familiare e accogliente, una città in cui non è difficile trovare un negozio o un ristorante. Infatti, dopo una bella pedalata, mi fermai e dissi a Libi:

"Perchè non entriamo dentro a questo ristorante così mangiamo qualcosa?"

"Ottima idea, ho una fame!" ed enntrammo.

Ci venne subito in contro un bel ragazzo che secondo me aveva si e no 16 anni, un cameriere visto la sua camicia con su stampato il logo del riatorante.

"Salve ragazze, vi posso aiutare?".

Per mezzo secondo restammo imbambolate entrambe a contemplare i suoi occhi azzurri molto profondi, che non sembravano nemmeno naturali.

Mamma mia che pezzo di figo...

Tu coscienza non ti sai trattenere proprio?!?!

Poi mi ripresi e gli dissi:

"Si, c'è per caso un tavolo per due?" "Certo seguitemi!".

Ci portò in una saletta a parte, vicino alla cucina, dove non c'era nessuno. Ci fece accomodare in un tavolo rotondo vicino ad una finestra e ci consegno i menù. Libi mi disse subito:

"Hai visto che figo quello?" ed io con aria annoiata "Inizi di già con il tuo radar caccia-ragazzi??"

Ordinammo un piatto di pasta al pomodoro (la più buona che avessi mai mangiato in vita mia) e poi le patate fritte. Quando stavamo per alzarci dal tavolo il cameriere figo prese una sedia e si mise vicino a noi.

"Ciao ragazze, non siete di qui vero?".

Ero un po' stupita dalla sfacciataggine con cui ci parlava risposi:

"Si, ci siamo appena traferite"

"Immaginavo... Come mai avete scelto proprio questa città?".

Non sembrava avere cattive intenzioni, quindi gli raccontammo un po di cose, senza scendere troppo nei dettagli; lasciai per lo più parlare Libi, visto che la vedevo molto interessata a questo ragazzo. Io intanto mi immaginavo come sarebbe stato un "tet a tet" con Andrea... La domanda del ragazzo mi riportò alla realtà:

"Scommetto che domani inizierete il liceo, che indirizzo avete scelto?"

"Linguistico"

"Che coincidenza, anche io frequento il liceo linguistico, solo che io sono già al terzo anno. Beh, ora devo andare, perchè se mi vedono nullafacente mi licenziano. Ci vediamo domani a scuola" ammiccò a Libi e ci salutò cordialmente.

"Oh mio Dio Ali, mi ha strizzato l'occhio, ti rendi conto?!"

"Dai, andiamo a casa, che saranno preoccupati per noi".

E ci avviammo verso casa.

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