ALICE'S POV
"Benedetti, Natalini, Dewane siete sospesi dalle lezioni per 7 giorni".
Ecco cos'eravamo, SOSPESI.
Ma porcatroiaputtana hsidnsjrbje!!
Ero scioccata. Ero sempre stata una delle ragazze più brave di tutta la scuola, ed ora la sospensione non mi andava giú. Ero furiosa! Per colpa di quel Michael del cazzo, che mi aveva messo le mani addosso, perdipiù. La mattina stessa, dopo l'avvenimento, ci avevano rispedito a casa e poi ci fecero ricevere dalla preside. Josh non aveva smesso un secondo di chiedere scusa, perchè si sentiva responsabile di quello che era successo. Diceva:
"Se fossi riuscito a reprimere il mio istinto del cazzo forse saremmo ancora tutti a Madrid...", e poi io intervenivo:
"Se non ci fossi stato tu io avrei avuto l'esperienza più traumatizzante della mia vita" ma le mie parole non sembravano farlo sentire meglio.
La preside ci fece un lunghissimo discorso, ma e ci annunciò che eravamo sospesi; almeno ci aveva risparmiato l'obbligo di frequenza... Mio padre non era arrabbiato, anzi, era infinitamente grato a Josh che fosse arrivato in tempo, ma lui continuava a essere disperato; non tanto per me, ma perchè aveva paura di avermi rovinato la vacanza.
Oddio com'era buffo quando faceva così.
Libi, non appena arrivai a casa, si preoccupò, mi chiese tutti i particolari dell'acaduto e anche lei fu d'accordo con me su tutto.
3 DAYS LATER
-4 giorni al ritorno a scuola. Sono stati giorni abbastanza tranquilli, anche perchè la mattina, non sapendo cosa fare, ci ritrovavamo tutti e tre al parco sotto la scuola.
Quella mattina c'era una certa aria frizzantina, che mi faceva rabbrividire; ma non avevo i brividi solo per quello. Alle 7:00 Josh mi aveva mandato un messaggio, nel quale aveva scritto:
"Oggi alle 8:00 in punto al parco. Ti devo dire una cosa importante :) <3"
Non stavo più nella pelle!!
Mi sedetti nella solita panchina, vicino ad uno scivolo giallo pieno di scritte di dichiarazioni d'amore.
Tanto vi lascerete tutti...
Super in orario arrivò Josh. Mi abbracciò e affondai la faccia nel suo giubbotto di pelle. Parlammo di più e del meno, ma poi lui si fece coraggio e inizió quello che aveva l'aria di essere un discorso serio:
"Ieri sono uscito con mio fratello, a fare un giro in città...passando davanti ad un negozio ho visto questa cosa, e ho pensato subito che fosse destinato a te. Ecco..."
e tirò fuori dalla tasca della giacca una scatolina blu di velluto. Mentre l'apriva lo guardavo negli occhi. Aveva ancora un grosso livido nel naso, segno del passaggio della scazzottata di qualche giorno fa, ma i suoi occhi blu erano fissi sui miei, ed io non potei fare a meno di arrosire ed abbassare lo sguardo.
Quando scorsi il contenuto della scatolina, mi venne un colpo al cuore: era una anello d'argento, di poco volume, tutto contornato da brillantino. In controluce vidi che dentro vi erano incisi i nostri nomi, con una calligrafia in corsivo, fantastica!
Josh mi prese la mano e mi infiló l'anello nell'anulare e annunció:
"Beh, un giorno mi dissi che a te piacciono queste cose romatiche e quindi...ora ti chiedo se vuoi essere la mia ragazza".
OH. MIO. DIO. *-* AAAWWWWWWW!!!!! NO, NON É POSSIBILE!! NON É VEROOOO!!!
Oh si che è vero, coscienza mia. Un ragazzo, il mio ragazzo mi ha appena chiesto se voglio essere sua.
"Cristo Santo, ce ne hai messo di tempo! Si, si, si, e ancora si!" e lo baciai.
C'era foga nel mio bacio, c'era stupore, c'era amore, c'era timidezza, c'era voglia di Lui. Ora non esisteva più niente. Ora eravamo io e Josh.
"Ti amo"
mi sussurò. Come suonava strana quella parola, detta da lui. Era bellissima pronunciata da quelle labbra che non avrei voluto mai lasciare, per nessuna ragione al mondo.
Passai tutta la giornata rigirarmi il gioiello fra le mani, immersa in un mondo parello.
Per l'ora di pranzo mi feci riaccompagnere da Josh in moto. Mi incollai letteralmente al suo corpo, rischiandolo di farlo soffocare. Il vento faceva svolazzare i capelli castani che uscivano dal casco, e sfregiava il mio viso. Nel solo momento in cui imboccammo l'entrata del vialetto, incontrammo Andrea che camminava sottobraccio con una ragazza, che non avevo mai visto. Subito si bloccò e quando scesi dalla moto parlò:
"Ehm, ciao Ali. Questa è Viola, la mia...ragazza"
"Vedo che hai impiegato poco a dimenticarmi..." risposi io acida.
La ragazza mi porse la mano, come cenno di saluto, ma io rimasi impassibile, senza muovere un muscolo. Mi fermai a scrutarla: avrà avuto fra i 18 e i 20 anni, aveva un seno prorompente e delle forme molto pronunciate. Vestiva con un mini-dress aderente e piuttosto corto, nonstante il freddo.
Bravo, che bella puttanella che ti sei preso.
Quando Josh parcheggiò la moto si avvicinó a me e mi strinse a se, come per ricordare ad Andrea che ormai appartenevo a qualcun'altro. Quest'ultimo parve notare l'anello che luccicava ai raggi del sole e disse:
"Allora dolcezza, a Madrid gliel'hai data e romeo ti ha regalato un gioiellino?".
Rimasi di stucco.
Ma come diavolo ti permetti, brutto testa di minchia?? Ma và a quel paese...
Sentii Josh irrigidirso dopo quell'affermazione. Sapevo che, anche se Andrea era il doppio piú grosso, il mio ragazzo lo avrebbe potuto far fuori facilmente. Imperterrito, Andrea continuò:
"Alice, cos'ha lui in più di me? Cos'ho fatto per meritarmi un destino così? Lo sai anche tu che non è stata colpa mia, quella sera. Perchè mi tratti così?".
Vidi la disperiazione nei suoi occhi. Forse lui non mi aveva domenticata, forse mi amava davvero, e quella stronzetta la stava usando come rimpiazzo. Ma no, tra noi non avrebbe più potuto funzionare. Mi afferò il polso con il tentativo di creare meno distanza fra noi, ma subito Josh glielo staccò. Non avevo intenzione di rovinarmi la giornata, quindi conclusi la conversazione:
"Lascia stare, tra noi non c'è più niente, e quell'episodio è stato la mossa decisiva...ci saremo lasciati comunque".
Lui fece una riasata nervosa e, alzati i tacchi, se ne andò. Mi feci accompagnare fino alla porta di casa da Josh, e appena aprii la porta mi squillò il cellulare...

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Ricomincio da Me
Teen FictionAlice, una ragazza di 16 anni perennemente impegnata a insegiure suo padre fra un trasloco e l'altro, si trasferisce per l'ultima volta in una piccolà città, dove inizia una nuova vita. Il suo amore da favola si chiama Andrea, ed è il ragazzo di cui...